Il primogenito del cantautore statunitense aveva 52 anni
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Ethan Zane Browne, figlio maggiore del cantautore Jackson Browne, è morto all’età di 52 anni. La notizia è stata confermata sul profilo ufficiale Instagram del padre: "È con profondo dolore che vi annunciamo che la mattina del 25 novembre 2025, Ethan Browne, figlio di Jackson Browne e Phyllis Major, è stato trovato privo di sensi nella sua abitazione ed è deceduto. Chiediamo rispetto per la privacy e il rispetto della famiglia in questo momento difficile. Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli".
Nato nel 1973, Ethan aveva intrecciato nel tempo percorsi diversi – dalla musica al cinema, fino alla moda – mantenendo sempre un profilo discreto. Le comunicazioni ufficiali non riportano le cause della morte, ma ricordano il suo lavoro sul set di “Raising Helen”, la sua presenza nella scena musicale di Los Angeles e l'impegno costante dietro le quinte dei progetti artistici del padre. Nelle ore successive, colleghi e amici hanno condiviso messaggi di cordoglio, sottolineando la sensibilità e l’etica del lavoro che lo avevano accompagnato per tutta la vita.
Cresciuto a Los Angeles, in una famiglia in cui la musica era un linguaggio quotidiano, fin da giovane aveva mostrato un interesse naturale per le forme espressive, sperimentando fotografia, strumenti musicali e piccole produzioni indipendenti. La sua era una creatività quieta, raccontano le fonti americane: preferiva lavorare dietro l’obiettivo, nelle sale prove o in set più piccoli, dove poteva permettersi di costruire idee e collaborazioni senza pressioni.
La sua presenza nella scena musicale californiana era quella di un artista trasversale, abituato a spostarsi tra generi e ruoli diversi. Suonava, scriveva e a volte partecipava a sessioni collettive, contribuendo alla comunità creativa che gravitava intorno al padre.
Il suo nome al cinema è legato soprattutto a “Raising Helen”, dove aveva preso parte a un piccolo ruolo, ma il film resta solo uno dei tasselli della sua esperienza nel settore. Secondo Variety, Ethan aveva collaborato anche a progetti indipendenti, alternando set cinematografici e lavori tecnici, spesso lontani dai riflettori.
Per molti colleghi, era un punto di riferimento silenzioso: presente, affidabile, capace di portare sul set uno sguardo insieme rigoroso e umano. Una qualità che, nelle parole di chi lo ha conosciuto, lo distingueva anche nei momenti più complessi della produzione.
Negli anni Novanta, Ethan aveva lavorato anche come modello, comparendo in campagne statunitensi che ne avevano messo in risalto il volto magnetico e la presenza scenica. Non aveva mai cercato di trasformare la moda in una carriera a tempo pieno, ma quelle esperienze avevano contribuito a definirne l’immagine: elegante, essenziale, poco incline agli eccessi.
Il legame con il padre Jackson Browne, figura centrale della musica statunitense dagli anni Settanta, era profondo e ricco di influenze reciproche. Ethan aveva spesso partecipato alla vita artistica del padre, accompagnandolo in tour, nelle sale di registrazione o durante la preparazione dei concerti. Non è raro che il cantautore abbia parlato, nel corso degli anni, della dimensione familiare come di un punto d’appoggio fondamentale del proprio equilibrio creativo. La scomparsa di Ethan ha colpito duramente l’ambiente musicale americano, dove molti artisti hanno espresso vicinanza alla famiglia.
I messaggi di cordoglio raccolti dai media statunitensi parlano di un uomo gentile, riservato e determinato a costruire un percorso personale, lontano dalle aspettative imposte dal cognome. Chi ha lavorato con lui ricorda un artista curioso, con la capacità di osservare prima di intervenire, di ascoltare prima di suonare o recitare. La sua morte lascia un vuoto nella comunità artistica di Los Angeles, dove aveva coltivato legami sinceri e progetti spesso non pubblicizzati. Resta però la sua traccia nel percorso umano e creativo della famiglia Browne, e nelle testimonianze di chi lo ha conosciuto, raccontate oggi con la delicatezza che lui stesso avrebbe probabilmente preferito.