Fotogallery - Claudia Cardinale, regina del cinema italiano
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Dai ruoli drammatici alle commedie popolari, l’attrice ha incarnato donne siciliane forti e fragili, diventando simbolo di una terra raccontata tra passione e contraddizioni
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Claudia Cardinale, nata a Tunisi da genitori siciliani di Trapani e Isola delle Femmine, ha incarnato nel corso della sua carriera cinematografica una sicilianità profonda e autentica, non solo per le sue origini familiari, ma anche per diversi ruoli che ha interpretato e per il legame viscerale con l'isola. La sua bellezza mediterranea, il temperamento fiero e la voce calda e intensa hanno reso credibili e memorabili le sue interpretazioni di donne siciliane, spesso forti, passionali e combattive.
Il film che più di ogni altro ha consacrato la sua sicilianità è "Il Gattopardo" (1963) di Luchino Visconti, dove interpreta Angelica Sedara, giovane borghese simbolo della nuova Sicilia post-unitaria. Al fianco di Burt Lancaster e Alain Delon, Cardinale dà vita a una figura femminile magnetica che testimonia il cambiamento sociale e culturale dell'isola. La celebre scena del ballo al Palazzo Valguarnera-Gangi di Palermo è diventata un'icona del cinema mondiale.
Già nel suo primo ruolo accreditato ne "I soliti ignoti" (1958) di Mario Monicelli, Claudia interpretava una siciliana, Carmelina Nicosia, una giovane timida e riservata, sorella del personaggio "Ferribbotte", un indimenticabile Tiberio Murgia. Sebbene il suo ruolo sia secondario, è fondamentale per introdurre la Cardinale al grande pubblico. La sua presenza scenica si distingue per la naturalezza con cui incarna la ragazza del Sud, legata alla famiglia e ai valori tradizionali. Il suo personaggio rappresenta una Sicilia semplice e genuina e in una pellicola dominata da toni comici e grotteschi aggiunge una nota di dolcezza e umanità, anticipando la forza espressiva che avrebbe poi portato nei suoi ruoli più maturi.
Nel film "Il bell'Antonio" (1960) diretto da Mauro Bolognini e tratto dal romanzo di Vitaliano Brancati, Claudia Cardinale interpreta Barbara Puglisi, una giovane donna siciliana di nobile famiglia, promessa sposa del protagonista Antonio Magnano (Marcello Mastroianni). Ambientato nella Catania degli anni 50, il film affronta con ironia e dramma i temi dell’onore, della virilità e delle apparenze nella società siciliana. Barbara è una figura chiave: bella, composta, ma anche vittima delle convenzioni sociali che la vogliono moglie devota e silenziosa. La Cardinale, con la sua presenza elegante e intensa, rappresenta perfettamente la donna siciliana dell'epoca, sospesa tra desiderio e dovere. Il suo personaggio subisce l'umiliazione di un matrimonio non consumato, ma reagisce con dignità, scegliendo infine di ricostruire la propria vita. La sua interpretazione, sensuale e malinconica, contribuisce a rendere il film un ritratto profondo della Sicilia e delle sue contraddizioni.
Un altro personaggio emblematico è quello di Rosa Nicolosi ne "Il giorno della civetta" (1968) di Damiano Damiani, tratto dal romanzo di Leonardo Sciascia. Rosa è una donna che sfida l'omertà mafiosa per difendere la memoria del marito assassinato. Cardinale offre una prova intensa e drammatica, lontana dal glamour, incarnando la dignità e il coraggio delle donne del Sud. Anche in "Rocco e i suoi fratelli" (1960) di Visconti, pur non ambientato in Sicilia, Claudia interpreta Maria Grazia, una giovane meridionale emigrata al Nord. Il film racconta il dramma dell’emigrazione dal Sud e il contrasto tra tradizione e modernità, temi cari alla cultura siciliana.
Nel corso della sua vita, Claudia Cardinale ha mantenuto un legame profondo con la Sicilia: ha vissuto a Trapani durante l'infanzia, ha ricevuto la cittadinanza onoraria da tre comuni siciliani (Isola delle Femmine, Favignana e Palma di Montechiaro), e ha partecipato al docufilm "Siciliani d’Africa" di Marcello Bivona, sua ultima apparizione sul grande schermo datata 2022. La sicilianità di Claudia Cardinale non è stata solo una questione di sangue, ma un tratto distintivo della sua arte e della sua identità, rappresentando la forza, la sensualità, la resilienza e la malinconia di una terra complessa e affascinante.
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