la favola animata

In sala "Elio" di Disney Pixar, un bimbo a spasso nel cosmo per trovare il proprio posto nel mondo

Atterra nei cinema il film sci-fi con cui lo studio d'animazione esplora la solitudine dei suoi personaggi

18 Giu 2025 - 09:14
 © Ufficio stampa

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"Elio" , nuovo film di animazione targato Disney Pixar, è pronto a colorare l'estate a partire dal 18 giugno. Racconta l'avventura di un bambino nello spazio che si trasforma in una ricerca di sé stessi e del nostro vero posto nell'universo. Protagonista del blockbuster è il piccolo Elio, un ragazzino che sogna di essere rapito dagli alieni, finendo per viaggiare per milioni di chilometri nel cosmo, verso l'incontro con eccentriche forme di vita extraterrestri. A fargli da spalla la zia Olga e Glordon, il suo primo inaspettato amico, che si dà il caso sia proprio un alieno.

I bambini alla ricerca di loro stessi

  La Pixar dopo aver toccato di nuovo il mondo interiore di "Inside Out 2", continua ad esplorare sfumature diverse dell'animo umano tra conflitti generazionali e bambini alla ricerca di loro stessi, che devono fare i conti con il mondo. Il film conta tre registi: Madeline Sharafian (cortometraggio "Sparkshort-La tana'", Domee Shi (cortometraggio "Bao" e "Red') e Adrian Molina (co-sceneggiatore e co-regista di "Coco"). La produttrice Mary Alice Drumm ha spiegato che all'origine c'è “l'ossessione per gli alieni”, ma soprattutto “ il dolore di quei bambini che sentono di non appartenere a nulla ”, tema che toccava molto l'emotività di Molina. E ha raccontato che "Elio" nasce dopo un approfondito lavoro di ricerca: "Abbiamo incontrato la dottoressa Jill Tarter fin dalle prime fasi del progetto: è una delle fondatrici del Seti Institute e ha lavorato con Carl Sagan. È un'astronoma che ha studiato l'intelligenza extraterrestre. Ci ha insegnato a pensare allo spazio in modo più ampio, e questo ci ha aiutato a sentirci più legati al nostro pianeta. Siamo tutti terrestri. In questa storia c'è un forte tema di connessione che ha davvero colpito tutti noi".

Una lettera d'amore a Steven Spielberg, John Carpenter, Ridley Scott"

" Sharafian, durante la presentazione del film a Roma, si è detta "orgogliosa di questo lavoro, di come è venuto fuori. Con Domee (Shi ndr) ci è stato chiesto di partecipare, ero spaventata dal progetto ma l'ho visto crescere e volevo essere all'altezza della direzione". Shi, da parte sua, ha rimarcato: "Quello che mi piace è che usiamo lo spazio come una specie di simbolo di speranza, di curiosità, di connessione. Si tratta dell'avventura galattica di un bambino che fa amicizia con gli alieni, ma in fondo c'è un ragazzino alla ricerca di legami e di una connessione con qualcun'altro". “È una lettera d'amore a Steven Spielberg, John Carpenter, Ridley Scott e un film come ET e Incontri ravvicinati del terzo tipo, a quel cinema degli anni Settanta e Ottanta in cui lo spazio era simbolo di speranza e curiosità” . Con Sharafian che aggiunge: “C'è anche un'evocazione thriller, penso a Alien o La cosa, con persone che diventano pazze seguendo gli alieni”.

Il doppiaggio italiano

 Il doppiaggio italiano è affidato a volti noti del cinema e del mondo dello spettacolo. Lucio Corsi , reduce dal successo di Sanremo e da Eurovision, presta la voce all'ambasciatore Tegmen, Alessandra Mastronardi alla zia Olga, Adriano Giannini al temibile Lord Grigon. Ma ci sono - fra gli altri - anche Andrea Fratoni (Elio) e Neri Marcorè . "Sono dell'86, cresciuto con il mondo Dinsey e doppiare un personaggio così è stato divertentissimo" ha affermato Mastronardi "il film parla a tutti noi, al bambino che abbiamo dentro. C'è il tema della solitudine e del sentirsi quasi usurpatori di un posto che non è tuo. Un messaggio universale, valido per tutte le età. C'è una frase alla fine che dice 'Sei unico, non sei solo, sei speciale'. Oggi il mondo dei social ci mette davanti a una perfezione che non esiste. Avere un film nel quale si dice che ogni bambino è unico è il messaggio più bello che la Pixar potesse dare". Secondo Giannini "portare lo spettatore al confine, e anche oltre, dell'emozione è una cosa che al cinema non di animazione riesce sempre meno. La bravura di questi artisti, come riescano a far sciogliere il pubblico, per me rimane un mistero".

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