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Calibro 35, un viaggio in mondi da favola: "Ci siamo abbandonati alla fantasia"

E' uscito "Nouvelles Aventures", il nuovo album del collettivo. Tgcom24 ne ha parlato con il polistrumentista Massimo Martellotta


Calibro 35, un viaggio in mondi da favola: "Ci siamo abbandonati alla fantasia" - foto 1
Chiara Mirelli

I Calibro 35 sono pronti a portarvi in un immaginifico viaggio di fantasia.

La band formata da Tommaso Colliva, Fabio Rondanini, Massimo Martellotta ed Enrico Gabrielli ha pubblicato "Nouvelles Aventures", il nuovo disco di inediti che arriva dopo la doppia uscita di "Scacco al maestro", omaggio alla musica di Ennio Morricone. "Dopo tanto lavoro su musica di altri e colonne sonore avevamo bisogno di tornare a fare i Calibro 35 - dice a Tgcom24 Massimo Martellotta, polistrumentista, compositore e arrangiatore -. Ci siamo staccati dal nostro consueto contesto e ci siamo lasciati trasportare dalla musica".

 


Per i Calibro 35, dopo due album di omaggio alla musica di altri compositori, un lavoro di colonna sonora per la serie tv "Blanca", e tante collaborazioni con altri artisti, è un po' come tornare a casa. Un disco che vede il gruppo (per la prima volta orfano del bassista Luca Cavina, uscito ufficialmente dal collettivo nel marzo scorso) tornare a fare la propria musica, ovvero quel miscuglio strumentale di funk, rock progressivo, jazz alternativo e musica cinematica ad ampio spettro che l'ha reso una realtà unica nel panorama italiano e non solo. Per ritrovare se stessi "in purezza", i quattro hanno deciso di partire da un primo viaggio, quello che li ha portati lontano dalla consueta base operativa di Milano. "Abbiamo cercato un posto che fosse particolare e lo abbiamo trovato nell'Auditorium Novecento di Napoli, la prima sala di registrazione in Italia che ancora conserva l'atmosfera dello studio d'epoca - spiega Martellotta -. Avevamo proprio bisogno di staccarci dalla nostra consuetudine. Milano è il posto dove facciamo un sacco di cose e rappresenta per noi il lavoro. Avevamo bisogno di toglierci un po' dal concetto di efficienza. Cambiare posto è stato importante e andare a Napoli a maggior ragione". 

 

Qual è la caratteristica di "Nouvelles Aventures"?

Dentro ci è entrato un po' di tutto, c'è tanta musica per la musica. La scrittura probabilmente risente anche del lavoro su Morricone ma perché si tratta di un compositore che ci è entrato ormai sotto pelle, come altri compositori. Però non c'è un collegamento diretto. E' stato un disco dovevamo volevamo essere noi stessi.

 

Come in altre occasioni il disco è "a tema". Come mai questa volta è toccato al viaggio?

Una volta è stata quella dello spazio, un'altra quella della distopia del discodecade, mentre questa volta il tema è stato quello del viaggio, che ovviamente è arrivata a posteriori, dopo aver analizzato cosa avevamo composto. Non essendoci dei testi è la musica a dettare l'argomento. Delle nostre composizioni spesso ci dicono "quel brano con quel titolo mi ha fatto pensare a...". Quindi l'immaginario che associamo alla nostra musica strumentale è un po' il testo del nostro progetto. L'immaginario ha un grande peso su quello che facciamo. 

 

Le vostre composizioni nascono da jam in studio o dall'idea di qualcuno che viene poi sviluppata?

Soprattutto nei primi dischi capitava che si partisse da mie idee da sviluppare, anche perché ho sempre avuto una certa facilità a lavorare con il computer e quindi arrivavo in studio con demo piuttosto definite, che poi ovviamente venivano lavorate da tutti. Ma ci sono sempre stati comunque degli episodi corali. Nel tempo questa cosa è un po' cambiata. Ognuno porta qualcosa di suo, spesso lavorato a casa, con un'idea abbastanza chiara ma aperta da essere sviluppata in studio. I Calibro 35 hanno comunque una grande forza nel cercare un momento imprevisto, anche in questo disco ci sono due o tre momenti figli di ispirazione del momento. A volte anche lo studio può essere fonte di ispirazione. All'Auditorium Novecento c'erano per esempio il pianoforte a coda usato da Renato Carosone, come fai a non usarlo? Inoltre c'era una spinetta tutta scordata, che abbiamo sistemato ed è stata la start di un altro pezzo. 

 

Calibro 35, un viaggio in mondi da favola: "Ci siamo abbandonati alla fantasia" - foto 2
Solomacello

La vostra è una ricerca musicale colta ma spesso è anche letteraria. In questo disco ci sono riferimenti a termini non proprio usuali come ottofante e eteretaco...

Sono spunti narrativi. Questo immaginario di viaggio straordinario, di mostri creati, immaginati, citati... Qui c'è di tutto, abbiamo preso a man bassa anche dal viaggio eroico. Comunque sono suggestioni che spesso hanno anche l'obiettivo di spiazzare. In questo caso un po' citiamo Jules Verne, un po' no, in copertina c'è una Milano distopica... abbiamo mischiato tanti elementi che si adattavano a questa musica.

 

Questo è il primo disco di inediti che fate senza il bassista Luca Cavina. Roberto Dragonetti che ha preso il suo posto in studio ma non nella formazione, com'è cambiata la chimica all'interno del gruppo?

Per forza di cose cambia tutto. Con Luca abbiamo condiviso e costruito quindici anni di Calibro 35 e dei modi di interfacciarci particolari, proprio come in una grande famiglia. Roberto Dragonetti è stato molto bravo e molto sensibile. Si è messo a disposizione come musicista aggiunto e ha fatto un lavoro strepitoso. Quando siamo entrati in studio il momento era un po' delicato e lui si è messo al lavoro in punta di piedi. E comunque nei momenti di improvvisazione ha fornito un contributo prezioso.

 

La vostra intenzione è quella di rimanere un quartetto anche nel futuro?

Non saprei, per il momento l'intenzione è questa. Per i concerti comunque ci sarà Dragonetti. Per altro lo conosciamo da anni, dato che in passato aveva già suonato con noi in alcune date in cui non c'era Luca.

 

Calibro 35, un viaggio in mondi da favola: "Ci siamo abbandonati alla fantasia" - foto 3
Chiara Mirelli

Oltre a questo album nei mesi scorsi avete realizzato anche la colonna sonora della serie "Blanca". Spesso i vostri dischi sembrano colonne sonore di "film che non esistono". Essere legati a immagini reali come è stato?

E' proprio un altro lavoro. Sia tecnicamente che concettualmente. E' un lavoro quasi più da scrittore che musicista, sei uno a supporto della narrazione. Quindi devi ragionare su quello che vuoi che la gente percepisca al di là di quello che si vede. La sfida grossa poi è che la musica non solo sottolinei delle cose ma anche che venga ricordata. 

 

Adesso vi aspetta un'estate di concerti. Che tipo di spettacolo avete preparato?

Abbiamo intanto voglia di tornare a fare un po' il "rock and roll", essere solo noi quattro, abbastanza asciutti. Per il resto sarà principalmente sarà materiale originale dei Calibro ovviamente non solo incentrato sul nuovo disco, anche se questo sarà il piatto principale. E' sempre divertente inserire pezzi che non facciamo da un po' anche perché dopo otto dischi i fan iniziano a cambiare, quindi è bello mettere pezzi che magari le nuove leve non hanno mai sentito dal vivo. 

 

LE DATE DEL TOUR ESTIVO DEI CALIBRO 35

07 luglio Bergamo NXT - Bergamo

08 luglio Sherwood Festival - Padova

27 luglio Main Out - Castel Volturno (CE)

28 luglio SEI Festival - Corigliano d'Otranto (LE)

04 agosto Effetto Venezia - Livorno

06 agosto OFF Festival - Cracovia | Polonia

16 agosto Vodafone Parades de Coura Festival - Parades de Coura | Portogallo

01 settembre Karel Music Expo – Cagliari

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