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Brad Pitt confessa: "Ho frequentato gli Alcolisti Anonimi: ero precipitato nell'oblio"

La star di Hollywood rivela al New York Times dettagli della sua vita e spiega come è tornato a essere sobrio

Brad Pitt confessa:
-afp

"Non ricordo un solo giorno, dopo la fine del college, in cui non abbia bevuto alcol o fumato marijuana.

Oggi sono contento di aver chiuso con tutto questo: da sei mesi non tocco nulla": già nel 2017, Brad Pitt aveva rivelato i suoi problemi con l'alcol e le droghe. In una nuova intervista al New York Times la star ha però rivelato di aver frequentato gli Alcolisti Anonimi e di aver affrontato una serie di fragilità che lo accompagnavano da molto tempo.

Il divorzio da Angelina Le sue dipendenze avevano giocato un ruolo importante anche nella rottura con la moglie Angelina Jolie, che nel 2016 aveva chiesto il divorzio. La protagonista di "The Tourist" aveva anche chiesto la custodia esclusiva dei sei figli accusando l'ex marito di violenze nei loro confronti.

L'aiuto degli alcolisti anonimi "Avevo esagerato ed ero precipitato nell'oblio, quindi ho affrontato la mia dipendenza dal bere". Per Pitt, che aveva già seguito un percorso di psicoterapia, è stato fondamentale iniziare a frequentare gli Alcolisti Anonimi. Ha raccontato di aver stretto una relazione solida con il gruppo di recupero e di aver condiviso con queste persone alcuni aspetti riservati della propria vita: "Avevo tutti questi uomini seduti attorno, pronti ad essere aperti e onesti in un modo che non avevo mai sentito fare. Era uno spazio sicuro in cui non mi sentivo giudicato e quindi non mi giudicavo io stesso".

Ha affrontato le proprie fragilità "Sono cresciuto con la regola di essere capace, di essere forte e di non mostrare mai le debolezze" ha detto, raccontando il rapporto con il padre, "ma il punto è che tutti portiamo dei dolori e delle perdite. Trascorriamo la maggior parte del tempo a nasconderlo, ma queste restano dentro di te. Bisogna aprire quelle scatole".

L'attore ha sfruttato alcune delle sue lotte personali per il ruolo di Roy McBride nel film di prossima uscita di James Gray, "Ad Astra". "Ha sicuramente utilizzato gli stimoli che la vita gli ha dato" ha commentato Gray "ha indagato sull'essenza del personaggio attraverso se stesso".