spettacolo

Scala, la storia della rinascita

Tempi record per il resturo

22 Nov 2004 - 16:31

E' quasi tutto pronto per l'inaugurazione della Scala di Milano, dopo due anni di restauri e polemiche. Entusiasta il maestro Riccardo Muti che dopo le prime prove con gli orchestrali fatte alla Scala, aveva dichiarato: "Il lavoro fatto dal Comune di Milano va oltre ogni aspettativa". Un impegno collettivo, tra manovalanze e burocrazia, costato ad oggi ben 53 milioni di euro.

SINTESI DEL PROGETTO
E’ il 1990 quando la Sovrintendenza del Teatro alla Scala chiede all'Amministrazione comunale di intervenire sul Teatro che versa in grave stato di inadeguatezza impiantistica e di prevenzione incendi. Nello stesso anno si redige il progetto preliminare. Ma è solo nel marzo 2001 che, grazie alla Giunta Albertini, è approvato il progetto definitivo di ristrutturazione e restauro del Teatro alla Scala.

OBBIETTIVI
Il progetto ha previsto il restauro conservativo dell'area monumentale e la ristrutturazione della torre scenica, dei servizi di scena e degli uffici, consentendo l’ammodernamento e l'adeguamento alle normative vigenti della struttura e di tutto l’apparato tecnologico (impianti meccanici di servizio, di climatizzazione, idrico-sanitari, di sicurezza e di movimentazione delle scene), così da garantire ambienti sicuri e confortevoli.

RESTAURO
Il concept del progetto di restauro ha riguardato l’integrale trasmissibilità, la conservazione, e la valorizzazione del bene architettonico mediante una serie di lavorazioni specialistiche di pulitura e consolidamento sulle zone ammalorate, al fine di arrestarne il processo di degrado.

L’intervento conservativo ha compreso tre differenti  ambiti: l’avancorpo del Teatro con foyer e ridotti, il volume contenente la sala teatrale, il fabbricato cosiddetto ex Casino Ricordi. Il restauro della parte monumentale (la sala teatrale, i palchi e le gallerie, l’avancorpo e il “Casino Ricordi”) è stato finalizzato non solo alla necessaria manutenzione dell’edificio, ma anche al miglioramento dell’acustica della sala e alla riscoperta, e riproposizione, del pavimento in cotto dei palchi, del pavimento in seminato alla veneziana e del marmorino nei corridoi.

Il restauro ha avuto carattere esclusivamente “conservativo”, finalizzato a mantenere, benché rinnovati, gli ornamenti e i tradizionali colori rosso e oro delle finiture e degli arredi che, da sempre, caratterizzano l’ambiente e l’atmosfera della nostra Scala.

Il velluto rosso è stato riproposto, per materiale, colore e ubicazione, come prima dell’inizio dei lavori e in particolare saranno ripristinati: i poggiabraccia dei parapetti in sala teatrale, le mantovane dei palchi e delle gallerie, i poggiaschiena delle sedute dei palchi, il sipario, l’arlecchino di boccascena, le sedute della platea, le sedute delle gallerie.

La tappezzeria è stata riproposta come esistente prima dell’inizio dei lavori in termini di colore e disegno, ma con un miglioramento della qualità del materiale in quanto è stata usato il misto seta.  Sono state ripristinate le tappezzerie all’interno dei palchi (pareti, soffitto e porte), le sedie e le sedute dei palchi.

E’ stata ovunque eliminata la moquette; eventuali passatoie saranno predisposte dalla Fondazione Teatro alla Scala nel  colore “rosso Scala”.

RISTRUTTURAZIONE
La torre scenica
. Il progetto ha previsto l’innalzamento della torre scenica per rispondere alle nuove esigenze tecniche con la formazione di un doppio graticcio tecnico che eleva la quota di copertura a metri 38 rispetto alla quota del piano terra. Nei piani retrostanti la torre scenica sono state ricavate sei sale di prova che raggiungono la quota di copertura della torre stessa. Il nuovo spazio scenico si presenta come un grande spazio a “L” di 1.600 mq circa suddiviso in tre aree: palcoscenico, retropalco e spazio laterale. Gli interventi di carattere strutturale hanno reso possibile un ampliamento delle aree di servizio e della torre del palcoscenico.

La macchina scenica. Nel suo complesso, la nuova macchina scenica della Scala sarà una struttura senza precedenti in campo mondiale, che consentirà di effettuare più rappresentazioni e cambi di scena in contemporanea, e quindi di incrementare del 30% l’offerta di spettacoli al pubblico.

Zona servizi lungo via Filodrammatici. Nuovi volumi hanno preso il posto delle sopraffettazioni recenti realizzate sopra i tetti, in modo da ripulire il fronte sulla strada secondo gli aspetti originali. Il progetto ha previsto anche un riordino al piano terra con la formazione di uno spazio laterale al palcoscenico, là dove si trovava “la piccola Scala”. Sul retro del Casino Ricordi si è recuperato il vuoto della corte.

Nella parte sopra al tetto di copertura di questo corpo ottocentesco sono stati demoliti tutti i corpi edilizi aggiunti confusamente nei decenni scorsi e viene innalzato un nuovo volume a pianta ellittica, l’”ellissoide di Botta”,  dove trovano posto numerosi servizi richiesti (camerini, cameroni, spogliatoi, mensa ecc.).

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