Addio a Paolo Graziosi: una carriera tra teatro, cinema e tv
L'attore aveva 82 anni. E' morto per le complicazioni da Covid
E' morto a 82 anni l'attore Paolo Graziosi, 60 anni di carriera alternati tra teatro, televisione, cinema.
Breve il messaggio dei suoi cari: "I familiari vogliono omaggiare l'artista insieme a tutte le persone che lo hanno conosciuto e amato". Ha combattuto e vinto una lunga battaglia contro il cancro ma è stato infine sconfitto dal Covid. Le sue ultime interpretazione in "Tre piani" di Nanni Moretti e l'ancora inedito "Dante" di Pupi Avati.
Nato il 25 gennaio 1940 a Rimini, Graziosi viene notato da Franco Zeffirelli, che lo sceglie per il ruolo di Mercuzio nel suo adattamento teatrale di "Romeo e Giulietta" (1964). Da allora la sua carriera si lega in maniera particolare al teatro, amando i ruoli creati da William Shakespeare e Luigi Pirandello. Diventa poi co-protagonista di "La Cina è vicina" (1967) di Marco Bellocchio. Torna al cinema per interpretare "Galileo" (1968) di Liliana Cavani e "Cadaveri eccellenti" (1976) di Francesco Rosi. Molto attivo in televisione, recita in "Le affinità elettive" (1978), "Il processo" (1978), "Trionfi e caduta dell'ultimo Faust" (1980), "Il giovane dottor Freud" (1982), "Nucleo zero" (1984).
Graziosi dirada l'attività cinematografica per dedicarsi maggiormente al teatro, sua grande passione. Tra le sue più recenti apparizioni cinematografiche, "Nessuna qualità agli eroi" (2007) di Paolo Franchi; "Il papà di Giovanna" (2008) di Pupi Avati; ha prestato il volto ad Aldo Moro ne "Il divo" (2008) di Paolo Sorrentino; è stato Carlo Antici ne "Il giovane favoloso" (2014) di Mario Martone; Mastro Ciliegia in "Pinocchio" (2019) di Matteo Garrone.
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