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L'Ue tra Covid, clima e Conferenza sul futuro dell'Europa | Guarda la prima puntata de "L'Europa che vorrei"

Ospiti del primo appuntamento, andato in onda martedì 14 dicembre, Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo, e Piero Savaris, membro della Cofoe

Negli ultimi due anni, l'Unione europea si è data due priorità: Covid e clima.

Ma se si dovesse fare una scelta quale prevarrebbe? Ne abbiamo parlato durante la prima puntata de "L'Europa che vorrei", il nuovo programma di Tgcom24 realizzato in collaborazione con il Parlamento europeo che seguirà passo passo le mosse delle principali istituzioni europee e il cui filo conduttore sarà la Conferenza sul futuro dell'Europa. Ospiti del primo appuntamento, andato in onda martedì 14 dicembre, Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo, e Piero Savaris, membro della Cofoe.

Covid e ambiente - Dalla pandemia è nato il Next Generation Eu, strumento temporaneo pensato per stimolare la ripresa e per ricostruire l'Europa dopo la pandemia, un'Europa ecologica e digitale. Clima e Covid si intrecciano, dunque, e trascinano sulla scena altri temi, quali l'economia e la migrazione climatica. Sfide che l'Ue dovrà affrontare nei prossimi anni, ma anche nei prossimi mesi. 

 

Per quanto riguarda il Covid, Castaldo dice: "Purtroppo, la situazione attuale dell'Europa è una conseguenza di non aver agito fin dall'inizio in modo pienamente sincronizzato e coordinato. Stiamo pagando il costo del non avere una competenza forte dell'Unione in materia di salute. Penso che dobbiamo guardare in un'ottica non soltanto emergenziale, ma ragionare a lungo termine per sviluppare una nostra resilienza, anche dal punto di vista industriale. Crisi come quella del Covid hanno messo a nudo la nostra debolezza. Credo che questa lezione debba essere appresa".

 

Conferenza sul futuro dell'Europa - Fissare degli obiettivi, insomma. E' proprio quello che sta cercando di fare la Conferenza sul futuro dell'Europa. Grazie a questo strumento di partecipazione diretta, i cittadini possono aiutare nel processo di cambiamento. Lanciata il 9 maggio 2021 dai vertici dell'Unione europea, la Cofoe è ora nel pieno dei suoi lavori. 

 

Savaris, studente di Belluno arruolato nel primo panel della Conferenza, ha raccontato la sua esperienza: "Mi sono confrontato con cittadini con background, età ed esigenze diverse. E' stato molto stimolante perché credo che nella diversità ci si arricchisca sempre. Il primo impatto è stato molto positivo", ha detto.

 

La Conferenza sul Futuro dell'Europa ha fatto "tappa" a Firenze dal 10 al 12 dicembre. Siamo andati a sentire le voci di alcuni dei 200 cittadini che hanno partecipato al panel.

 

 

"Spesso l'Europa appare non sincronizzata sulle sue priorità. Spero che la Conferenza possa aiutarci a ricalibrarci", dice Castaldo, che aggiunge: "Coinvolgere i cittadini è essenziale. Abbiamo la possibilità di riscrivere la storia, partendo dal basso verso l'alto. Il confronto deve essere pieno e genuino. Io mi sono già battuto nel mio gruppo di lavoro affinché le priorità già emerse nella discussione della piattaforma multilingue della Conferenza diventino le priorità da seguire".

 

"Solo col confronto possiamo mettere la voce dei cittadini al centro del dibattito e rimettere in discussione alcune impostazioni tradizionali che ci hanno portato in un vicolo cieco nel processo di integrazione e riforma. Se qualcuno vede la Conferenza come una semplice passerella mediatica sbaglia. Mi batterò affinché i cittadini siano i veri protagonisti e affinché le loro proposte siano sempre in prima linea all'interno di questo processo", conclude il vicepresidente del Parlamento europeo.

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