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Conferenza sul futuro dell'Europa, più spazio alle regioni e alle parti sociali

Più seggi nella plenaria ai rappresentanti eletti dalle Regioni, dagli enti locali, nonché dalle parti sociali. A settembre al via i panel tra cittadini in tutta l'Unione

Parlamento europeo

Il Comitato esecutivo della Conferenza sul futuro dell’Europa, durante la sua sesta riunione, ha deciso di assegnare più seggi nella plenaria della Conferenza ai rappresentanti eletti dalle Regioni (seggi in più), dagli enti locali (6 seggi in più), nonché dalle parti sociali, aumentando di 4 seggi il numero dei rappresentanti di questi ultimi, per un totale dunque di 12. A settembre al via i panel tra cittadini in tutta l'Unione.

Cosa fa la Conferenza sul futuro dell’Europa? - Organizza eventi online e offline, locali, regionali, nazionali ed europei, combinati da organizzazioni della società civile e cittadini, istituzioni europee e autorità nazionali, regionali e locali. I risultati di questi eventi, così come le idee relative al futuro dell'Europa, vengono pubblicati sulla piattaforma digitale multilingue. Quest’ultima è completamente interattiva: le persone possono interagire tra loro e discutere le proprie proposte con i concittadini di tutti gli Stati membri, nelle 24 lingue ufficiali dell'Ue. Persone di ogni ceto sociale e in numero il più ampio possibile sono incoraggiate a contribuire, tramite la piattaforma, a plasmare il proprio futuro e naturalmente a promuovere la piattaforma sui canali dei social media, con l'hashtag #TheFutureIsYours.

 

Cambiamenti - Il Comitato Esecutivo ha modificato il Regolamento aggiungendo alla Conferenza plenaria rappresentanti eletti delle regioni e 6 degli enti locali. Hanno inoltre deciso di aumentare di quattro il numero dei rappresentanti delle parti sociali, per un totale dunque di 12.

 

Verso una maggiore partecipazione del pubblico - Il Comitato ha poi scambiato opinioni sul piano di comunicazione sviluppato congiuntamente dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione. Tutte e tre le istituzioni si adopereranno per continuare a coordinare le proprie attività per aumentare la partecipazione del pubblico alla piattaforma digitale multilingue e incoraggeranno altri organismi - in particolare quelli che partecipano al comitato esecutivo e alla plenaria - a fare altrettanto.

 

Le dichiarazioni - “Le discussioni e gli adeguamenti delle regole di oggi indicano che ci stiamo avvicinando alla fine della fase di progettazione della Conferenza. Attendiamo ora con ansia la fase dei contenuti con la raccolta in corso delle idee dei cittadini sulla piattaforma digitale insieme alle proposte dei panel di cittadini che inizieranno i lavori a settembre. Tutto ciò confluirà nella plenaria in modo da essere in grado di realizzare un'Unione più efficace, reattiva e democratica che i nostri cittadini chiedono e meritano", ha dichiarato il copresidente del Parlamento europeo Guy Verhofstadt.

 

“L'aggiornamento odierno nell'organizzazione della conferenza mira a portare l'Europa oltre le sue capitali e offre maggiore voce ai cittadini di ogni ceto sociale. Ogni europeo ha i propri sogni e le proprie preoccupazioni sull'Europa e l'Europa deve ascoltare ciascuno di loro quando si discute del nostro futuro comune. Vogliamo che il maggior numero possibile di europei, ovunque si trovino, possano dire la loro, affinchè emerga il tipo di Europa che vogliono vivere per i prossimi 30 anni", ha dichiarato a nome della Presidenza del Consiglio dell'Ue il Segretario di Stato sloveno per gli affari dell'Ue e copresidente Gašper Dovžan.

 

"Attendiamo con impazienza la prossima fase del processo, ovvero le deliberazioni dei gruppi di cittadini europei. Quest'ultimo è davvero l'aspetto più innovativo della Conferenza sul futuro dell'Europa”, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europea per la democrazia e la demografia e copresidente Dubravka Šuica.

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