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Esof 2020, il mare: un patrimonio da salvaguardare | Guarda la terza puntata de "La Città della Scienza"

La nuova rubrica settimanale di Tgcom24 è andata in onda sabato 1 agosto alle 16.45

La terza puntata de "La Città della Scienza", la nuova rubrica settimanale di Tgcom24 propedeutica al grande evento EuroScience Open Forum (Esof) 2020 (che si terrà dal 2 al 6 settembre nel capoluogo giuliano), è dedicata al mare. Il nuovo appuntamento, andato in onda sabato 1 agosto alle 16.45, sviscera il tema a 360 gradi in compagnia di due ospiti: Florence Colleoni, Primo Ricercatore Ogs (Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste) e Maurizio Spoto, direttore dell'Area Marina Protetta di Miramare. 

L'importanza della blue economy - Il cambiamento climatico colpisce gli ambienti marini mettendo a rischio anche il Mediterraneo, una risorsa insostituibile. Basti pensare che, secondo i dati del report commissionato da One Ocean Foundation Business for Ocean Sustainability 2020, attorno a esso ruota un fatturato di 386 miliardi di euro all’anno. L'importanza della blue economy trova riscontro anche nel rapporto della Commissione europea pubblicato lo scorso giugno. Nel corso di un anno, tra il 2017 e il 2018, nell'Ue è stato registrato un aumento dell'11,6% dell’occupazione legata al patrimonio costituito da oceani, mari, laghi e fiumi.

 

Esof 2020 e la tutela del mare - Grazie all'innovazione e alla ricerca scientifica si stanno aprendo, inoltre, nuovi scenari produttivi, come quelli dell'energia marina rinnovabile e delle biotecnologie oltre che del monitoraggio e della difesa marittima. Per questo alcune realtà, come l'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste hanno realizzato progetti per formare professionisti e ricercatori capaci di affrontare le nuove sfide climatiche, economiche e ambientali legate al settore marino e marittimo così da aprire nuove opportunità di impiego. Anche Esof 2020 si occuperà del tema con l'evento "Blue Skills", dedicato alle nuove specializzazioni legate all’economia blu e alle buone pratiche di salvaguardia ambientale.

 

Florence Colleoni, ospite della puntata, ha parlato della sua esperienza in Antartide. "La prima volta che sono andata in Antartide è stato sicuramente stupendo - racconta - si tratta di ambienti 'irrangiungibili'. Noi ci andiamo anche per osservare cos’è successo nel passato, perché il passato ci insegna moltissimo". 

 

Quali i risultati della spedizione e dei dati raccolti? "Innanzitutto - spiega Colleoni - l'ambiente è drasticamente cambiato nel passato. La ricerca di sedimenti e anche l'analisi delle proprietà dell’acqua oceanica ci insegnano che l'Antartide si è sciolto tantissimo, anche in fretta, e quindi ha fatto innalzare il livello del mare di parecchi metri in qualche millennio. Di fatto, nella comunità polare internazionale non abbiamo nessun dubbio: l’Antartide, prima di tutto, si sta sciogliendo (lo vediamo a occhio) e continuerà a sciogliersi comunque nel futuro. 

 

"L'Area Marina Protetta di Miramare, gestita da WWF Italia, vede tra le sue attività principali quella della ricerca scientifica per il mare - spiega Spoto -. Non è tutto. Abbiamo anche un centro, realizzato alle ex Scuderie di Miramare, a Trieste, che si chiama BIOdiversitario MArino, dove svolgiamo attività divulgative ed educative sulla biodiversità: in questo periodo, più di 500 ragazzi dei nostri centri estivi stanno facendo delle immersioni per esplorare il mare. Non solo biodiversità. Ci occupiamo pure di educazione alla sostenibilità. Diamo dei consigli di comportamento per fare in modo che le risorse del mare siano fruibili e utilizzabili anche dalle generazioni future".

 

"In questo periodo, stiamo pianificando l'attività scientifica e divulgativa che svolgeremo durante Esof - racconta Spoto -. Insieme a vari enti, come l'Arpa, l'Ogs, l'Università di Trieste, abbiamo pensato di simulare delle attività scientifiche in mare per far capire a fondo quali sono le azioni di monitoraggio che vengono svolte. Per esempio, faremo quello che noi chiamiamo Seawatching: partendo dalla spiaggia con snorkel, pinne e muta, andremo a simulare l’attività di censimento dei pesci, pratica che viene svolta settimanalmente all’area marina per capire la salute dell'area e l'efficacia di gestione". 

 

"Purtroppo, in questo periodo, abbiamo avuto una mortalità massiva del più grande mollusco del Mediterraneo, la pinna nobilis, nota come nacchera, che è particolarmente abbondante nel golfo di Trieste. Porteremo le persone a vedere questi monumenti naturali. Lo faremo per mostrare come fare censimenti e monitoraggi anche su specie in via d’estinzione", conclude.

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