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Facebook: Parlamento europeo chiede maggiori controlli su dati personali

"In vista delle elezioni europee dobbiamo monitorare come vengono usati i social per scopi elettorali", ha dichiarato il presidente della commissione per le libertà civili del Parlamento Ue che ha presentato una nuova risoluzione

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-afp

Il recente scandalo di Cambridge Analytica ha messo in evidenza quanto sia importante per gli utenti sui social proteggere i propri dati.

Se rubati, possono essere utilizati, nel migliore dei casi, per fini commerciali, ma possono diventare anche strumento di ricatto e portare a furti di identità in rete. Basti pensare che in uno degli ultimi attacchi hacker sono stati violati circa 29 milioni di account Facebook che sono stati poi rivenduti nel dark web a pochi dollari. Per l'Unione europea la protezione dei dati è una cosa seria: la commissione per le libertà civili del Parlamento ha votato una risoluzione per chiedere al social network di consentire all'Agenzia Europea per le reti e dell'informazione (Enisa) e al comitato europeo per la protezione dei dati di effettuare "un controllo completo e indipendente" sulla gestione delle informazioni personali da parte dell'azienda di Mark Zuckerberg.

Nella risoluzione - approvata con 41 voti a favore, 10 contro e 1 astenuto - gli eurodeputati prendono atto dei miglioramenti della privacy intrapresi da Facebook dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, ma ricordano che il social network non ha ancora effettuato un controllo interno completo come promesso e inoltre raccomandano che Facebook apporti "modifiche sostanziali alla sua piattaforma" per conformarsi alla legge sulla protezione dei dati dell'Ue.

Inoltre la commissione per libertà civili del Parlamento ha sottolineato che alle istituzioni dell'Ue dovrebbe essere consentito un pieno controllo di Facebook per valutare a che punto sia la protezione e la sicurezza dei dati personali degli utenti. La risoluzione riassume le conclusioni raggiunte dopo l'incontro avvenuto a maggio tra i leader dei gruppi politici al Pe e Mark Zuckerberg a seguito dello scandalo Cambridge Analytica. Gli eurodeputati hanno poi messo nero su bianco che il regolamento generale sulla protezione dei dati e le nuove norme sul finanziamento dei partiti politici europei prevedono già sanzioni a chi viola la protezione dei dati personali con l'obiettivo di influenzare i risultati delle elezioni. 

"In vista delle imminenti elezioni europee dobbiamo monitorare come vengono usate le piattaforme social per scopi elettorali", ha dichiarato Claude Moraes, presidente della Commissione. "Questa risoluzione rende chiaro il fatto che ci aspettiamo misure volte a tutelare il diritto alla vita privata dei cittadini, la protezione dei dati e la libertà di espressione. Oggi ci stiamo muovendo per promuovere misure che prevengano uno scandalo come quello di Cambridge Analytica, incluso il controllo delle attività dell'industria pubblicitaria sui social media e un'accurata indagine su Facebook da parte delle autorità preposte alla protezione dei dati così da assicurare che le leggi siano state rispettate". La risoluzione sarà sottoposta a votazione da parte del Parlamento Ue nel corso della prossima sessione plenaria il 22-25 ottobre a Strasburgo.

Realizzato in collaborazione con Ansa Europa