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L'universo? C'è una nuova teoria: è nato da un buco nero

Non si è formato dal Big Bang, dunque, come afferma l'attuale modello cosmologico standard. Le prove attese dal telescopio Euclid lanciato nel 2023 dall'Agenzia spaziale europea 

24 Giu 2025 - 14:47
 © -afp

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Una nuova teoria cosmologica riscrive la nascita dell'universo, sostenendo che il Big Bang non sarebbe stato l'inizio di tutto, ma piuttosto il risultato di un collasso gravitazionale che avrebbe creato un enorme buco nero. Questo modello, attraverso la matematica, riesce a spiegare la struttura dell'universo senza ricorrere a elementi esotici come l'energia oscura. 

Inoltre lascia supporre che l'universo potrebbe trovarsi all'interno di un buco nero annidato in un grande universo genitore che, a sua volta, potrebbe trovarsi in un altro buco nero. Lo si evince dallo studio pubblicato sulla rivista Physical Review D dal team di Enrique Gaztanaga dell'Università di Portsmouth, nel Regno Unito. 

La teoria predominante

 L'attuale modello cosmologico standard basato sul Big Bang ha avuto un notevole successo nello spiegare la struttura e l'evoluzione dell'universo, ma lascia senza risposta alcune domande fondamentali. Innanzitutto sostiene che, prima della formazione dell'universo, tutta la materia fosse concentrata in un punto infinitamente denso, una "singolarità" in cui le leggi della fisica non sono più valide.  Per spiegare la struttura su larga scala dell'universo, introduce pure una breve fase di rapida espansione nell'universo primordiale, chiamata inflazione cosmica, che sarebbe stata alimentata da un campo sconosciuto con strane proprietà. Inoltre, spiega l'espansione accelerata osservata oggi ricorrendo a un'altra componente misteriosa e mai osservata direttamente: l'energia oscura.

Spunta un'altra ipotesi

 Il nuovo modello offre una prospettiva diversa: invece di partire da un universo in espansione per cercare di ricostruirne l'origine, considera cosa succede quando un insieme di materia eccessivamente densa collassa sotto l'azione della gravità, come quando una stella collassa in un buco nero. Attraverso la matematica, il modello descrive come una nube di materia in fase di collasso possa raggiungere uno stato di alta densità che non porta necessariamente a una singolarità, ma che a un certo punto si arresta e genera un rimbalzo verso l'esterno, dando il via a una nuova fase di espansione.

Questo rimbalzo avviene interamente nel quadro della relatività generale combinato con i principi fondamentali della meccanica quantistica. Ciò che emerge dall'altra parte del rimbalzo è un universo straordinariamente simile al nostro. Il modello spiega anche la rapida fase di espansione cosmica e la successiva accelerazione che stiamo osservando ora, entrambe frutto della fisica del rimbalzo e non di altri fattori come l'energia oscura. Uno dei punti di forza di questo modello è la sua capacità di formulare previsioni che potremmo verificare in futuro. Prevede ad esempio che l'universo sia leggermente curvo, una "pistola fumante" che potrà essere cercata con il telescopio spaziale Euclid lanciato nel luglio 2023 dall'Agenzia spaziale europea.

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