PESA 24 CHILI

New York, all'asta il più grande meteorite marziano caduto sulla Terra

Recuperato in Niger, nel Sahara è stato studiato da alcuni ricercatori dell'Università di Firenze. Si tratta di un prezioso campione che rappresenta il 6,5% di tutto il materiale del Pianeta Rosso attualmente conosciuto 

16 Lug 2025 - 12:55
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 Si chiama NWA 16788, è un meteorite di 24,67 chilogrammi trovato in Niger, nel Sahara, nel 2023. È il più grande campione di Marte esistente sulla Terra ed è stato espulso dal Pianeta Rosso dopo l'impatto con un enorme asteroide: ha viaggiato per 140 milioni di chilometri nello spazio e ha attraversato l'atmosfera terrestre prima di precipitare nel deserto africano, nella regione di Agadez. 

La storia del meteorite marziano emerge ora perché il prezioso campione verrà messo all'asta a New York da un'importante casa d'aste. È quanto spiega l'Università di Firenze i cui ricercatori hanno studiato NWA16788: dopo essere stato acquistato da un importante gallerista italiano, è stato consegnato al gruppo di ricerca di Giovanni Pratesi, docente di mineralogia del dipartimento di scienze della terra dell'ateneo fiorentino perché fosse esaminato e studiato al fine di comprenderne meglio la natura e il processo genetico.

Due le ricerche condotte e pubblicate dal team dell'ateneo fiorentino - sulla rivista Heritage e su Lunar and Planetary Science Conference - di cui hanno fatto parte con Pratesi, Annarita Franza e Xhonatan Shehaj. Gli studi sono stati condotti nell'ambito del Progetto Space It Up, partenariato esteso che si avvale del finanziamento dell'Agenzia spaziale italiana e del Ministero dell'Università e della Ricerca, e a cui l'Ateneo fiorentino partecipa, insieme ad altre università, enti di ricerca e industrie, per affrontare le maggiori sfide scientifiche e tecnologiche nel campo dell'esplorazione spaziale. 

"NWA 16788 si è originato dalla fusione parziale di una sorgente di mantello marziano arricchito ed è caratterizzato da una struttura a grana grossa composta principalmente da pirosseno, maskelynite (vetro formatosi dall'impatto con l'asteroide) e olivina. L'origine del meteorite è stata convalidata nel 2025 dal Meteoritical Bulletin. Gli studi attuali e futuri su questo reperto eccezionale, che rappresenta il 6,5% di tutto il materiale marziano attualmente conosciuto, potrebbero portare a una revisione del sistema di classificazione dei meteoriti marziani. A prescindere da chi sarà l'acquirente di questo straordinario esemplare due fette rimarranno comunque nel nostro Paese, e precisamente all'Università di Firenze, come campioni tipo a disposizione della comunità scientifica italiana e internazionale", spiega Pratesi. 

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