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Intorno alla Via Lattea ci sarebbero più galassie satellite del previsto

È il risultato di simulazioni al computer realizzate dall'Università britannica di Durham. Questo studio potrebbe aiutare a capire i misteri della materia oscura

29 Lug 2025 - 13:05
 © esa

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La Via Lattea potrebbe avere circa cento galassie satellite, molte più del previsto: è il risultato di simulazioni al computer realizzate da un gruppo di ricerca guidato dall'Istituto di Cosmologia Computazionale dell'Università britannica di Durham. 

 Lo studio, presentato in occasione del Meeting di Astronomia della Società reale astronomica a Durham, potrebbe aiutare a capire i misteri della materia oscura. È noto da qualche decennio che la nostra Via Lattea è circondata da decine di galassie molto più piccole dette galassie satellite di cui non esiste ancora un censimento dettagliato. Vedere strutture come queste, composte da poche migliaia di stelle e spesso oscurate alla vista dalla presenza di polveri, stelle e dalla Via Lattea stessa, è molto difficile ma conoscerne il numero potrebbe essere fondamentale per capire l'origine della nostra galassia e soprattutto capire meglio le caratteristiche della materia oscura. 

Secondo la nuova ricerca, basata sulla teoria della materia oscura fredda Lambda, una delle ipotesi che tenta di spiegare le caratteristiche della materia oscura, la Via Lattea dovrebbe essere circondata da circa ottanta o cento galassie satelliti. Un dato che non trova a oggi conferme dalle osservazioni perché al momento ne conosciamo solo circa cinquanta ma che potrebbe presto trovare conferma grazie a nuovi potenti telescopi come quello dell'Osservatorio Vera Rubin.  

"Se le nostre previsioni sono corrette sarebbe una nuova conferma per la teoria della materia oscura fredda Lambda sulla formazione e l'evoluzione della struttura dell'Universo", ha detto Isabel Santos-Santos, che ha guidato il gruppo di ricerca. "Un giorno, forse presto, potremmo essere in grado di vedere queste galassie 'mancanti' il che sarebbe estremamente entusiasmante e potrebbe dirci di più su come l'Universo si è formato e sul come lo vediamo oggi", ha aggiunto. 

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