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Università, come si torna in facoltà? Le regole per l'anno accademico 2021/22

Il primo ottobre è iniziato formalmente il nuovo accademico. Un test importante dopo le lunghe chiusure delle università. Ma come si stanno organizzando gli atenei per far rispettare le regole su lezioni, Dad e Green Pass?

test medicina università 
Ansa

L’anno accademico 2021/2022, il secondo partito durante la pandemia, è ormai iniziato. Rispetto a dodici mesi fa, però, molto è cambiato. La volontà è quella di riportare gli studenti nelle aule. Per questo sono state introdotte nuove regole, tra cui la più importante è forse l’obbligo del Green Pass non solo per i docenti e il personale d’ateneo ma, a differenza di quanto avviene per la scuola, anche per gli studenti.

Per poter varcare materialmente i cancelli dei nostri atenei, infatti, tutti dovranno essere in possesso del ‘certificato verde’. Ma la situazione è più articolata, visto che le università - sfruttando la loro autonomia - possono decidere di arricchire ulteriormente l'elenco delle regole. Per questo, il portale Skuola.net ha voluto riassumere sia le misure generali previste per prevenire il contagio da SARS-CoV-2 negli atenei - per ora valide sino al 31 dicembre 2021 - sia le disposizioni adottate da alcune grandi università.

 

Università 2021: tra Dad, presenza, Green Pass e mascherine

Nel decreto-legge del 6 agosto 2021 - inerente le “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti” - viene ribadito il principio dello svolgimento prioritariamente in presenza delle attività didattiche e curriculari.  Nel dettaglio, il provvedimento prevede che dal 1° settembre e fino al termine dello stato di emergenza fissato al 31 dicembre di quest’anno, tutti gli studenti universitari e quelli dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), nonché il personale (sia docente sia tecnico-amministrativo) del sistema universitario e di quello AFAM, per svolgere le attività in presenza dovranno possedere ed esibire il Green Pass. Ovviamente l’obbligo di Green Pass non si applica alle persone che, con certificazione medica, risultano esentate dalla campagna vaccinale.

 

​​La verifica del rispetto di queste prescrizioni sugli studenti universitari, in particolare, dovrà essere svolta a campione con le modalità che ogni ateneo individuerà. Anche i professori, inoltre, potranno chiedere agli allievi la certificazione verde, con annessa multa in caso di mancata presentazione. Anche per docenti e personale universitario, come detto, è necessario il Green Pass per potersi recare in ateneo; nel loro caso, l'assenza causata dalla mancanza di certificazione verde verrà considerata assenza ingiustificata, con stop della retribuzione. Dal quinto giorno di assenza è prevista la sospensione del rapporto di lavoro.

 

Rimane, poi, sempre invariato l’obbligo di usare le mascherine per consentire lo svolgimento in presenza di attività e servizi, anche nel caso in cui alle attività didattiche e curriculari partecipino esclusivamente studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale o con un certificato di guarigione in corso di validità. Vietato, invece, l’accesso o la permanenza nei locali universitari ai soggetti con sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37,5°. Raccomandato, infine, il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

 

Quando si ricorrerà, invece, alla Dad? La didattica, gli esami o le sedute di laurea a distanza sono previsti a beneficio solo degli studenti che non riescano a partecipare alle attività didattiche o curriculari in presenza (o nel caso in cui, ad esempio, si trovino in zone ad alto rischio pandemico): in questi casi si assicura loro la modalità a distanza o altre azioni di recupero.

 

Ritorno in presenza all’Università: come si stanno regolando gli atenei?

Nell’ambito della normativa generale, però, i singoli atenei godono di autonomia nello stabilire modalità e forme della ripresa delle lezioni. Nel segno della tecnologia, ad esempio, è la proposta dell’Università della Tuscia, che ha predisposto una procedura informatica per il rilevamento delle presenze negli edifici universitari degli studenti, del personale che svolge attività didattica e/o di ricerca e degli esterni visitatori. La presenza degli studenti che frequentano le lezioni, qui, è rilevata attraverso il sistema di prenotazione del posto in aula, che richiederà - per la conferma - l'inserimento del Green Pass personale.

 

L’Università di Pisa non è da meno. Qui, gli studenti potranno accedere alle lezioni utilizzando un’App, attraverso cui si dovranno selezionare i corsi di interesse e prenotare con cadenza bisettimanale la propria partecipazione fisica a ciascuna lezione. Non solo: una volta in aula ogni studente dovrà scannerizzare il Qr code del posto occupato, in modo da controllare facilmente i contatti ravvicinati in caso di positività al Covid.

 

Alla Ca’ Foscari di Venezia, ​​attualmente la capienza delle aule è al 75%, con obbligo di prenotare il proprio posto tramite l’App o dal sito delle prenotazioni.

 

Opta per la didattica “mista” l’Università Alma Mater di Bologna che, per garantire a tutti gli iscritti il normale svolgimento del percorso di studio, erogherà la didattica sia in presenza che online anche nel primo semestre dell’a.a. 2021/22 per tutti i corsi. In ogni caso, per frequentare le lezioni in presenza, è necessaria la prenotazione.

 

Simile la scelta dell’Università di Parma, dove gli studenti rientrano in presenza e con Green Pass, ma con la disponibilità on line delle videoregistrazioni delle lezioni o di altri materiali audio-video, al fine di andare incontro alle esigenze degli studenti in condizioni di fragilità o che non potranno spostarsi dal proprio domicilio a causa dell’emergenza sanitaria.

 

Anche alla Sapienza di Roma le lezioni sono svolte in presenza, con obbligo di prenotazione, secondo la disponibilità di posti, garantendo anche la fruizione a distanza per consentire la partecipazione delle studentesse e degli studenti che non potranno assicurarsi un posto in aula e a coloro che per motivi sanitari non potranno partecipare alle attività in presenza. Anche gli esami di profitto e gli esami di laurea saranno svolti in presenza, ma ci sarà la possibilità di sostenere l’esame a distanza per gli studenti  fragili, in isolamento, in quarantena o esenti dalla vaccinazione anti Covid-19.

 

L’Università di Milano Bicocca, per l’anno accademico 21/22, ha previsto la frequenza delle lezioni in presenza con una modalità a rotazione: gli studenti potranno scegliere le lezioni da frequentare in presenza procedendo alla prenotazione delle stesse via sito o App. Sarà però possibile prenotare una lezione solo a partire da 14 giorni prima il giorno in cui si terrà la lezione stessa. Una nota curiosa? La Bicocca ha attivato l’opzione di prenotazione “last minute”, per chi vuole ottenere gli ultimi posti rimasti liberi nelle ultime 24 ore prima dell’inizio della lezione.

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