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Università, ci si potrà iscrivere a due corsi di laurea contemporaneamente: approvata la proposta di legge

Dopo il via libera della Camera, manca solo il voto favorevole del Senato per far partire quella che, per il mondo dell’università, sarebbe una piccola rivoluzione. Gli studenti potrebbero avere la possibilità di prendere più titoli di studio contemporaneamente

laurea donna
istockphoto

La Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità il provvedimento che consentirà agli studenti e alle studentesse di iscriversi contemporaneamente a due corsi universitari. Si tratta di una proposta di legge che era stata presentata in Parlamento a marzo 2019 e che ora, dopo un lungo iter, ha finalmente avuto il via libera.

Anche se, per l’approvazione definitiva, bisognerà attendere il voto da parte del Senato. La legge, una volta entrata in vigore, in realtà andrà a modificare un regio decreto risalente addirittura al 1933. Un passo in avanti sollecitato più volte in passato che, come sottolineato dalla ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, “consentirà al nostro Paese di fare un salto verso il futuro della formazione universitaria, in linea con il resto del mondo“. A spiegare come funzionerà il nuovo meccanismo è Skuola.net.

 

Doppia laurea, cosa prevede la legge

“E' vietata l'iscrizione contemporanea a diverse Università e a diversi Istituti d'istruzione superiore, a diverse Facoltà o Scuole della stessa Università o dello stesso Istituto e a diversi corsi di laurea o di diploma della stessa Facoltà o Scuola”. Così recita, finché la nuova norma non entrerà in vigore, il regio decreto del 31 agosto 1933, n.1592.

 

Ed è proprio questa la parte su cui andrà a incidere di più il testo appena approvato dalla Camera, proponendo la “Soppressione del divieto di iscrizione contemporanea a diverse università e a diversi istituti di istruzione superiore, a diverse facoltà o scuole della stessa università o dello stesso istituto e a diversi corsi di laurea o diploma della stessa facoltà o scuola".

 

In base alla nuova norma, infatti, ogni studente potrà iscriversi contemporaneamente a due diversi corsi di laurea, di laurea magistrale o di master, anche presso più università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale. E, dunque, se il provvedimento sarà approvato anche al Senato, sarà possibile la doppia iscrizione a un corso di laurea o di laurea magistrale e a un corso di master, di dottorato di ricerca o di specializzazione, ad eccezione dei corsi di specializzazione medica, nonché l’iscrizione contemporanea a un corso di dottorato di ricerca o di master e a un corso di specializzazione medica. Potendo fare anche un mix, ad esempio iscrivendosi sia a un corso di laurea che ad un master. Unico divieto, quello di iscriversi allo stesso corso di laurea (o master) in atenei differenti.

 

La soddisfazione di chi ha lavorato alla norma

“Dopo un lungo lavoro di Commissione, oggi la Camera finalmente approva una legge che ha un grande valore sia pratico che simbolico”, afferma Vittoria Casa, presidente della Commissione Cultura Scienza e Istruzione di Montecitorio, secondo cui il divieto della doppia iscrizione è stato concepito “in un contesto totalmente diverso dal nostro, ormai davvero limitante rispetto alle capacità e alle ambizioni delle nostre ragazze e ragazzi. Si tratta di un passo verso la modernizzazione di un sistema, quello universitario, che deve ancora fare molta strada per essere all’altezza delle nuove necessità formative e dei migliori standard europei”.

 

In meno di cinque mesi, conclude Casa, “la commissione Cultura di Montecitorio è riuscita a portare in Aula ben quattro provvedimenti decisivi per l’istruzione e formazione terziaria: la legge sul reclutamento dei ricercatori e le carriere universitarie, la legge sulle lauree abilitanti, la legge di riforma degli ITS e, infine, il testo di oggi. Si tratta di riforme fondamentali, capaci di offrire ai giovani, insieme agli investimenti del PNRR, un futuro decisamente diverso. Spero che anche il Senato approvi velocemente la legge passata alla Camera e che il provvedimento sia in vigore entro il prossimo anno accademico”.

 

Il Sottosegretario Sasso: “Italia finalmente in linea col resto d’Europa”  

Piena soddisfazione arriva anche dal Sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, ribadendo come questo provvedimento fosse “atteso da decenni” e che cancelli “un vincolo profondamente ingiusto e fuori dal tempo”. L'Italia, secondo Sasso, “finalmente si allinea agli altri grandi Paesi europei e rende accessibile a tutti gli studenti quello che prima era un privilegio esclusivo di chi poteva pagarsi gli studi all'estero”. Ma il Sottosegretario, in attesa del varo definitivo della legge, si proietta già in avanti: “L’obiettivo è di renderla operativa già a partire dal prossimo anno accademico”. Per avere “un ampliamento dell’offerta formativa e delle possibilità di diversificare la propria carriera universitaria e per offrire a tutti i nostri studenti un percorso al passo con le sfide della contemporaneità”. 

 

Il relatore Fusacchia: “Ci si potrà formare contemporaneamente su ambiti anche molto distanti”

A commentare questa svolta, che per il mondo universitario può definirsi storica, è intervenuto anche il deputato Alessandro Fusacchia, membro della Commissione Cultura della Camera e relatore della proposta di legge: “Sono molto contento che il testo che avevo proposto prima alla Commissione Cultura e poi all’Aula, mettendo insieme tante proposte diverse - si può leggere in un post sulla sua pagina Facebook - sia andato finalmente in porto”. Tuttavia, Fusacchia sottolinea anche che il provvedimento approvato alla Camera “non è ancora legge, dal momento che il testo andrà adesso al Senato, ma il fatto che sia stata approvato all’unanimità lascia ben sperare rispetto alla possibilità che entri in vigore in tempo utile per dispiegare tutti i suoi effetti già dal il prossimo anno accademico”.

 

Una legge che, sempre secondo Fusacchia, “aiuterà i giovani a immaginare e costruire più liberamente i propri percorsi di vita e professionale”; visto che con la doppia laurea “ci si potrà formare contemporaneamente su ambiti anche molto distanti e prepararsi così meglio al mondo del lavoro”. Un provvedimento che, continua il relatore, “darà un’opportunità a tutti e non solo a chi se la può permettere”, prevedendo “esoneri dal pagamento delle tasse universitarie anche per la seconda iscrizione”. Nei mesi a venire, conclude Fusacchia,  “dovremo lavorare sull’orientamento, informare e accompagnare sempre di più i giovani a scegliere - una o due lauree e quali – e soprattutto facilitare loro la vita per frequentare e dare esami, perché la doppia laurea sia un’opportunità concreta”.

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