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Ultimo giorno di scuola, c'è chi festeggia e chi no: per 1 studente su 3 ci saranno lezioni e interrogazioni

Questa settimana si chiuderà l’anno scolastico. L’attesa per l’ultima campanella torna a essere vissuta con più serenità dagli studenti, ma la “ragion di scuola” vince almeno in un caso su tre: per molti alunni niente gavettoni né festeggiamenti ma solo recupero last minute di programmi e verifiche

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L'impatto negativo della pandemia sul mondo della scuola, nonostante gli ultimi mesi in questo settore siano stati abbastanza tranquilli, ancora si fa sentire.

L'ennesima dimostrazione la si ha osservando come si svolgerà l'ultimo giorno di scuola dei ragazzi delle superiori, solitamente i più "attivi" nel voler celebrare questo momento.

E, invece, stavolta i festeggiamenti saranno davvero in tono minore. Secondo un sondaggio effettuato dal portale Skuola.net - su un campione di 1.500 alunni di licei, istituti tecnici e professionali - per circa 1 su 3 l'ultima giornata tra i banchi prima delle vacanze estive sarà un normalissimo giorno di lezione e interrogazioni.

 

Un rischio in cui avrebbe potuto incorrere un altro 40%, se gli studenti della sua scuola non avessero preso l'iniziativa organizzando qualche attività alternativa: per loro, dunque, l'attesa dello sciogliete le righe sarà allietata da un concerto, da una festa, da giochi, tornei o passatempo. Alla fine, solamente per il 27% le attività ricreative per l'ultimo giorno sono state imbastite direttamente dalla scuola.

 

Dopo l'ultima campanella per molti c'è solo un "arrivederci"

 

Ma, in genere, per capire veramente quanta voglia c'è di celebrare la fine della scuola bisogna osservare cosa accade dopo la campanella che per gli studenti segna l'inizio dell'estate. E qui, se possibile, gli effetti di quanto hanno vissuto i ragazzi negli scorsi due anni si mostrano con ancora più forza. Per quasi la metà (42%) degli alunni intervistati, tutto si concluderà in pochi minuti, con un "arrivederci a settembre" (o, nel caso dei maturandi, all'esame). Poco più di 1 su 4 ha già pianificato con i compagni di classe i festeggiamenti. Molti altri (30%), a poche ore dall'evento, devono ancora prendere una decisione.

 

I festeggiamenti sono ancora in tono minore

 

Festeggiamenti, quelli di quei pochi che vogliono mantenere in piedi la tradizione che, inoltre, saranno all'insegna del basso profilo: per oltre 1 su 2 ci sarà una semplice uscita di gruppo subito dopo la scuola o la sera stessa, per 4 su 10 nei programmi ci sarà anche una cena con i professori. Solamente 1 su 4, invece, ha intenzione di mettere nuovamente in scena la classica battaglia di gavettoni fuori da scuola.

 

Non solo, la festa potrebbe essere spesso a ranghi ridotti: solo 2 su 3, infatti, pensano che parteciperà, se non tutta, perlomeno la maggior parte della classe. Il 20% prevede scarse adesioni, il 14% si tira già fuori in prima persona. Numeri, questi, che si rispecchiano nella valutazione fatta dagli stessi studenti dell'ultimo anno di scuola, vissuto quasi interamente "in presenza": 1 su 7, infatti, avrebbe preferito restare ancora in Dad per più tempo possibile, ammettendo di non avere un buon rapporto con i proprio compagni.

 

Il bilancio dei maturandi

 

Ma per fare un vero bilancio, più completo, delle dinamiche con cui si sono svolti gli ultimi anni di scuola (non solo quello che sta per finire) è forse meglio chiedere un parere a chi è giunto al termine del percorso: i maturandi. Che, in parte, confermano gli umori generali. Valutando il tipo di rapporto costruito con i vicini di banco nel suo quinquennio, più di un terzo (35%) lascerà la compagnia con un senso di liberazione, quasi di sollievo. Una quota simile (32%), però, si avvicina a quel momento con tristezza o un principio di nostalgia. Il 12% pensa che si sentirà "disorientato". Solo 1 su 10 è convinto che sarà del tutto indifferente agli addii.

 

Ragazzi di quinto che si dividono anche quando si tratta di indicare la cosa migliore che gli lasceranno questi anni: nonostante tutto, per il 23% sono proprio i compagni di classe; per il 22% le belle esperienze vissute a scuola; 1 su 4 promuove direttamente l'intero percorso. Solo il 13% ha apprezzato soprattutto le cose imparate. Maturandi che, invece, sono molto più allineati (ed è facile immaginare che lo siano anche gli altri studenti) su quale sia la cosa peggiore successa durante il quinquennio: la Dad e le restrizioni causate dalla pandemia, indicate da 1 su 3.

 

“L’ultimo giorno di scuola è una vera e propria tradizione che, negli ultimi anni, è stata in gran parte “persa” a causa dell’emergenza sanitaria. Ma, anche se non ne siamo ancora fuori, ora si respira un’aria di normalità, seppure con la mascherina, e si può tornare a festeggiare. Peccato che, però, l’anno non sia stato facile, né per gli alunni né per i professori. Non ci si deve stupire, quindi, se qualcuno approfitta delle ultimissime ore per il recupero di una verifica o per una lezione in più. Il mondo della scuola sta cercando di dare il massimo, prima dell’ultima importante sfida: gli esami di Stato”, commenta Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.

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