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Scuola, Azzolina boccia il 6 politico. Anno più lungo? Evitabile grazie al digitale

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina risponde alle principali questioni che riguardano la scuola e l'emergenza coronavirus. Sull'esame di Stato annuncia notizie a breve

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La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, intervistata da Giovanni Floris durante la sua trasmissione “Di Martedì” - davanti a tantissimi genitori e studenti, professori e dirigenti, e in generale agli appartenenti al grande mondo della scuola - ha dato qualche dettaglio in più su come verrà affrontata la gestione dell’emergenza coronavirus dal settore Istruzione. Chiara la posizione del MI su alcune delle questioni più dibattute: la didattica a distanza rimane l’asso nella manica per evitare che le scuole rimangano aperte fino a luglio; non contemplata, invee, la possibilità che tutti gli studenti vengano promossi in blocco, il tanto citato “6 politico”. Tuttavia, rimangono in sospeso molti interrogativi, sui quali Viale Trastevere ancora non si espone. Ad esempio, cosa succederà all’esame di Stato? E quando si tornerà a scuola? 

Quando riapriranno le scuole?

“Le scuole riapriranno quando avremo certezza che il quadro epidemiologico dell'Italia ci permetta di mandare i nostri studenti a scuola nella massima sicurezza”, ha affermato Azzolina. Non è esclusa, quindi, una proroga delle chiusure che, ad oggi, sono programmate fino al 3 aprile. Se riapriranno davvero per quella data, dunque, non assolutamente detto. “Ce lo diranno le autorità sanitarie”, dice la Ministra.

 

Scuole aperte a giugno e luglio?

Sull’eventualità di recuperare le ore perse nei mesi estivi, Azzolina torna a parlare delle opportunità offerte dalla didattica a distanza: “Ci sono studenti e docenti che stanno facendo più di quello che facevano in classe - afferma la ministra - quindi io non direi, al momento, che l'anno si allungherà né altro”.  Nessun prolungamento dell’anno scolastico, quindi, grazie alle esperienze che le scuole stanno portando avanti per far continuare le lezioni in via telematica: “Se in questo momento abbiamo degli studenti e dei docenti che stanno dando il meglio, perché dovrei allungare l'anno? Significherebbe dire loro che in questi giorni non hanno fatto nulla. No, io devo far sì che chi sta lavorando venga premiato.”

 

Decreto “Cura Italia”, fondi per didattica a distanza e formazione docenti

Certo, le differenze tra scuola e scuola rimangono, ma il ministero - dice Azzolina - si sta muovendo: “Ci sono sicuramente delle realtà dove noi dobbiamo arrivare come ministero dell'Istruzione. E infatti nel decreto legge abbiamo stanziato 85 milioni di euro per arrivare agli ultimi, per far sì che quell'articolo 34 della Costituzione sia realmente vigente. In questo momento si sta lavorando molto molto seriamente”. E per quanto riguarda tutti quei docenti che faticano a stare al passo, per la scarsa dimestichezza con il digitale? “In tempi non sospetti parlavo di formazione obbligatoria per i docenti e intendevo proprio questo. Ci sono dei docenti che, è vero, sono partiti molto “sprint” diremmo: ieri  in una scuola hanno addirittura fatto le simulazioni della prova d'esame di stato. Altri, che non erano così formati, oggi si stanno formando.” Per affrontare la questione, afferma la ministra, “ già da tempo abbiamo nel sito del ministero dell'Istruzione diversi webinar e in più abbiamo inserito sempre nel decreto legge di ieri milioni di euro per la formazione dei docenti.”

 

No al 6 politico

Un’altra questione molto dibattuta sono le conseguenze della chiusura delle scuole per quanto riguarda le valutazioni di fine anno. In soldoni, come si potrà bocciare e promuovere, visto che molte ore sono state perse? Secondo un’indagine di TuttoScuola, si tratterebbe di 75 milioni di ore, solo 10-15 recuperabili con le lezioni online. Ma l’Azzolina ribatte: “Noi abbiamo attivato un monitoraggio come ministero dell'Istruzione per vedere esattamente dove si sta facendo didattica a distanza. Posso dire che al momento i dati sono molto molto confortanti quindi io non darei per scontato che si perdano tutte quelle ore. Assolutamente no.” Anche per questo, la Ministra conferma il 'no' alla promozione massiva dando la sufficienza di tutti gli studenti: “Io ho spronato i miei studenti a studiare ancora di più di quanto facevano prima. Devono essere responsabili in questo momento, seri e rigorosi, hanno una classe docente che li sta spronando a fare sempre di più, quindi non parlerei di 6 politico.”

 

La Maturità, come si fa?

“L'esame di Stato - ammette Azzolina - è uno degli aspetti più delicati”.  A Viale Trastevere, tuttavia, si sta lavorando perché la maturità 2020 sia svolta tenendo conto della situazione. “Io sto prospettando al ministero dell'Istruzione diversi scenari, in base a quando effettivamente le scuole si riapriranno.” L'esame, conclude “sarà serio, ma ovviamente prende in considerazione il momento di emergenza che stiamo vivendo”. Annunciando la comunicazione di nuovi dettagli a breve: “Nelle prossime settimane daremo anche delle informazioni ulteriori.”

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