Il report pubblicato dalla Polizia Postale fa il punto sulle cyber-minacce a cui sono maggiormente esposti i minorenni
© Italy Photo Press
Truffatori alla ricerca di immagini intime dei nostri minorenni per poterli ricattare o per potersi vendicare: questo è quello a cui sono esposti quotidianamente online i nostri giovani, nei cui account social spesso e volentieri fanno capolino profili - rigorosamente falsi - che cercano di carpire la loro fiducia per portarsi a casa un pezzo della loro privacy.
Fortunatamente, a sorvegliare la Rete per contrastare questi fenomeni in Italia ci sono corpi specializzati delle forze dell’ordine come la Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, all’interno della quale è incardinato il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.).
Il report della Polizia Postale
Proprio attraverso i dati diffusi da quest’ultimo qualche giorno fa, e analizzati dal portale Skuola.net, si riesce a valutare la portata delle nuove minacce e tracciare un profilo tipico delle vittime. Dalla sextortion al revenge porn, fino all’adescamento di minori online: nel 2024 il numero complessivo di casi segnalati - ma il “sommerso”, gli episodi non segnalati, è probabilmente molto più consistente - è risultato in aumento rispetto al 2023, crescendo da 2.702 a 2.828.
La sextortion, per esempio, rappresenta una delle minacce più insidiose per i minorenni. Si tratta di un fenomeno che si manifesta attraverso il ricatto sessuale: i malintenzionati inducono le vittime, spesso con l'inganno o la manipolazione emotiva, a condividere immagini intime, per poi minacciarle della diffusione di tali materiali al fine di ottenere ulteriori contenuti, denaro o favori personali.
I maschi facile preda delle "estorsioni sessuali"
Per tradurla in parole semplici: mi fingo un bel ragazzo o una bella ragazza, faccio pensare alla potenziale vittima di essere interessato/a a lui e poi lo ricatto. Nonostante il numero complessivo dei casi trattati di sextortion con vittime minori sia leggermente sceso, passando da 137 nel 2023 a 130 nel 2024, in pochi continuano a saperla riconoscere. Specialmente i giovani tra i 14 e i 17 anni, che numeri alla mano risultano vittime quasi esclusive del fenomeno: in questa fascia di età, infatti, il report segnala 115 casi nel 2023 e 114 nel 2024, ovvero l’88% del totale.
A livello di genere, invece, i più colpiti sono nettamente i ragazzi: l’84% delle vittime risulta essere di sesso maschile, contro appena il 16% delle ragazze.
Per le femmine è facile che il sexting degeneri in revenge porn
Se i maschi cadono nella trappola del ricatto per soldi, le ragazze invece sono spesso oggetto di ricatti di matrice emotiva. Proprio queste ultime, infatti, cadono più facilmente nella trappola del cosiddetto revenge porn, ossia la diffusione senza consenso di immagini o video intimi, che erano stati originariamente inviati in forma consensuale.
Il fenomeno scaturisce dal sexting - lo scambio, consapevole, di contenuti sessuali espliciti tra due o più persone - e consiste nella decisione, da parte di uno dei due partner, magari in preda a sentimenti di rancore o vendetta, di condividere online i contenuti intimi senza il permesso dell'altro.
La principale differenza tra i due fenomeni risiede proprio nella mancanza, alla base, di autorizzazione: mentre il sexting è un atto che avviene in forma privata e consensuale, il revenge porn consiste in una violazione del diritto alla privacy e può avere gravi conseguenze psicologiche per la persona coinvolta.
E, su questo fronte, guardando all’analisi dei dati relativi agli anni 2023 e 2024, la situazione è particolarmente critica. Si evidenzia, infatti, un aumento significativo dei casi denunciati, passando da 29 nel 2023 a 42 nel 2024, con una crescita del 45%.
Qui, il 74% delle vittime ha un’età compresa tra i 14 e i 17 anni: in più di 7 casi su 10, come anticipato, si tratta di ragazze, mentre poco più di 1 su 4 vede coinvolti i ragazzi.
Adescamento online: un fenomeno trasversale
Tra le minacce più insidiose, poi, l’adescamento dei minori online continua a rappresentare uno dei pericoli a cui bambini e adolescenti, indistintamente, sono più esposti. Nel 2024 il numero complessivo dei casi si è attestato a 374, contro i 353 segnalati nel 2023, con la fascia di età più a rischio che risulta essere quella tra i 10 e i 13 anni, con 207 casi in entrambi gli anni (più della metà delle vittime). Va però sottolineato anche un aumento significativo nella fascia 14-16 anni: si è passati da 114 segnalazioni nel 2023 a 141 nel 2024, con un incremento pari al 24%.
A peggiorare il quadro, già di per sé complicato, è anche l’Intelligenza Artificiale. La capacità dell’IA generativa di creare messaggi su misura per il proprio interlocutore, agevola infatti le condotte di adescamento online, revenge porn o sextortion.
L’indagine rivela un preoccupante incremento nell’uso di strumenti come ChatGPT per creare materiale di sfruttamento sessuale dei più giovani, che vengono contattati da malintenzionati con messaggi realistici - come fossero scritti da un coetaneo - rendendo così più difficile per le vittime riconoscere il pericolo.