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Maturità 2022, come funziona l'esame? Tutto su calendario, prove, commissione, voto

Il conto alla rovescia è iniziato. L’esame di Maturità 2022 aspetta quasi mezzo milione di studenti, con una formula che annuncia un graduale “ritorno alla normalità”: due prove scritte e un colloquio orale. Ecco le informazioni principali

Ansa

Due prove scritte e un colloquio orale.

L’ordinanza del Ministero che regola l’esame di Stato per la scuola secondaria di secondo grado ha confermato un parziale “ritorno alla normalità”. Parziale perché, benché la formula ricordi in qualche modo la Maturità pre-pandemia, sono molte le differenze con l’esame “tradizionale”, che la pandemia ha stravolto negli ultimi anni. Dalla struttura delle prove al punteggio, finanche alla commissione, vediamo in questa guida di Skuola.net sulla Maturità 2022 in che modo il ministro Bianchi ha trasformato la tappa finale del percorso scolastico delle superiori.

Il calendario e le prove d’esame - Si parte il 22 giugno alle 8:30 con lo scritto di italiano. Si tratta della prova più simile a quella che ricordiamo: le tracce sono decise a livello nazionale dal Ministero dell’Istruzione, che invia alle scuole il cosiddetto “plico telematico” - inviolabile e inalterabile senza l’apposita password, consegnata la mattina stessa della prova - contenente, per l’appunto, le proposte di tracce che i diplomandi dovranno svolgere. Gli studenti si troveranno davanti ben sette tracce, di diverse tipologie: due per l’analisi del testo, tre per il testo argomentativo e due per il classico tema di attualità. 

Il giorno dopo, il 23 giugno, è la volta dello scritto di indirizzo. La temibile “seconda prova” che, però, quest’anno sarà in formula soft. Intanto perché verterà su una sola materia, anche negli indirizzi in cui il Ministero poteva indicarne due. La scelta è stata effettuata da Viale Trastevere, tramite decreto, lo scorso marzo: Latino al liceo classico, Matematica allo Scientifico, Economia Aziendale al tecnico commerciale e così via. Inoltre, le tracce non saranno definite a livello “centrale”, come prevede la formula standard: saranno i professori delle diverse sottocommissioni, titolari della disciplina selezionata, a elaborare collegialmente tre proposte di traccia, entro il 22 giugno, per ogni indirizzo, articolazione o opzione presente all’interno dell’istituto. Il giorno della prova, sarà infine sorteggiato il compito da svolgere da tutte le classi coinvolte.

Giunti a questo punto, il più è stato fatto. O forse no. Perché anche il colloquio orale, l’esame finale, ha il suo “peso”, come vedremo nel paragrafo dedicato ai punteggi. Il calendario degli orali si stabilisce in una riunione plenaria prima dell’inizio dell’esame, con il sorteggio della classe e della lettera alfabetica (del cognome dei candidati) da cui inizieranno i colloqui. Non si esamineranno, però, più di 5 persone per giornata. Il colloquio orale, quest’anno, è in forma più snella rispetto a quello degli ultimi due, anche perché non dovrà più “sostituire” le prove scritte. Riprende così le sue sembianze “classiche”: niente più elaborati o tesine, si parte invece dall’analisi di materiali scelti dalla commissione (un testo, un documento, un’ immagine, un progetto) e dal conseguente percorso interdisciplinare, per poi passare alla presentazione dell’esperienza PCTO e alla verifica delle competenze di Educazione Civica. 

 

La commissione - Il tutto sarà coordinato dalla commissione d’esame, che anche quest’anno, per via della pandemia, sarà eccezionalmente interna, con il solo presidente esterno. Ogni commissione dell’esame di Stato ha in carico due classi ed è guidata, come detto, da un Presidente esterno alla scuola, nominato dal dirigente preposto all’USR. È composta da sei commissari interni per ciascuna delle due classi, designati dai competenti consigli di classe, con la possibilità che uno o più commissari siano individuati per entrambe le classi. Ogni classe, quindi, sarà affidata a una sottocommissione composta da sei docenti appartenenti alla scuola. Il ruolo della commissione è principalmente quello di valutare, collegialmente, le prove di ogni candidato, utilizzando però delle griglie di valutazione nazionali.
 

 

Il punteggio e il voto finale - Anche i criteri per l’assegnazione del punteggio finale della Maturità 2022 sono stati modificati rispetto a quanto prevede la normativa, anche qui a causa del periodo eccezionale attraversato dalla scuola in questi ultimi anni di pandemia, tra chiusure e Dad a ripetizione. Il credito scolastico, cioè quella parte di punteggio derivante dalla media dei voti dell’ultimo triennio di scuola, sale a 50 punti (rispetto ai 40 previsti dall’esame “normale”). Con le prove d’esame è possibile ottenere altri 50 punti, per arrivare a un massimo di 100 punti. 

Ma le fasi dell’esame hanno un peso molto diverso tra loro: il tema di italiano “vale” infatti fino a 15 punti, mentre lo scritto di indirizzo solo 10. Addirittura 25 punti sono invece abbinati al colloquio orale. La commissione, tuttavia, ha la facoltà di “regalare” altri 5 punti di bonus ai candidati che si dimostrano particolarmente meritevoli. I criteri per l’eventuale attribuzione del punteggio integrativo sono i seguenti: aver conseguito un credito scolastico di almeno quaranta punti (su 50) e un risultato complessivo nelle prove di esame pari almeno a quaranta punti (sempre sui 50 disponibili). Allo stesso modo, con una decisione presa all’unanimità, i commissari potranno conferire la lode ai candidati che riescono a completare un percorso “perfetto” e arrivare ai 100 punti alla fine delle tre prove.

 

 

Cosa accade in caso di positività al Covid-19? - Gli alunni che dovessero risultare positivi al Covid-19 nel periodo degli esami, ovviamente non potranno sostenere le prove scritte, né in presenza né il collegamento. Questi saranno chiamati a prendere parte alla sessione d’esame suppletiva, che è calendarizzata a partire dal 6 luglio. In caso di positività anche in quell’occasione, il Ministero offre un’ulteriore possibilità, che si concretizza nella sessione straordinaria di settembre, in una data che viene definita solo in caso di necessità, ovvero in presenza di candidati che vi debbano far ricorso. Diversamente, per l’esame orale è prevista la possibilità, per documentati motivi di salute, di poter svolgere il colloquio a distanza. 
 

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