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Incidenti sul lavoro: oltre l'80% degli infortuni di minori avviene a scuola

Nel 2022, quasi 15mila alunni tra i 15 e i 17 anni hanno subito infortuni, quasi tutti in ambiente scolastico. Ma la “colpa” non è dell’alternanza scuola-lavoro

Incidenti sul lavoro: oltre l’80% degli infortuni di minori avviene a scuola - foto 1
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La sicurezza sul lavoro inizia tra i banchi di scuola.

E non solo perché tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle superiori sono tenuti a frequentare un corso online su questo tema nell’ambito dei Percorsi Trasversali per le Competenze e l’Orientamento (PCTO), meglio noti come alternanza scuola-lavoro. Ma anche perché la maggior parte degli infortuni sul “lavoro” dei minori avviene proprio durante l’apprendimento.

 

Anche gli studenti si infortunano "sul lavoro"

 

L’evidenza è contenuta in una indagine sul lavoro minorile svolta dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA): su quasi 700 mila segnalazioni pervenute all’INAIL nel 2022 - ultimo anno di cui si hanno a disposizione i dati completi - ben 17.531, il 2,5% del totale, hanno riguardato minori tra i 15 e i 17 anni. E tra questi, nell’84,8% dei casi (14.867 denunce) si è trattato proprio di classici studenti. Il periodo di formazione scolastica, in classe e fuori, dal punto di vista assicurativo viene assimilato a un’occupazione. Mentre solo il 15,2% (2.664) dei casi ha interessato lavoratori, tra cui comunque c’erano 285 allievi dei corsi di formazione professionale (IeFP), quindi in un certo senso studenti anche loro.

 

Inoltre, diversamente da quanto lascerebbe pensare la cronaca, nel loro caso i luoghi di “lavoro” dove si verificano più infortuni non sono quelli dove vanno a svolgere un PCTO o un periodo di alternanza scuola-lavoro, bensì proprio gli edifici scolastici e più in generale i percorsi che li dividono dagli istituti. Nel periodo preso a riferimento, di quei quasi 15mila infortuni, solamente 641 (3,7%) si sono verificati durante un PCTO. Tutti gli altri sono avvenuti all’interno della scuola, facendo le più varie attività: esercitazioni pratiche, simulazioni di lavoro, lezioni di educazione fisica, laboratori, viaggi di istruzione. Oppure nel tragitto casa-scuola. Per fortuna, rispetto a un quinquennio prima, gli infortuni occorsi a minorenni si sono ridotti del 14,5%.

 

Ovviamente, però, quando accade un problema in PCTO o durante un tirocinio gli effetti possono essere devastanti. Ce lo ricordano le tre morti fatalmente avvenute proprio nel corso dell’anno preso in considerazione, tra cui quella di Lorenzo Parelli, il ragazzo deceduto il 21 gennaio 2022 in provincia Udine, mentre stava svolgendo la sua alternanza scuola lavoro, che è poi diventato il simbolo della battaglia per avere tirocini scolastici più sicuri. Anche perché, nel medesimo drammatico anno, a lui sono seguite le morti di altri due ragazzi che frequentavano corsi di formazione professionale IeFP: il marchigiano Giuseppe Lenoci e il veneto Giuliano De Seta.

 

Le novità per aumentare le tutele per i minori

 

Pochi casi ma, allo stesso tempo, troppi. L’obiettivo è di azzerarli. Uno degli orizzonti a cui punta il Decreto Legge 48/23 - il cosiddetto decreto “primo maggio” - che, tra le tante misure introdotte, ha anche previsto un innalzamento delle tutele per gli studenti in PCTO.

 

Come segnala il portale Skuola.net, lavorando da un lato sui soggetti ospitanti, che devono garantire maggiori i livelli di sicurezza quando sul luogo di lavoro quando entra uno studente, e aumentando i requisiti da soddisfare quando si questi si registrano sulla piattaforma, gestita dal sistema delle Camere di Commercio, che consente di candidarsi per progetti di PCTO. Dall’altra, elevando le tutele garantite dall’assicurazione obbligatoria INAIL che, a differenza del passato, ora copre gli studenti in caso di infortuni o malattie professionali, relativamente a qualsiasi attività connessa con la vita da studente, inclusi i viaggi di istruzione. Ambito che, purtroppo, può dimostrarsi molto pericoloso e che, negli ultimi anni, ha portato alla morte di almeno una decina di studenti. La nuova copertura assicurativa, tra l’altro, non comprende solamente gli infortuni che avvengono nel tragitto casa-scuola, ma include quelli dall’istituto scolastico verso il luogo dove si svolgono progetti di PCTO.

 

Infine un capitolo importante riguarda gli indennizzi nel malaugurato caso di un evento: con la vecchia copertura INAIL, in caso di morte, alla famiglia dello studente non spettava alcun indennizzo in denaro. Così, per tutelare le vittime sia del passato che (si spera non serva) del futuro, è stato istituito un fondo presso il Ministero del Lavoro con questo specifico scopo.

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