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Didattica, educazione fisica, tirocini, gite: come cambia la scuola nell'anno 2021/22

Si ritorna in classe con alcune novità sul fronte anti-Covid per alcuni momenti chiave della vita scolastica. Il Ministero dell'Istruzione, per aiutare gli studenti e le loro famiglie, ha voluto dare indicazioni utili per comprenderle al meglio

scuola, edilizia
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Tanta attenzione alle nuove regole: è quella che devono prestare gli studenti al loro ritorno in classe, specie nelle prime settimane di questo anno scolastico 2021/2022. In quasi tutte le Regioni la prima campanella è già suonata. All'appello mancano solo gli alunni di Puglia e Calabria, per i quali le vacanze estive termineranno lunedì 20 settembre. Tra le principali novità c'è sicuramente il debutto della piattaforma digitale per il controllo del Green pass per il personale scolastico. A cui si uniscono altre piccole e grandi accortezze da seguire per tentare di garantire la didattica in presenza. Il Ministero dell'Istruzione, a tal scopo, nella sezione del suo sito dedicata al ritorno in classe, ha voluto spiegare i principali cambiamenti. Il sito Skuola.net ha cercato di riassumere quelli che impatteranno di più sulla quotidianità dei ragazzi.

Può esserci la didattica a distanza?

Il grande spauracchio è la didattica digitale integrata. Il Ministero su questo punto è categorico: nell'anno scolastico 2021/2022, le lezioni si svolgono in presenza. La DDI sarà utilizzata in via residuale, solo in particolari situazioni o in ipotesi di quarantena disposta dall’autorità sanitaria competente. Fino al 31 dicembre 2021, attuale termine di cessazione dello stato di emergenza, nelle zone arancioni o rosse, ma solo in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità legate all’insorgenza di focolai o a condizioni di rischio estremamente elevato di diffusione del contagio, i presidenti delle Regioni e delle Province autonome possono disporre deroghe allo svolgimento delle attività in presenza esclusivamente per specifiche aree territoriali o per singole istituzioni scolastiche.

 

Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali.

 

Tornerà il compagno di banco?

Altro tema particolarmente dibattuto. Il Ministero, con una faq apposita, interviene sull'argomento anche se, a dir la verità, qualche dubbio rimane ancora. Nella gestione degli spazi deve essere assicurata l’adozione di tutte le misure previste dal Protocollo di sicurezza per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022. Questo in particolare prevede, salvo in limitate situazioni in cui non sia logisticamente possibile, il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro (sia in posizione statica che dinamica); nonché una distanza di due metri tra i banchi e la cattedra del docente.

 

Tali disposizioni valgono anche nelle zone bianche. Dunque sì al compagno di banco anche se bisognerà mantenere la distanza di un metro. A scuola, infatti, è sempre raccomandato il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, salvo ove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano.

 

E' possibile ridurre l'orario di lezione?

Su questo argomento il Ministero dell'Istruzione precisa che la modulazione del tempo scuola, che deve comunque essere in conformità alla normativa vigente, è rimessa all'autonomia organizzativa delle singole istituzioni scolastiche che, in ragione delle specifiche situazioni di contesto (esigenze delle famiglie, mobilità degli studenti, gestione territoriale dei trasporti), possono ricorrere a forme di flessibilità.

 

La flessibilità non può però comportare la riduzione dell’offerta formativa prevista dagli ordinamenti scolastici. Mentre sugli orari scaglionati il Ministero spiega che la necessità di coordinare i servizi scolastici e di trasporto pubblico può, in taluni casi, rendere necessario differire o scaglionare gli orari di inizio e termine delle lezioni. Questo anche al fine di evitare assembramenti degli studenti nelle aree di ingresso e uscita, nonché durante gli spostamenti nelle pertinenze delle scuole.

 

Ricambio dell'aria: finestre aperte in classe?

Sulla questione dell'aerazione dei locali si è tanto dibattuto. Il Ministero, con la faq ufficiale, spiega meglio cosa fare. Il Comitato Tecnico Scientifico conferma la necessità di assicurare il rispetto delle ordinarie misure di aerazione dei locali e della sanificazione quotidiana di tutti gli ambienti. È necessario garantire un adeguato ricambio d'aria nei luoghi di permanenza di alunni e personale, tenendo conto delle dimensioni e dell’ampiezza di ambienti e spazi, del numero di fruitori presenti, delle condizioni climatiche esterne e identificando quelli, eventualmente, scarsamente ventilati.

 

Sempre sull'aerazione in modo efficace della stanza, il Ministero specifica: al fine di contenere il rischio di esposizione al virus negli ambienti scolastici è opportuno, per quanto possibile, assicurare il ricambio frequente dell’aria all’interno, mantenendo il flusso in ingresso dall’esterno.



Educazione fisica: come si svolgerà?

Le attività di educazione fisica/scienze motorie possono essere svolte all’interno in zona bianca, privilegiando quelle di tipo individuale. In zona gialla e arancione, invece, la raccomandazione è di svolgere all’interno attività unicamente di tipo individuale. Il distanziamento interpersonale da rispettare è di almeno due metri. Le attività di squadra sono consigliate solo all’aperto. L’aerazione degli ambienti adibiti a palestre deve essere assicurata e ottimizzata.

 

Gite e PCTO: cosa cambia?

Per quanto riguarda le attività di PCTO, il Ministero precisa che continuano come da progettazione di ciascuna istituzione scolastica. Occorre però verificare, attraverso il confronto con i soggetti partner in convenzione, che nelle strutture ospitanti gli spazi adibiti alle attività degli studenti in PCTO siano conformi alle prescrizioni sanitarie generali e a quelle specifiche di settore. Per le gite, invece, nei territori in zona bianca è possibile effettuare uscite didattiche e viaggi di istruzione, purché si permanga in aree del medesimo colore bianco, fermo il rispetto dei protocolli di sicurezza degli singoli settori.

 

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