Più sicurezza, niente lavori a rischio e un rinnovato legame tra scuola e mondo del lavoro, con focus sulle competenze trasversali: Valditara presenta la nuova Formazione Scuola-Lavoro in un’intervista rilasciata al portale studentesco
© Skuola.net
L’Alternanza Scuola-Lavoro, dopo qualche anno ‘in incognito’ sotto la denominazione di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), torna a chiamarsi Formazione Scuola-Lavoro (FSL).
Un rebranding che fa parte della riforma dell'esame di Maturità voluta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, secondo cui “i PCTO erano l'acronimo politicamente corretto per cercare di mascherare quello che invece è un collegamento fondamentale fra scuola e mondo del lavoro”.
Ma non è l’unica novità che riguarda l’ex alternanza, che da una decina d’anni a questa parte è divenuta a pieno titolo una attività curricolare obbligatoria per tutti gli studenti.
Fari puntati sulla sicurezza
A spiegarle è il Ministro stesso, nella seconda parte di un’intervista rilasciata al portale Skuola.net in relazione al nuovo esame di Maturità: “La Formazione Scuola-Lavoro è una novità particolarmente importante per i giovani a tutela della loro sicurezza perché abbiamo previsto che non sia possibile contemplare lavorazioni ad alto rischio”.
Valditara inoltre sottolinea che “che dopo l'approvazione della nostra legge - quella sulla sicurezza e approvata nel 2023 - sono diminuiti drasticamente gli incidenti in formazione scuola lavoro. Sono diminuiti nel 2024 e quest'anno si conferma dati INAIL una drastica riduzione degli incidenti”.
Si punta a offrire esperienze realmente formative
Tutela sì, ma anche riscoperta dei valori che questa attività porta con sé. La riforma, infatti, non si limita a garantire maggiore sicurezza: intende anche riscoprire il valore educativo e culturale dell’esperienza di contatto con il mondo del lavoro.
È in questa prospettiva che si è scelto di superare l’acronimo “PCTO”, giudicato dal ministro un semplice maquillage linguistico, per restituire alla Formazione Scuola-Lavoro la dignità di un percorso formativo autentico, capace di connettere scuola, impresa e territorio.
Nel nuovo esame di Maturità, la FSL resta un punto fermo del percorso di crescita degli studenti, oltre che un passaggio chiave della prova orale.
La struttura resta invariata
Resta, invece, invariato l’obbligo di completare il monte ore previsto per la Formazione Scuola-Lavoro, seguito - come già oggi - dalla presentazione di una relazione scritta, frutto dell’esperienza maturata dallo studente.
Nello specifico stiamo parlando di 120 ore per i Licei, 180 per i Tecnici e 210 per i Professionali da completare nell’ultimo triennio delle superiori.
Più nel dettaglio, la nuova Formazione Scuola-Lavoro è stata pensata per offrire a ragazze e ragazzi esperienze quanto più professionalizzanti possibile, sempre nel rispetto della sicurezza di ciascuno studente.
Al centro le competenze trasversali
Tra le novità della riforma, anche la centralità delle soft skills, le competenze trasversali, ormai imprescindibili per un inserimento efficace nel mondo del lavoro. Non a caso, spiega il Ministro, “nella riforma del 4+2 abbiamo introdotto per la prima volta l’insegnamento delle competenze trasversali, anticipando la legge che poi è stata approvata in Parlamento”.
E, a proposito di inserimento lavorativo, la riforma del 4+2 pone l’accento sugli ITS - gli Istituti Tecnologici Superiori - che verranno potenziati. Il che li renderà ancora più attrattivi di quanto già non siano. Perché sceglierli nel post-Maturità? Lo spiega direttamente Valditara: “Il tasso di occupazione a sei mesi è altissimo. Questo significa che sono professioni altamente richieste e anche ben pagate. Il percorso di ITS non preclude eventualmente anche ulteriore completamento di un percorso universitario”.