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A 18 anni è il miglior studente italiano di Fisica: "La mia passione? La scienza. Dopo la Maturità vorrei andare alla Normale di Pisa"

Giacomo Calogero è il vincitore delle ultime Olimpiadi italiane di Fisica. Uno studente eccellente che rappresenterà il nostro Paese nelle Olimpiadi Europee. Ha raccontato la sua storia a Skuola.net

olimpiadi, fisica
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Ha solo 18 anni ma è già alla sua seconda partecipazione alle Olimpiadi Europee di Fisica.

Giacomo Calogero, pugliese, frequenta l’ultimo anno del liceo scientifico e, per il suo futuro, ha già degli obiettivi ben chiari: “Sicuramente vorrò approfondire lo studio delle materie scientifiche”, suo primo amore con cui, grazie anche alla passione trasmessa dai suoi docenti, è riuscito a vincere il titolo italiano alle Olimpiadi di Fisica, organizzate dal Ministero dell'Istruzione. Il prossimo mese, invece, volerà in Slovenia, per le competizioni europee. Studioso, attento alle dinamiche scolastiche e pronto anche a dare qualche consiglio ai professori, i quali hanno un ruolo fondamentale, secondo lui, nella costruzione degli interessi dei propri studenti. Solo attraverso di loro, afferma il campione di Fisica, i ragazzi potranno trovare la voglia di approfondire le discipline e impegnarsi per il proprio futuro.

 

“Voglio dare una spiegazione a ciò che mi accade intorno”

 

La sua passione per questa disciplina, ostica per molti studenti, nasce sin da quando era bambino. Come racconta al portale Skuola.net, Giacomo è sempre stato affascinato dalla Matematica e dalle materie scientifiche. La scelta, alle scuole superiori, è stata per questo molto semplice: liceo scientifico. E’ qui che è entrato in contatto diretto con la sua vera voglia di imparare: “Mi affascina la possibilità di cercare, di dare una spiegazione dei fenomeni e alle cose che ci succedono intorno, perché guardare e ammirarle è bello, ma cercare di trovare quello che le guida e che le controlla è ancora più affascinante”.

 

I professori? “Dalla loro passione dipende l’interesse degli studenti”

 

La scuola lo ha fatto crescere ed è proprio al liceo scientifico Giulietta Banzi Bazoli di Lecce che ha potuto conoscere da vicino le competizioni olimpiche di Fisica. Un ruolo fondamentale nella scelta delle sue passioni e dei suoi interessi lo hanno giocato i docenti che ha incontrato nel corso degli anni. Per Giacomo, infatti, il professore ha “l’onere di far apprezzare la propria materia perché, sono abbastanza convinto di questo, è difficile che uno studente possa odiare a prescindere una materia”. Quando i ragazzi hanno una repulsione totale nei confronti di una disciplina, può dipendere anche “dal modo in cui viene insegnata o dal primo approccio che una persona ha con una materia, e lì è responsabilità dell'insegnante cercare di renderla interessante”. La conoscenza, quindi, non è sufficiente a trasmettere una passione: l’insegnante deve “avere la capacità di instillare la curiosità e l’interesse nei propri studenti. E’ solo questa la soluzione per rendere la materia più fruibile e affascinante agli occhi dei ragazzi”.

 

Ora si va in Slovenia per le Olimpiadi Europee di Fisica

 

La scuola lo ha formato, la sua passione lo ha portato a diventare quasi un professionista, ma i grandi livelli raggiunti sono frutto del grande impegno e sacrificio profuso in questi anni. Infatti, spiega Giacomo, il solo programma scolastico studiato nel corso degli anni non sarebbe mai bastato a farlo diventare campione italiano. Grazie anche ad alcuni corsi specializzati messi a disposizione dal suo liceo, ha così potuto approfondire ulteriormente certi aspetti delle discipline scientifiche, ma “giunti a livelli molto alti è indispensabile tirarsi su le maniche e lavorare autonomamente - racconta il giovane campione - perché è sì un impegno, ma anche un piacere”.

 

Ed è così che, dal 20 al 24 maggio prossimo Giacomo volerà in Slovenia, dove si svolgeranno le Olimpiadi Europee di Fisica. La preparazione per questo evento così importante è molto serrata: “Per la parte teorica - spiega - si svolgono esercizi e problemi delle gare passate; per la parte sperimentale, invece, che è la più difficile, è complicato allenarsi perché è molto a caso, quindi si spera nella fortuna, nella sorte e si cerca di non andare troppo male”. Una prova notevole per lo studente che parteciperà alla competizione europee per la seconda volta: aveva già preso parte alle Olimpiadi lo scorso anno, ma a distanza. Il prossimo mese, invece, avrà la possibilità di incontrare migliaia di ragazzi provenienti da ogni parte d’Europa, e non solo, riuscendo a conoscere nuove culture e avere nuovi contatti.

 

Il futuro? “Dopo la Maturità vorrei studiare alla Normale di Pisa”

 

Nonostante le notevoli capacità scientifiche espresse in questi anni, però, anche per Giacomo è difficile fare i conti con il proprio futuro e non biasima i coetanei che non riescono a trovare ancora la propria strada: “Sono il primo che non sa davvero cosa fare nel futuro e nei prossimi anni. Sicuramente queste Olimpiadi sono degli obiettivi. Ai ragazzi posso dire di seguire le proprie passioni e cercare di impegnarsi a pieno per raggiungere un determinato traguardo. Chiaramente i fallimenti sono sempre dietro l'angolo, è inevitabile cadere. L’unica cosa da fare è rialzarsi e cercare di guardare al futuro e costruirsi obiettivi, traguardi sempre più alti”.

 

Quest’anno, peraltro, Giacomo rientra tra i quasi 500 mila studenti che a partire dal 22 giugno affronteranno la Maturità 2022. Ma il suo sguardo si rivolge già al prossimo futuro e alla scelta dell’università: “Non so ancora bene cosa studiare, probabilmente deciderò tra Matematica e Fisica. Vorrei andare a studiare alla Scuola Normale Superiore di Pisa e poi da lì vedere cosa mi riserva il futuro”. Anche per il campione olimpico, dunque, i prossimi step rimangono ancora nebulosi e afferma “Non ho strade già bloccate, vedo un po' cosa succede e speriamo di riuscire a trovare un percorso interessante”.

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