Gli attivisti premiati

Nobel per la Pace, da Nelson Mandela a Maria Corina Machado: quando a vincere sono i dissidenti

Da Martin Luther King al leader sudafricano, passando per Aung San Suu Kyi e il Dalai Lama: tra i premiati si sono susseguiti personaggi diventati iconici e simboli delle lotte dei loro Paesi o dei loro popoli

10 Ott 2025 - 16:55
 © dal-web

© dal-web

Il premio Nobel per la Pace all'attivista venezuelana Maria Corina Machado va ad allungare la lista dei cosiddetti dissidenti e attivisti che hanno ricevuto l'ambito riconoscimento da Oslo, cosa che, nel corso del XXI secolo, è accaduta con sempre maggior frequenza. Da Martin Luther King a Nelson Mandela, passando per Aung San Suu Kyi e il Dalai Lama, si sono susseguiti, tra i premiati, personaggi diventati iconici e simboli delle lotte dei loro Paesi o dei loro popoli. Ecco una lista dei più significativi del '900 e degli ultimi anni. 

  • Il primo dissidente a ricevere nel 1935 il Nobel per la pace fu il giornalista pacifista Carl Von Ossietzky, recluso dal 1933 dalla Gestapo. La cosa infuriò a tal punto Hitler, che proibì a tutti i tedeschi di ricevere il premio in futuro.
  • Nel 1960 lo vinse il sudafricano anti-apartheid Albert John Lutuli.
  • Tre anni dopo fu Martin Luther King Jr a ricevere la chiamata da Oslo.
  • Ne passarono 11 di anni e la divisione tra Est e Ovest entrò nella stanze norvegesi: nel 1975 il premio andò a Andrej Sacharov, padre della bomba all'idrogeno sovietica premiato per l'impegno a favore dei diritti umani e per questo punito da Mosca.
  • Nel 1983 il premio toccò a Lech Walesa, sindacalista e attivista polacco.
  • L'anno successivo, il 1984, fu il turno di Desmond Mpilo Tutu, arcivescovo sudafricano, grande oppositore dell'apartheid.
  • Nel 1989 vinse Tenzin Gyatso, 14esimo Dalai Lama a capo dell'opposizione non violenta all'occupazione cinese del Tibet.
  • La leader democratica birmana Aung San Suu Kyi, per oltre 15 anni agli arresti domiciliari, fu premiata nel 1991.
  • L'anno dopo fu il turno della paladina dei diritti delle popolazioni indigene Rigoberta Menchú.
  • Nel 1993 il riconoscimento andò a Nelson Mandela (e al presidente sudafricano Frederik de Klerk) per il contributo alla fine dell'apartheid in Sudafrica.
  • Nel XXI secolo la presenza dei dissidenti tra i ranghi dei laureati si è intensificata. Nel 2003 il Nobel per la Pace andò all'iraniana Shirin Ebadi.
  • Nel 2004 Wangari Muta Maathai, ambientalista keniota, è stata la prima donna africana a riceverlo.
  • Nel 2010 Liu Xiaobo, critico e scrittore cinese, è stato premiato per l'impegno decennale nella difesa dei diritti umani nel suo Paese.
  • L'anno dopo a Oslo è stato il momento della giornalista yemenita Tawakkul Karma e delle liberiane Ellen Johnson Sirleaf e Leymah Gbowee.
  • Nel 2014 il premio per la pace è stato assegnato alla sua più giovane vincitrice di sempre, la paladina pachistana del diritto all'istruzione Malala Yousafzai, sopravvissuta a un attentato dei talebani e premiata con Kailash Satyarthi.
  • L'irachena Nadia Murad Basee ha ricevuto la pergamena nel 2018 con il medico congolese Denis Mukwege, perché entrambi impegnati contro le violenze sessuali nei conflitti.
  • Per la loro battaglia per la libertà d'espressione nel 2021 Oslo ha scelto la filippina Maria Ressa e il russo Dmitry Muratov.
  • Nel 2022 il riconoscimento è andato al bielorusso Ales Bialiatski e due organizzazioni che si battono per i diritti umani.
  • Nel 2023 a essere premiata è stata infine la paladina iraniana dei diritti umani, Narges Mohammadi

Machado, la "libertadora" venezuelana vincitrice del Nobel

1 di 12
© IPA
© IPA
© IPA

© IPA

© IPA

Ti potrebbe interessare