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Sanità, Ocse: in Ue sono evitabili 1,2 milioni di morti l'anno | Promossa l'Italia, il Paese più virtuoso

Secondo il rapporto "Health and Glance Europe", siamo i migliori in classifica con 151 "morti evitabili" ogni 100mila abitanti contro una media europea di 216

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lapresse

In Europa si potrebbero evitare 1,2 milioni di morti l'anno con migliori politiche di salute pubblica e un'assistenza sanitaria più efficiente. Lo afferma il rapporto Ocse "Health and Glance Europe", secondo cui l'Italia è il Paese più virtuoso con 151 "morti evitabili" ogni 100mila abitanti contro una media Ue di 216.

Il documento, riferito al 2015, mette ai primi posti tra le cause di morte le malattie cardiache e i tumori al polmone.

Italia al primo posto - Tra le cause di morte, secondo il rapporto Ocse, ci sono anche incidenti stradali e morti per alcol. Nella classifica delle morti prevenibili, evitabili con interventi, dunque, l'Italia risulta promossa e al primo posto. Anche se, precisa il rapporto, negli ultimi anni l'incremento dell'aspettativa di vita ha rallentato in molti Paesi, tra cui anche il nostro. Nella relazione 2016 in Italia l'aspettativa di vita era pari a 83,2 anni. Oggi siamo a 82,7.

Sforzi e fattori di rischio - Quanto alle morti evitabili con una migliore assistenza, la cifra in Italia resta a livelli particolarmente bassi: 93 ogni 100mila abitanti: meglio di noi fanno solo Francia, Spagna e Olanda. "Anche se l'aspettativa di vita nell'Ue è tra le più alte alte al mondo non possiamo riposare sugli allori" ha commentato Vytenis Andriukaitis, commissario Ue alla Salute. "Molte vite potrebbero essere salvate aumentando gli sforzi per promuovere stili di vita salutari e combattere fattori di rischio come alcol e droghe".

Spesa sanitaria ai minimi in Italia - Anche se l'Italia si conferma come il secondo Paese in Europa per aspettativa di vita (fa meglio solo la Spagna), è anche quello in cui si spende meno sulla salute rispetto agli altri Stati dell'Europa occidentale, con sprechi stimati al 19% della spesa pubblica sulla sanità. Siamo sotto la media dei 27 e la nostra quota è poco superiori rispetto alla metà dei "paperoni" del Lussemburgo secondo lo stesso rapporto. In Italia la spesa pro capite si ferma a 2551 dollari, contro i 2773 della media Ue, i 4713 del Lussemburgo e i 4160 della Germania. Anche in rapporto al Pil il nostro Paese è fermo all'8,9%, contro i valori superiori all'11% di Francia e Germania che guidano la classifica.

Alto l'esborso dei cittadini - A superare la media Ue è la spesa "out of pocket", ovvero quella dei cittadini, che è il 23% del totale contro il 15% della media. In generale il rapporto ammonisce contro la spesa "inutile". Secondo gli esperti infatti un quinto della spesa è improduttiva e potrebbe essere utilizzata meglio. "La spesa improduttiva si ha quando i pazienti ricevono test non necessari o quando le cure potrebbero essere somministrate con meno risorse" si legge nel rapporto.

Quanto ai farmaci, gli italiani usano meno generici e si collocano tra i più forti consumatori di antibiotici (insieme a Grecia, Romania, Francia e Spagna) in Europa. In generale, rispetto alle altre grandi economie europee, la spesa sanitaria italiana risulta appesantita da un eccessivo ricorso all'ospedalizzazione.