Dal San Raffaele più di mille lavori scientifici sul Covid
Da marzo 2020, l'IRCCS si è preso cura di oltre 6.200 pazienti
Quello dell'ospedale San Raffaele di Milano è stato un grande traguardo.
Sono stati circa 1.226 i ricercatori e clinici che hanno contribuito alla ricerca scientifica sul fronte Covid. Dall'inizio della pandemia dal San Raffaele sono stati pubblicati 1.040 lavori scientifici per comprendere causa e patogenesi della malattia. Oggi la ricerca è concentrata sullo sviluppo di terapie antivirali assumibili per via orale.
Da marzo 2020, l'IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) si è preso cura di oltre 6.200 pazienti, un numero che gli ha consentito di avviare un maxi studio clinico osservazionale. Attraverso la raccolta d'informazioni di natura clinica e biologica, la comunità scientifica è riuscita a studiare sia i meccanismi della patologia che l'efficacia dei farmaci per curare il coronavirus.
Successivamente, dall’osservazione dei pazienti guariti dalla malattia, nell’ambulatorio post Covid-19, sono emerse evidenze cliniche utili al trattamento delle conseguenze di questa malattia sia a livello organico che sul cervello e sugli strascichi che essa ha avuto sull’apparato muscolo-scheletrico.
Inoltre, contemporaneamente alla ricerca, sono stati implementati laboratori ad alta biosicurezza BLS3 con tecnologie d’avanguardia dove attualmente la ricerca è concentrata sullo sviluppo di terapie antivirali assumibili per via orale, che siano sicure ed efficaci contro il virus e le sue varianti.
Paolo Rotelli, vice presidente del Gruppo San Donato, non nasconde la sua soddisfazione. "Sono fiero dello straordinario traguardo raggiunto dai nostri ricercatori e clinici. Il modello San Raffaele - dice - ha contribuito in modo significativo anche alla realizzazione di protocolli di cura essenziali nella lotta contro la pandemia. Se oggi possiamo celebrare questo risultato è grazie al grande lavoro di squadra che ha visto protagonista tutto il nostro personale".
Il Gruppo San Donato, sin da febbraio 2020, si è impegnato nella battaglia contro il coronavirus trattando circa 19.000 pazienti, sia sul fronte della prevenzione della malattia che con l’organizzazione di hub vaccinali, nei quali si è raggiunto un milione di vaccini somministrati.
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