Influenza, vicini ai 200mila casi Dieci consigli per affrontarla nei bimbi
Il picco è previsto per il mese di dicembre. Il decalogo sarà presentato al Convegno di infettivologia e vaccinologia pediatrica di Firenze
Sono quasi 200mila i casi di influenza accertati in Italia, per la precisione 193.200, da quando, a metà ottobre, è iniziato il monitoraggio della rete Influnet, coordinata dall'Istituto superiore di sanità.
Sono 47.400 i casi stimati nella settimana che va dal 9 al 15 novembre. Gli esperti spiegano che il picco è previsto per dicembre. In caso di febbre nei bambini, ecco un decalogo realizzato in occasione del Convegno di infettivologia e vaccinologia pediatrica di Firenze.
L'attività dei virus influenzali è ancora ai livelli di base come nelle precedenti stagioni, sottolinea il rapporto Influnet. In tutte le Regioni l'incidenza è sotto la soglia epidemica tranne in Basilicata, dove risulta comunque bassa e non tutti i medici coinvolti hanno reso disponibili i dati.
I più colpiti sono i bambini
, in particolare i più piccoli: a fronte di un'incidenza complessiva pari a 0,78 casi per mille assistiti, nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 2,61 casi per mille assistiti.Il decalogo
- L'influenza può manifestarsi nei più piccoli con febbre alta e dolori, ma "i genitori non si devono allarmare e soprattutto non devono somministrare al figlio troppi antipiretici per abbassarla, collegando l'assenza della febbre alla guarigione. Non deve essere così". A dettare le linee guida per prendersi cura al meglio dei propri bimbi èMaurizio de Martino
, direttore del dipartimento di Pediatria internistica dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze.1.
Per la misurazione impiegare solo il termometro elettronico digitale e solo sotto l'ascella: è lo strumento migliore di misurazione della temperatura corporea. La via rettale è causa di sconforto e anche di incidenti2.
Far visitare in giornata il lattante febbrile, perché è frequente la possibilità di infezione batterica grave3.
Se la febbre non si abbassa non intestardirsi con l'antibiotico: non sempre la causa è un'infezione4.
Rispettare le dosi di medicinale prescritte dal medico o indicate sul foglio illustrativo5.
Rispettare i tempi di assunzione indicati dal medico, senza prolungarli o accorciarli6.
90 minuti: questo è il tempo massimo entro il quale deve essere atteso l'effetto dell'antipiretico7.
La via di somministrazione migliore è sempre quella orale, salvo casi rari8.
No ai "rimedi della nonna": spugnature, ghiaccio, o pezzette sono non solo inutili (la febbre è un innalzamento centrale e non periferico della temperatura corporea), ma anche controproducenti: causano brivido e quindi innalzamento della temperatura e malessere nel bambino9.
La crescita dei dentini non provoca febbre: non esiste cioè la febbre da eruzione dentaria.10.
Attenzione alla malaria se il bambino febbrile è di ritorno da un Paese nel quale è in corso endemia malarica
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