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Coronavirus, Science: "Per il vaccino serve un progetto globale"

Secondo il direttore esecutivo della Gavi Alliance, lʼorganizzazione fondata da Bill Gates, uno sforzo comune "potrebbe salvare centinaia di migliaia di vite e aiuterebbe a prepararsi a una prossima pandemia"

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La Gavi Alliance, l'organizzazione fondata da Bill Gates allo scopo di migliorare l'accesso all'immunizzazione per la popolazione dei Paesi poveri, ha lanciato un appello per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Il vaccino, ha spiegato il direttore esecutivo Seth Berkley sulla rivista Science, richiede un progetto globale.

Berkley ha sottolineato che lo sforzo richiesto a tutti i Paesi è confrontabile al Progetto Manhattan, quello che portò alla bomba atomica e che ha inaugurato la cosiddetta Big Science. E' necessario, ha continuato, convogliare competenze e fondi su larga scala come è accaduto poi con il Progetto Genoma Umano e il Cern di Ginevra. Uno sforzo comune "potrebbe salvare centinaia di migliaia di vite e aiuterebbe a prepararsi a una prossima pandemia".

 

Ad oggi sono 44 i progetti di vaccino anti SarsCoV2 che nel mondo sono al nastro di partenza e resta da capire se quello che per primo taglierà il traguardo sarà effettivamente il più efficace e sicuro o se sarà semplicemente quello ha ricevuto piu' finanziamenti, rileva Berkley. "Se vogliamo massimizzare le possibilità di successo e avere una quantità di dosi in grado di mettere fine alla pandemia sforzi frammentari come quelli attuali potrebbero non essere sufficienti".

 

Di conseguenza "è adesso il momento per uno sforzo coordinato per il vaccino, con un approccio tipico della Big Science". Di certo "non sarà facile", ha aggiunto, perché servirà "una straordinaria condivisione di informazioni e risorse, compresi i dati sul virus, sui candidati vaccini, adiuvanti, linee cellulari e progressi nella produzione". Dovrà poi essere "esclusivamente il merito scientifico" a decidere quale candidato vaccino meriterà di proseguire nella sperimentazione. Si dovrà attingere a lavori già supportati da molte agenzie governative, organizzazioni indipendenti e aziende per essere sicuri che nessun candidato vaccino venga dimenticato.

 

I test, prosegue Berkley, "dovranno essere condotti in parallelo, non in sequenza" e "sperimentati in diverse popolazioni, dai Paesi ricchi a quelli in via di sviluppo, dai bambini agli anziani, in modo proteggere tutti". Si tratta, conclude, di affrontare uno sforzo enorme, che richiede risorse notevoli e che richiede "la volontà politica e l'impegno globale dei leader dei Paesi del G7 e del G20 e delle organizzazioni multilaterali, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e la Banca mondiale.

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