Cerved: nel 2021 metà delle famiglie italiane ha rinunciato a cure
La paura del Covid ha fatto diminuire gli investimenti nel welfare. E' invece aumentata la spesa per l'assistenza agli anziani e l'istruzione

Nel 2021 oltre la metà delle famiglie italiane ha rinunciato a prestazioni sanitarie.
Lo rileva l'edizione 2022 del Bilancio di welfare delle famiglie italiane di Cerved, secondo cui, anche a causa del Covid, è aumentato il numero di famiglie che hanno dovuto fare a meno di prestazioni di welfare: il 50,2% nella sanità, il 56,8% nell'assistenza agli anziani, il 58,4% nell'assistenza ai bambini, il 33,8% nell'istruzione.
Le famiglie italiane hanno speso 136,6 miliardi per prestazioni di welfare (più di 5mila euro a famiglia), pari al 17,5% del reddito netto. Il rapporto Bilancio di welfare delle famiglie italiane di Cerved rivela che si tratta del 7,8% del Pil con un modello suddiviso in otto aree. La salute (38,8 miliardi) e l'assistenza agli anziani (29,4 miliardi) sono le due aree principali, che nell'insieme assorbono la metà della spesa familiare.
Le altre aree sono: la cura dei bambini e l'educazione prescolare (con una spesa di 6,4 mld), l'assistenza familiare (11,2 mld), l'istruzione (12,4 mld), la cultura e il tempo libero (5,1 mld), le spese per il lavoro (25 mld), le assicurazioni di previdenza e di protezione (8,3 mld). Il Bilancio di welfare delle famiglie italiane di Cerved è stato presentato a Roma alla presenza del ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, esponenti del governo e delle Istituzioni, studiosi del cambiamento sociale e responsabili di imprese operanti mercato dei servizi di welfare. Complessivamente la spesa di welfare delle famiglie varia più rapidamente del Pil: aumentata del 6,8% dal 2017 al 2018, ha subito una contrazione provocata dalla pandemia (-14,6% dal 2018 al 2020), per tornare a crescere nell'ultimo anno è tornata a crescere dell'11,4%.
In tre aree la tendenza generale è di continuo aumento della spesa: la salute, da 33,7 mld nel 2017 a 38,8 mld nel 2021 (superando la flessione provocata dall'emergenza Covid nel 2020); l'assistenza agli anziani, da 25,3 mld nel 2017 a 29,4 mld nel 2021; l'istruzione, da 9,6 mld nel 2017 a 12,4 nel 2021. Le spese familiari per l'istruzione hanno subito un'impennata nel 2020 a causa anche della necessità di dotarsi delle attrezzature tecnologiche richieste dalla Dad.
In tre aree, invece, la spesa delle famiglie è fortemente diminuita nel 2020 a causa delle restrizioni provocate dalla pandemia, e nel 2021 è tornata crescere ma senza raggiungere i livelli pre-crisi: l'assistenza ai bambini e l'educazione prescolare (le famiglie hanno dovuto fronteggiare la chiusura di nidi e asili con un forte aumento dell'impegno dei genitori che, in molti casi ha portato a difficoltà nel lavoro); l'assistenza familiare (è molto diminuito il ricorso alle colf); la spesa per la cultura e il tempo libero, che nel 2020 si è ridotta di due terzi e tuttora resta molto distante dai livelli precedenti la crisi.
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali