Il consumo cresce con l'età

Aifa: raddoppiate in dieci anni le prescrizioni di psicofarmaci a bambini e adolescenti

Il Rapporto OsMed 2024 rileva un incremento delle terapie per la salute mentale in età pediatrica. L'Italia resta sotto i livelli di altri Paesi europei e degli Usa

10 Nov 2025 - 13:02
 © IPA

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Circa 4,6 milioni di bambini e adolescenti hanno ricevuto nel corso dell'anno almeno una prescrizione farmaceutica, pari al 50,9% della popolazione pediatrica. Lo rivela l'Agenzia italiana del farmaco nel Rapporto OsMed 2024. Gli antinfettivi per uso sistemico restano la categoria terapeutica più utilizzata, seguiti dai farmaci per l'apparato respiratorio e dai preparati ormonali sistemici. I medicinali del sistema nervoso centrale - antipsicotici, antidepressivi, antiepilettici e psicostimolanti - rappresentano l'8% del totale, in aumento del 4,1% rispetto al 2023. Dal 2016, l'impiego di psicofarmaci nei minori è più che raddoppiato: la prevalenza è passata dallo 0,26% (20,6 confezioni per 1.000 bambini) allo 0,57% nel 2024 (59,3 confezioni per 1.000). Il consumo cresce con l'età e raggiunge l'1,17% nella fascia 12-17 anni (129,1 confezioni per 1.000). Nonostante l'incremento, l'uso in Italia resta sensibilmente inferiore rispetto ad altri Paesi, come Francia (1,61%) e Usa (24,7%-26,3%).

I numeri principali del Rapporto OsMed 2024

 Il documento pubblicato dall'Aifa offre un quadro dettagliato dell'uso dei medicinali in età pediatrica. Nel 2024, oltre la metà dei minori italiani ha ricevuto almeno una prescrizione. La prevalenza è risultata leggermente più alta nei maschi rispetto alle femmine (51,9% contro 49,9%). L'Agenzia segnala un aumento generale dei consumi in tutte le categorie terapeutiche, in particolare per i farmaci dell'apparato respiratorio e per gli antinfettivi, che restano i più diffusi tra bambini e adolescenti.

Focus 12-17 anni: consumo e prevalenza in crescita

 L'analisi per fasce d'età mostra che il ricorso ai farmaci psicotropi cresce con l'età. Nella fascia tra 12 e 17 anni, l'uso di antipsicotici, antidepressivi e farmaci per l'Adhd raggiunge i livelli più elevati, con 129,1 confezioni ogni 1.000 ragazzi e una prevalenza dell'1,17%. L'Aifa rileva che l'aumento è in linea con tendenze internazionali e attribuisce parte del fenomeno agli effetti della pandemia di Covid sulla salute mentale dei giovani.

Confronto internazionale: Italia, Francia e Usa

 Sebbene il ricorso ai farmaci psicotropi tra i minori italiani sia più che raddoppiato dal 2016, i livelli restano tra i più bassi in Europa e nel mondo. In Italia la prevalenza d'uso nel 2024 è dello 0,57%, contro l'1,61% registrato in Francia e percentuali comprese tra il 24,7% e il 26,3% negli Stati Uniti. "Nonostante l'aumento osservato negli ultimi anni, l'uso dei farmaci psicotropi rimane sensibilmente più basso rispetto ad altri Paesi", precisa l'Aifa nel documento ufficiale.

Le classi terapeutiche più prescritte in pediatria

 Gli antinfettivi per uso sistemico restano la categoria a maggiore consumo tra i minori, seguiti dai farmaci per l'apparato respiratorio e dai preparati ormonali sistemici, esclusi quelli sessuali e le insuline. I farmaci del sistema nervoso centrale occupano la quarta posizione tra i più prescritti, con un consumo pari all'8% del totale. L'Aifa segnala un incremento in tutte le categorie rispetto all'anno precedente, riflettendo una più ampia attenzione alla salute pediatrica e alla diagnosi precoce di disturbi neurologici e psicologici.

Nel 2024 ogni italiano, inclusi bimbi, ha assunto 1,9 dosi di medicinali

 Nel 2024 in Italia sono state consumate 1.895 dosi di medicinali ogni 1000 abitanti al giorno, ovvero ogni cittadino, inclusi i bambini, ha assunto circa 1,9 dosi di farmaco. Il 70,8% è erogato a carico del SSN e il restante 29,2% è acquistato privatamente. Per quanto riguarda l'assistenza territoriale pubblica e privata, sono state dispensate quasi 2 miliardi di confezioni, in leggera diminuzione rispetto al 2023.

In Europa prezzi del 62,5% più alti rispetto all'Italia

 I prezzi dei farmaci in Europa sono in media del 62,5% più alti rispetto a quelli italiani. In particolare, l'Italia ha prezzi inferiori a Belgio (+75,8%), Germania (+51,9%), Austria (+42,0%), Svezia (+29,5%), Gran Bretagna (+4,2%), Spagna (+3,5%), mentre si registrano prezzi più bassi in Francia (‐10,6%), Polonia (‐30,4%) e Portogallo (‐37,6%). Tuttavia, in questi Paesi si osserva una disponibilità di prodotti inferiore rispetto all'Italia.

In crescita i farmaci equivalenti, ma Italia terzultima in Ue

 Gli equivalenti hanno rappresentato nel 2024 il 23,5% della spesa e il 31,6% dei consumi farmaceutici, con un trend di crescita che negli ultimi 5 anni è stato costante ma tuttavia limitato. Il consumo di generici in Italia resta infatti basso, soprattutto se confrontato con quello di altri Paesi europei, collocando l'Italia al terz'ultimo posto in Europa, con una percentuale del 56% di equivalenti sul consumo territoriale. È quanto emerge dal Rapporto OsMed 2024, realizzato dall'Aifa, sull'uso dei farmaci in Italia.

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