SCOPRI' IL VIRUS NEL 1983

Aids, lotta al virus Hiv: via libera ai test del vaccino di Robert Gallo

L'annuncio del co-scopritore con Luc Montaigner dell'agente patogeno nel 1983: la sperimentazione durerà un anno e coinvolgerà 60 volontari

16 Ott 2015 - 14:29
 © -afp

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La ricerca su un vaccino che possa contrastare l'avanzata dell'Aids segna un altro importante passo avanti. Dopo gli ottimi risultati registrati nella seconda fase di sperimentazione del "Tat" italiano, è stato dato il via libera anche ai test del vaccino contro l'Hiv ideato da Robert Gallo, co-scopritore del virus nel 1983 assieme a Luc Montaigner. La ricerca durerà circa un anno e coinvolgerà 60 pazienti volontari.

Caccia al virus - La principale difficoltà nel realizzare un vaccino per l'Hiv sta nell'abilità del virus di "nascondersi" al sistema immunitario. Quello messo a punto da Gallo, che dirige l'Institute of Human Virology dell'università del Maryland, va a colpire una proteina che il virus espone solo quando sta per attaccare una cellula sana. In tal modo dovrebbe innescare la reazione del sistema immunitario, prevenendo l'infezione. Recentemente la lotta contro l'Aids ha registrato tappe entusiasmanti, come la prima storica "rimozione" del virus da cellule infette e il primo caso al mondo di arretramento dell'infezione su una 18enne.

Un progetto lungo 15 anni - Il progetto è stato finanziato con 23 milioni di dollari dalla fondazione Gates e dall'esercito Usa. "La nostra ricerca ha impiegato così tanti anni, quindici per la precisione, perché abbiamo voluto prima fare una serie estesa di test sulle scimmie", spiega Gallo. "In seguito abbiamo avuto problemi per rendere il vaccino iniettabile nell'uomo e abbiamo dovuto lottare per i fondi. Volevamo il maggior numero di risposte prima di iniziare i test clinici".

La terapia da sola non basta - Diversi studi recenti hanno confermato che la terapia antiretrovirale effettuata su persone sane abbassa molto il rischio di infezione. "Negli ultimi anni però è cambiata completamente la strada percorsa per il vaccino", spiega Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco dell'Iss. "Grazie alla biologia molecolare - aggiunge - si è riusciti a 'scoperchiare' pezzi del virus che vengono nascosti, e ad usarli come obiettivo". E ancora: "Il vaccino serve, la terapia da sola non ce la farà a sconfiggere questo virus, nonostante i grandi progressi che abbiamo fatto anche in questo campo".

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