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Pat Metheny oltre i confini del jazz: ecco il nuovo lavoro "Road to the sun"

Il famoso chitarrista ospite di Jazz Meeting

Ufficio stampa

Ogni uscita discografica di Pat Metheny rappresenta un evento che va oltre i confini del jazz per un musicista che con più di 40 album pubblicati e 20 Grammy conquistati; è l’unico artista ad aver guadagnato un premio in 12 categorie diverse, tra cui Best Rock Instrumental, Best Contemporary Jazz Recording, Best Jazz Instrumental Solo, and Best Instrumental Composition. "Road To The Sun" è pubblicato da Modern Recordings, etichetta della BMG dedicata a jazz, classica ed elettronica, prima nuova casa discografica per Metheny da oltre 20 anni.  

Metheny fece il suo esordio sulla scena internazionale nel 1974. Negli anni ha suonato con artisti che spaziano da Steve Reich, Ornette Coleman, Herbie Hancock e David Bowie, sempre proiettando la propria identità qualsiasi fosse il contesto.  In “Road to the sun” troviamo due suite classiche in più movimenti firmate da Metheny ed eseguite da cinque dei maggiori chitarristi classici in circolazione. Metheny in questo album scopre un nuovo modo di annullare i confini tra i generi e al tempo stesso di svelare nuovi aspetti, di un ampio linguaggio personale. Nel disco suona Jason Vieaux, a sua volta vincitore di Grammy, scelto da Metheny per eseguire la suite in 4 parti per chitarra solo “Four Paths Of Light”. 

 

Il nucleo di questa storica registrazione è “Road To The Sun”, una piece composta da 6 movimenti per il Los Angeles Guitar Quartet LAGQ, anch’esso vincitore di Grammy, che Metheny descrive come “una delle migliori band del mondo”. I due lavori originali segnano l’esordio di Metheny come compositore cameristico, andando ad allargare ulteriormente un corpus di opere che è stato acclamato attraverso i generi dal jazz e rock al country e alla new age. Metheny è anch’esso abile in questo genere di sfide al limite delle possibilità tecniche di esecuzione, scegliendo di includere "Für Alina" (una sorta di bonus track di "Road To The Sun") che lo vede interpretare una miniatura per piano del compositore estone Arvo Pärt con la sua distintiva chitarra "Pikasso" a 42 corde.

 

Così il chitarrista, a Tgcom 24, illustra il percorso che lo ha portato a realizzare l'album: "Sto cercando di avvicinami, ad una comprensione della musica in un senso più ampio, in particolare: cosa è per me e come funziona. Il musicista osserva il mondo da un punto di vista privilegiato e devo dire che trovo fantastico poter apprezzare al meglio il valore della musica, come veicolo di sensazioni positive. Buona parte della musica che ho composto in questi anni, è stata realizzata grazie al talento dei musicisti che hanno fatto parte dei miei gruppi o che hanno suonato con me in progetti che riflettevano i miei interessi musicali in quel momento. Essere un band leader è stato dal mio punto di vista un’esperienza formativa, ma anche delicata, dal momento che mi ha portato a sfruttare nella maniera migliore i musicisti ai quali, nel corso degli anni, ho chiesto di collaborare con me. 

 

Il musicista continua: "Anche in 'Road To The Sun' ho cercato musicisti che dovendo eseguire la mia musica, avessero la capacità di 'andare in una direzione'. Riguardo sia al LAGQ che a Jason, ero molto consapevole non solo del loro modo di suonare, ma anche del fatto che la natura del loro talento, richiedeva materiale composto e non improvvisato. E’ importante scrivere per mettere il musicista a suo agio nell'eseguire un determinato brano, ma anche generare una composizione che può essere visualizzata e utilizzata non solo da questi artisti, ma eventualmente da altri musicisti in futuro. Tutto ciò descrive la bellezza della musica scritta e composta. Immagino che sarebbe una definizione di ciò che la maggior parte delle persone chiamerebbe 'musica classica'. A differenza però di quanto accaduto in passato, in 'Road To The Sun' ho voluto creare della musica che potesse essere eseguita al meglio non solo da musicisti che fanno parte del progetto, ma anche da altri".  

 

Perché hai scelto Jason Vieaux? 

Quella con la chitarra solo e una delle "sfide" più grandi. Io ho sempre seguito i giovani musicisti ed in particolare quando venti anni fa ascoltai una delle sue prime registrazioni rimasi impressionato dal suo approccio, dalla sua sensibilità e dal suo tocco. Andai a vedere un suo concerto in una piccola sala fuori New York City e trovai il suo modo di suonare Bach altamente spettacolare e ho sempre pensato da quel momento di voler scrivere qualcosa per lui.  

   

Sembra che la presenza del Los Angeles Guitar Quartet arricchisca ulteriormente il progetto

Il LAGQ negli anni ha rappresentato uno dei punti di forza della divulgazione del formato del quartetto di chitarra. Inoltre suonando chitarre con sette corde possono ampliare lo "spettro" delle note da suonare. Ascoltandoli, sembra quasi che abbiano un potenziale infinito, sono dei grandi musicisti capaci di eseguire al meglio le mie composizioni, arricchendole con le loro esperienze e le loro capacità. Anche se questo progetto è diverso da altre cose che ho fatto, il processo dall'inizio alla fine è stato fondamentalmente lo stesso. Ogni composizione non la sento mai come completamente mia, ma voglio condividerla con altri. L’obiettivo in ogni progetto che "metto in campo" è proprio questo. 

 

"Road To The Sun" si conclude con una composizione di Arvo Part, con la chitarra "Pikasso" a 42 corde…  

Probabilmente mi sono reso conto della sua musica, come molti hanno fatto in questi anni nello stesso modo. È unico ed è un ottimo esempio di musicista che trascende la categoria. Ha la capacità di connettersi con le persone in modo profondo creando un ambiente in cui inizi a notare cose che potresti non aver notato prima. La composizione di Part che eseguo al fine di "Road To the Sun" è un pezzo concepito per il  pianoforte, trovai abbastanza facilmente gli spariti in internet mi sono deciso a provare ad eseguirlo da solo, con la chitarra a 42 corde che ho poi utilizzato. Una composizione totalmente differente nello stile dalle altre presenti in "Road To The Sun". Quel pezzo è un noto pezzo per pianoforte. Quando l'ho sentito per la prima volta alcuni anni fa, l'ho immaginato sulla chitarra a 42 corde. Una sera ho deciso di provare a farne una mia versione. Non lo pensavo come qualcosa che avrei pubblicato, ma quando ho completato sia la composizione di Jason che quella per RTTS, ho pensato che con le caratteristiche di entrambi i pezzi, avere un brano diatonico, che rimane in una zona armonica come traccia bonus, poteva essere un modo interessante per concludere il disco. 

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