Ospite la cantante e autrice
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
“Kontiki” è un album in cui Kiki Orsi racconta le esperienze della propria vita, gli amori, i dolori, con uno sguardo proiettato anche verso temi sociali. Kiki si è diplomata in canto alla "Dick Grove School of Music” di Los Angeles dopo un percorso passato attraverso: Disco Music, Rhythm’n'blues, nei live club italiani e in tutto il mondo. Dal 1998 corista di Lionel Ritchie, Boy George, Massimo Ranieri, Giorgio Faletti, Ivana Spagna e per molti programmi televisivi di successo. Cantautrice dal 1997, dopo un viaggio a New York conosce e si affascina allo Smooth Jazz e decide di mescolare le sue esperienze di scrittura pregresse a quel mondo per lei così intrigante. Decide così di dar vita a un progetto dal nome “jazzincase” scrivendo canzoni in più lingue, usando di ognuna le sfumature fonetiche e la potenza espressiva: inglese, italiano, francese, portoghese. Nel 2018 l’uscita del primo album "Bonbon City", nel 2019 è la volta invece di “The Second”, dischi pubblicati entrambi per IRMA label. Nel 2021 si stacca dal progetto e comincia a scrivere brani per sé stessa, utilizzando il suo nome d’arte “Kiki Orsi”. Entra così appieno nel “suo mondo poliedrico”.
Kiki gradita ospite a "Jazz Meeting", ci ha parlato cosi del suo cammino artistico: "Nel corso della mia carriera ho cantato in tante realtà musicali, ho scritto anche molti brani, fin dal mio gruppo che si chiamava 'Jazz in Case' realizzando de due dischi, tra il 2018 e il 2019, dove per la prima volta mi sono espressa anche con la scrittura, dal momento che gli inediti dei due album erano quasi tutti miei, poi come spesso accade, abbiamo deciso di prendere state differenti nel nostro cammino artistico. Successivamente ho ripreso il mio nomignolo 'Kiki', che mi ha dato mia nonna quando ero piccola. Con il mio discografico Luigi Piergiovanni, abbiamo deciso di fare un insieme di sei brani che ho realizzato dal 2021, periodo a cui risale 'Oh Oh Oh', che si trova in questo disco, fino al 2024. Ho realizzato sei brani, poi ne ho scritti due completamente nuovi e gli altri sono ripresi dal percorso precedente, riarrangiati e rimasterizzati, con una visione più moderna".
Come nasce il titolo del disco?
Mentre cercavo un titolo che rappresentasse l’album, racconta Kiki, improvvisamente mi sono imbattuta nella storia di una zattera che nel 1947 attraversò l’Oceano Pacifico, in mezzo a mille tempeste che si chiamava Kon-Tiki.Nella mia “zattera” ho vissuto la nascita e la crescita di ogni singola canzone, che spesso come accade per molti artisti nasce da una situazione di sofferenza; tratto temi come la violenza sulle donne come accade nel brano “Tongue” o la tossicodipendenza in una canzone come "Mrs Hide". "Beautiful like me", parla di anoressia ed è un brano che ho scritto basandomi su una storia realmente accaduta; ho visto morire una ragazzina molto giovane a causa di questo disturbo alimentare. Queste 14 tracce sono la mia massima soddisfazione: sono una diversa dall'altra, spero che chi ascolta possa in qualche modo riconoscersi in una delle storie che racconto, e nei temi che tratto nei vari brani.
“Kontiki” è stato preceduto dal singolo "Oltre"
Questa canzone rappresenta il ricordo di un amore importante finito, ma che rimane indelebile, anche se il tempo passando porta nuove emozioni. Il filo della vita che scorre sulle note di una storia che va lasciata andare per proseguire. "Oltre" ho aspettato per farlo uscire, ho vissuto un grandissimo amore l'ho scritta di getto in autostrada e non necessariamente riguarda solo la mia storia d’amore ma anche quella di altri. Il brano è composto da un insieme di strofe che si basano su una costruzione americana della canzone, cioè senza ritornello, ogni strofa fa aumentare la capacità del brano di stupire. Giorgio Faletti che era un mio caro amico mi ha insegnato a liberami dalle parole, a sentirmi libera di scrivere e di esprimermi, senza l'assillo di dover essere a tutti i costi immediata e comprensibile. Quando abbiamo realizzato la masterizzazione di "Kontiki", il mio tecnico che si chiama Giovanni Pannacci e che vive a Perugia, ascoltando il brano, mi ha detto di essersi commosso.
Sei soddisfatta della reazione del pubblico in merito a “Kontiki”?
Per me è un grande onore essere consapevole del fatto di avere colpito nel segno; realizzare questo disco è stato un atto di coraggio, che mi ha aiutato a superare la timidezza.
Il pubblico ha accolto bene "Kontiki"
Sono molto contenta di tutti coloro che da quando è uscito il disco, mi stanno dando prova di rispetto e di stima. Da un paio di anni a questa parte dal vivo, esco solo con chitarra e voce, e ho delle risposte importanti, le persone ascoltano, non si distraggono. Per il prossimo futuro, sto preparando uno spettacolo teatrale con pochi elementi, un progetto pensato soprattutto per i teatri o per ambienti raccolti.
“Kontiki” è stato registrato, mixato e masterizzato da Simone Asilo e Giovanni Pannacci e si avvale di collaborazioni prestigiose con artisti del calibro di Carlo Maria Micheli, Sergio Vitale, Max Pasquarelli, Giuseppe Milici, Danilo Riccardi, Juan Paradell Solé, Pierpaolo Ranieri, Roberto Gallinelli, Luca Tomassoni, Massimo Moriconi, Claudio Trinoli, Nicola Polidori, Luca Scorziello, Alessandro Deledda, Peter de Girolamo.