Ospite a Jazz Meeting, il pianista è protagonista a Spoleto Jazz Season
di Giancarlo Bastianelli"Spoleto Jazz Season" inaugura la sua seconda edizione venerdì 8 ottobre, al Teatro Caio Melisso, con un pianista d'eccezione: Enrico Pieranunzi, con il progetto in piano "solo" denominato "Unlimited". Si tratta di un compendio della poliedrica carriera di Pieranunzi, che ha visto il grande pianista romano, cimentarsi con jazz, blues, musica del periodo barocco e un’infinità di generi e stili. In una discografia che consta di più di 80 album realizzati, Pieranunzi annovera collaborazioni con mostri sacri del jazz (Chet Baker, Charlie Haden, Lee Konitz, Kenny Wheeler) e incisioni in ambito classico, con album dedicati a Scarlatti, Bach, Handel e Gershwin. Tra i numerosi riconoscimenti vanta un Django d’Or (1997), un Echo Award (2014) e il premio “Una vita per il jazz”, assegnato dalla rivista Musica Jazz.
Con il Maestro, gradito ospite a “Jazz Meeting”, abbiamo parlato della dimensione del piano "solo". "Le infinite possibilità dello strumento aumentano la responsabilità. Il pianista davanti a sé quando suona ha uno spettro di scelte molto ampio. Il piano è un meraviglioso 'giocattolo sonoro' tutto per te. Il pianoforte, come diceva il compositore Liszt, è un'orchestra ed io mi ritrovo perfettamente in questa definizione. Lo è per l'estensione e per le possibilità che ti dà. Quella del piano 'solo' e una dimensione nella quale mi trovo a mio agio", ci dice Enrico Pieranunzi.
Da sempre la sua musica è stata una “contaminazione” tra vari generi
La classica "entra" nel mio caso nel jazz in maniera quasi involontaria ed essendo io un pianista di formazione classica, ciò è inevitabile. Le musiche che suono nei concerti traggono spunto anche da composizioni classiche. È una cosa che accade anche a pianisti conosciuti come: Cick Corea, Keith Jarrett o Brad Mehldau.
Da qui il titolo del concerto "Unlimited"
Si, il titolo rispecchia il repertorio che suono: molti pezzi miei e anche qualche "standard" o una sonata di Scarlatti o una composizione di Bach. L' istinto in ogni caso ha il suo peso quando suono.
Lei ha suonato più volte negli anni a Spoleto
È molto emozionante suonare in una città che è uno dei gioielli d'Italia, con una storia unica, data anche da manifestazioni come il Festival dei due Mondi; sono contento di suonare in un luogo con un'atmosfera per certi versi unica.
Dopo questo significativo debutto, il calendario prevede altri due appuntamenti: venerdì 22 ottobre, al Teatro Caio Melisso, con il trio Reis/Demuth/Wiltgen (Michel Reis al piano, Marc Demuth al basso e Paul Wiltgen alla batteria), e l'album Sly e venerdì 12 novembre, sempre al Teatro Caio Melisso, con i BartolomeyBittmann (Matthias Bartolomey al violoncello e Klemens Bittmann a violino e mandola) con il progetto Dynamo.