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"Jazz Meeting", Paolo Fresu presenta "Time in Jazz"

Tgcom24 incontra il direttore artistico e ideatore della rassegna sarda

ufficio-stampa

E' stata presentata nei locali dello "Spazio Marras" a Milano l'edizione 2019, sarà la 32esima, di "Time In Jazz".

A fare gli onori di casa Paolo Fresu, direttore artistico e ideatore della manifestazione che a Berchidda, location principale del festival, è nato. Complessivamente saranno un ventina i comuni sardi interessati dalla manifestazione, che quest'anno prenderà il via il 7 agosto, per concludersi il giorno 16 dello stesso mese.

Paolo Fresu Ospite di "Jazz Meeting" parla cosi dell'edizione di quest'anno. "Abbiamo voluto iniziare il festival - dice il musicista -, ricordando nella giornata inaugurale il grande Fabrizio de Andrè di cui ricorre proprio quest'anno il ventennale dalla scomparsa. A L'Agnata, la tenuta vicino Tempio Pausania che fu per molti anni la residenza di De Andrè, faremo un concerto del pianista Danilo Rea che al cantautore ha dedicato un disco e una serie di concerti. Inoltre nel corso del Festival sarà ri-proiettato il documentario "Faber In Sardegna", diretto nel 2015 da Gianfranco Cabiddu".

Avrete anche quest'anno grandi nomi del panorama nazionale ed internazionale?
Sì, a iniziare da Nils Petter Molvaer il 13 agosto; il grande musicista norvegese è uno dei big del jazz europeo, il suo sarà un ritorno dopo il memorabile concerto dell'agosto 2001 nella edizione di "Time In Jazz" che fu dedicata alle trombe. Un musicista che è anche un grande sperimentatore che ha spesso frequentato "territori musicali" che vanno oltre il jazz. Il 14 agosto una produzione originale del festival che mi vedrà impegnato insieme a Daniele di Bonaventura al bandoneon e al violoncellista brasiliano Jaques Morelembaum, tra i maggiori interpreti al mondo del suo strumento, in ambito jazz. Il 15 agosto a Berchidda in Piazza del Popolo arriverà Ornella Vanoni. Poi nella seconda parte della serata toccherà all'orchestra Casadei che, guidata da Mirco figlio di Raul Casadei, ha proposto in questi anni collaborazioni con artisti che vanno da Goran Bregovic a Eugenio Bennato o Massimo Bubola, per arrivare all'Orchestra della Notte Della Taranta. Saranno con noi, nel corso di "Time In jazz" grandi musicisti italiani come Claudio Fasoli, fondatore del .gruppo jazz rock il Perigeo e Gegè Munari.

Quanto è stato importante per voi essere liberi di inventare il festival?
A fronte dei problemi, andiamo avanti spediti, proprio perché c'è un senso di libertà che ci rende forti e che ci dà un grande "spinta", proseguiamo nella certezza di piacere al pubblico. "Time In Jazz" è un festival che "lascia un segno" sia per i musicisti, che per il pubblico. A trasmettere un senso di libertà sono anche le location dei vari concerti: dalle chiese di campagna, ai palchi, alla natura della Sardegna che diventa essa stessa "palco", nel nostro festival artisti e pubblico sono "vicini", fino a sembrare la stessa cosa.

Oltre cento gli artisti che si esibiranno a "Time in Jazz", 50 i concerti previsti, in un festival che con gli anni che passano sembra essere sempre più "giovane" ed aperto alla"contaminazioni musicali", che andando oltre i "generi" hanno l'abilità di catturare con la loro qualità l'attenzione del pubblico.