Appuntamento al 15 febbraio

Vitalizi, Crimi: facciamo sentire la voce del popolo

Insieme al referendum per il taglio dei parlamentari, M5S tenta ritorno alle origini e rispolvera la casta come nemico. La chiamata in piazza è per il 15 febbraio

04 Feb 2020 - 22:36
 © LaPresse

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"Vi chiedo di tornare a far sentire la nostra voce, tutti insieme. Non la voce del solo M5s, non la voce di questo o quell'altro, ma la voce di un popolo che è stanco di regalare poltrone e pensioni a vita a vecchi politici di professione". Così il capo politico di M5s Vito Crimi chiama il "popolo" in piazza sabato 15 febbraio a Roma. "Scendiamo in piazza, insieme, e difendiamo le buone cose che stiamo realizzando!", scrive in un post.

Vitalizi e referendum, M5S tenta ritorno alle origini - Stop ai vitalizi e taglio dei parlamentari: M5S prova a ricompattarsi con un ritorno alle origini, rispolverando l'acerrimo nemico di sempre: l'odiata casta. L'occasione arriva dagli oltre 700 ricorsi presentati alla commissione Contenzionsa del Senato (accusata di "conflitto di interesse" dai pentastellati) e dal referendum confermativo sulla riduzione del numero degli eletti che si terrà il 29 marzo. Il Movimento, quindi, chiama a raccolta militanti e sostenitori per due appuntamenti chiave.

Torna battagliera Paola Taverna, vicepresidente del Senato: "La guerra che abbiamo iniziato dieci anni fa è ancora in corso. Una guerra gentile. Ma pur sempre una guerra! Contro soprusi e privilegi. Contro la casta. Contro chi non si accontenta mai. Adesso la vecchia classe politica si vuole persino tenere i vitalizi, ma noi non ci stiamo", dice in un video pubblicato nella sua pagina Facebook.

"Non possiamo tornare al Medioevo dei partiti. Il tempo dei politici incollati allo scranno, che intascano la pensione senza quasi muovere un dito a spese dei cittadini, deve finire. Dobbiamo reagire", le fa eco il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi. E se palazzo Madama si difende ribadendo il carattere "autonomo e indipendente" dell'organo giurisdizionale chiamato a decidere sui ricorsi, ormai per i pentastellati la modalità 'scatoletta di tonno' è attiva.

Anche il referendum per il taglio dei parlamentari più che un problema è ossigeno. Crimi lavora alla Camera alla prima di una serie di riunioni per avviare la campagna. "Il Movimento darà il massimo - è la linea. - Del resto si tratta di una battaglia rispetto alla quale abbiamo costretto a seguirci forze di destra e sinistra. Quando partirà la campagna referendaria, auspico che anche i partiti che in Parlamento hanno votato per il taglio, si spenderanno per informare i cittadini e invitarli alla partecipazione".

I flashback temporali, però, non bastano a nascondere sotto la cenere uno scontro interno che è vivo più che mai. Restano, infatti, i contrasti sulla linea da seguire alle prossime Regionali e il nodo andrà sciolto prima degli Stati generali, che con ogni probabilità si terranno intorno il 15 aprile, quando le liste dovranno già essere chiuse.

In Liguria il braccio di ferro tra eletti e base ha superato i livelli di guardia. I militanti sono in netto contrasto con la candidata Alice Salvatore e chiedono di rivotare su Rousseau. Tensioni anche in Campania, dopo l'apertura al dialogo con Pd arrivata da Roberto Fico. "A Napoli la situazione è così spaccata che è probabile che il 22 febbraio quando si voterà per le suppletive molti del movimento voteranno Ruotolo", viene spiegato.

E' la tanto declamata democrazia diretta ad essere messa sotto accusa da molti: quando si vota? chi vota? chi lo stabilisce? Le domande che si rincorrono nei corridoi dei palazzi. Intanto Crimi e compagni lavorano agli Stati generali. Ci si concentra da un lato sull'organizzazione del Movimento, cercando di dare concretezza a quella richiesta di collegialità arrivata da più parti, e dall'altro sui contenuti: perché vitalizi e taglio dei parlamentari non possono essere le uniche battaglie della vita. Il tutto, con un occhio sempre rivolto al profilo Instagram di Alessandro Di Battista. "Torna entro fine febbraio e torna per rientrare in partita sul serio non da esterno - avverte qualcuno - cercherà in tutti i modi di far cadere il governo".

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