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Visibilia, Santanchè: falso che io sia indagata, pronta a querelare

Il ministro del Turismo chiarisce la sua posizione sulla società editrice da lei fondata: "C'è una cartella esattoriale non pagata e i nuovi soci faranno fronte. Non ci sono reati"

Visibilia, Santanchè: falso che io sia indagata, pronta a querelare  - foto 1
Ansa

Sul caso Visibilia, Daniela Santanchè nega di essere indagata.

"E' assolutamente falso che io sia indagata e daremo corso a azioni legali. Non c'è nessun indagato - ha detto infatti il ministro del Turismo -. Visibilia è una società che ho creato ma è stata venduta. C'è una cartella esattoriale non pagata e i nuovi soci faranno fronte. Non ci sono reati, non c'è un ipotesi reato. Non è giusto che i giornalisti scrivano cose che non hanno fondamento". "Non ho mai querelato un giornalista, ma questa volta mi scateno", ha aggiunto.

Il caso Visibilia -  La procura di Milano ha chiesto la liquidazione giudiziale (cioè la procedura che sostituisce il fallimento) della Visibilia Editore, società fondata dal ministro per il Turismo e senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè, per anni sua prima azionista. Nella sua istanza, la procura ha comunicato che la società "versa in evidente e manifesto stato di insolvenza" e segnala in particolare debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per circa 984mila euro. 

 

Nel mirino i bilanci di Visibilia - La richiesta di liquidazione giudiziale fa seguito a un’analisi della Guardia di Finanza sui bilanci di Visibilia Editore nel periodo tra il 2016 e il 2020 ed è partita da un esposto dei soci di minoranza dell’azienda, che avevano anche avviato una causa civile per "gravi irregolarità nella gestione" della società. Le indagini della Guardia di Finanza hanno evidenziato che Visibilia l’azienda aveva avuto costanti perdite già dall’esercizio del 2016; dalle analisi si ipotizzano anche presunte "false comunicazioni sociali relative ai bilanci, almeno dal 2017", motivi per cui sarebbero indagati gli ex amministratori dell’azienda, tra cui Daniela Santanchè. Gli inquirenti concludono che "già a partire dall’esercizio 2017 il consiglio di amministrazione avrebbe dovuto approvare i bilanci riportanti valori di “avviamento” e “imposte anticipate” largamente diversi da quelli deliberati".  Invece quello che è avvenuto, secondo la Guardia di Finanza, è che Visibilia a partire dall’esercizio 2016 ha riportato costanti perdite. E le iniezioni di liquidità derivanti dal finanziamento "hanno sì permesso la prosecuzione dell’attività imprenditoriale, ma anche causato di fatto il crack del valore azionario regredito del 99,97%". 

La versione della Santanchè. "Su Visibilia tutto nasce da un esposto fatto da un socio di minoranza - ha detto ancora l'esponente di FdI -. Il procedimento viene aperto d'ufficio, poi la Guardia di Finanza ha fatto l'indagine e ha rilevato questa cartella esattoriale non pagata. E' possibile che si possano fare ipotesi sul modello 45 ma altro è dire Santanchè indagata. Non ci può essere bancarotta, perché prima della bancarotta la società deve fallire, ma i soci sono solvibili e possono pagare la cartella. Non c'è il presupposto di reato dell’insolvibilità. Ci
potrebbero essere ipotesi di reato, ma non è questo il caso".

 

La replica della Santanchè ai quotidiani -  "Purtroppo - dice ancora la senatrice di FdI -  oggi devo subire quello che è scritto sui giornali, nei prossimi giorni subiranno altri . Non ho mai fatto una querela a un giornalista, ma questa volta mi scateno". "La forza e la potenza sono dei giornalisti che per vendere una copia in più scrivono cose false - ha sottolineato ancora il ministro -. Lo trovo scandaloso e schifoso e ognuno di loro dovrebbe provare l'impotenza in cui uno si trova con accuse false e tendenziose. Mi auguro che la procura dica oggi che non
sono indagata". 

Sit-in a Montecitorio, tensione per Santanchè

Cori, comizi da "speaker's corner", striscioni e qualche momento di tensione al sit-in di protesta davanti a Montecitorio mentre la Camera vota sul processo breve. La manifestazione, che vede la partecipazione di un paio di centinaia di persone, è stata organizzata dal Popolo viola, dalle associazioni Articolo 21 e Libertà e giustizia e da un "comitato di comitati" che raduna i parenti delle vittime di diverse tragedie italiane (i terremoti dell'Aquila e di San Giuliano in Puglia, l'incidente alla ThyssenKrupp, alla Moby Prince di Livorno, alla stazione ferroviaria di Viareggio e al disastro aereo della scuola di Casalecchio del Reno). Un momento di tensione quando alcuni dei manifestanti si sono rivolti con contumelie alla sottosegretario all'Attuazione del programma Daniela Santanché, passata poco lontana dal ritrovo della protesta. Leggi Tutto Leggi Meno

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