La modifica interviene sull'articolo 609-bis del codice penale e si basa su un emendamento bipartisan. Ecco cosa prevedono le nuove norme
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Un emendamento concordato da Pd e Fratelli d'Italia, approvato dalla Commissione Giustizia della Camera, introduce il principio di "consenso libero e attuale" nel reato di violenza sessuale. Si tratta di una modifica normativa dell'articolo 609-bis del codice penale, nell'ambito del disegno di legge che interviene sulla disciplina degli abusi sessuali e della libera manifestazione del consenso. Il provvedimento è stato presentato congiuntamente dalle relatrici Michela Di Biase (Partito Democratico) e Carolina Varchi (Fratelli d'Italia), al termine di una trattativa che ha visto il coinvolgimento diretto delle leader dei due partiti, Elly Schlein e Giorgia Meloni.
Il testo introduce una nuova formulazione del reato, stabilendo che "chiunque compie o fa compiere o subire atti sessuali a un'altra persona, senza il consenso libero e attuale di quest'ultima, è punito con la reclusione da sei a 12 anni". La disposizione prevede la stessa pena per "chi costringe taluno a compiere o subire atti sessuali con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità". E anche per "chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica o di particolare vulnerabilità della persona offesa al momento del fatto, o traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona".
Nei casi di minore gravità, la pena può essere ridotta fino a due terzi, come prevede la norma approvata. L'intesa tra Pd e FdI su una materia così delicata segna un punto di convergenza politica su un tema centrale della tutela della libertà e dell'integrità personale, all'interno di un percorso legislativo che ha registrato un consenso trasversale tra i gruppi parlamentari.