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Tensione nel governo, Salvini vuole la Flat Tax ma Tria frena: "Servono le coperture"

Il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, non dice no ma avverte: "Non si farà aumentando lʼIva"

Tensione nel governo, Salvini vuole la Flat Tax ma Tria frena:
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C'è tensione all'interno del governo sul tema della Flat Tax.

Durante il vertice economico tenutosi ieri a Palazzo Chigi il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, non sono riusciti a trovare un accordo sulla tassa ad aliquota fissa. Da una parte il vicepremier leghista che spinge perché si vada avanti, dall'altra Tria che invece chiede coperture. Nel mezzo Luigi Di Maio, che non dice no ma avverte: "Non si farà aumentando l'Iva".

Come sia andato a finire l'incontro è poco chiaro. Il leader del Carroccio avrebbe abbandonato il vertice in segno polemico, così come il ministro dell'Economia, anche se fonti della Lega dicono che è stato "positivo e costruttivo", utile per iniziare il lavoro sulla "impostazione della manovra economica, puntando su detassazione e investimenti".

A cercare di chiarire cosa stia succedendo all'interno dell'esecutivo ci ha pensato il vicepremier Di Maio, raccontando cosa è successo a Palazzo Chigi: "Io ieri non ho visto il ministro Tria che diceva no, la Flat Tax non si può fare o non si può contemplare alcun tipo di deficit - ha detto ai microfoni di Radio Anch'io -. Quando l'incontro è finito ci siamo alzati tutti quanti, il ministro dell'Interno non ha partecipato dopo a questioni più tecniche che riguardavano altri ministeri".

Il leader del Movimento 5 Stelle non esclude l'ipotesi della Flat Tax purché non venga fatta "aumentando l'Iva o dicendo no alle detrazioni per le famiglie". Nel mezzo c'è però da considerare la procedura d'infrazione per l'Italia proposta dalla Commissione europea per debito eccessivo. Sul punto il ministro grillino ha spiegato: "Giuseppe Conte e Giovanni Tria, hanno pieno mandato per trattare con l'Ue. Ci siamo detti tutti che di manovre correttive non se ne fanno. Noi investiamo sulla crescita e per fine anno, nella legge di Bilancio, metteremo a posto tutto quello che c'è da mettere a posto. Non vogliamo tensioni clamorose con l'Ue ma al centro dobbiamo mettere sempre gli italiani, non i numerini".