"Crisi di governo? Mi auguro di no"

Tav, la proposta di Siri (Lega) al Movimento 5 stelle: "I bandi partano con la clausola di dissolvenza"

Il sottosegretario alle Infrastrutture: "Bene discutere dell'opera con Francia e Ue ma non possiamo andare al tavolo avendo perso i fondi". Rixi: "Intesa possibile nel governo"

08 Mar 2019 - 14:49
 © ansa

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I bandi di Telt per la Tav "si possono pubblicare con la clausola della dissolvenza prevista dal diritto francese: con quella clausola, nonostante la pubblicazione, possono essere revocati in qualsiasi momento". E' la proposta che il sottosegretario alle Infrastrutture, il leghista Armando Siri, rivolge al premier Giuseppe Conte e al vicepremier Luigi Di Maio. "Bene discutere con Francia e Ue ma non possiamo andare al tavolo avendo perso i fondi", spiega.

"Pubblicare i bandi vorrebbe dire evitare di pregiudicare il finanziamento prima ancora che venga presa la decisione finale - prosegue Siri -. Sarebbe una via di assoluto buonsenso per poterci sedere al tavolo in condizioni di parità".

Rixi (Lega): "Nel governo si può trovare un'intesa" - A Siri fa eco anche l'altro viceministro leghista ai Trasporti, Edoardo Rixi che, interpellato su una possibile crisi di governo per le diverse vedute sulla Tav, ha risposto: "Mi auguro vivamente di no, ci possono essere dei termini per trovare un'intesa che presuppone il fatto che bisogna comunque non interrompere in questa fase l'emanazione dei bandi. Anche perché non si capisce come si potrebbero interrompere. Il tema è che se dici di no, perdi tutto: i 300 milioni adesso, poi altri 600 e devi restituirne 500 già spesi, mi sembrerebbe folle. Invece andando avanti si può ricontrattare l'opera integralmente come prevede la mozione di maggioranza".

Il tema che ci hanno posto gli alleati di governo", continua l'esponente della Lega, "è di carattere economico e non ideologico, sennò non si capirebbe l'analisi costi-benefici che ci ha fatto attendere 4-5 mesi. Noi vogliamo risolvere le criticità di carattere economico. Se l'Europa mette più soldi, se il progetto diventa più conveniente dovrebbero essere d'accordo anche loro a proseguire l'opera".

Il risparmio viene quantificato dal viceministro in "circa due miliardi di euro che possono essere liberati per altre opere, tra risparmi e maggiori oneri a carico dell'Europa. Questo è lo schema che presuppone la possibilità di poter trattare a livello europeo. Parliamo di mezzo miliardo di fondi europei che arriverebbero e un miliardo e mezzo di risparmi della tratta italiana. Dobbiamo non perdere i fondi europei e trovarne altri, tra risparmi e maggiori oneri a carico dell'Europa".

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