STATI GENERALI DEL MEZZOGIORNO

Tajani: "Basta minacce alle banche, non sono il nemico pubblico"

Le parole del leader di Forza Italia dopo che Matteo Salvini aveva ipotizzato un contributo volontario delle banche "da redistribuire a tutti gli altri lavoratori e imprenditori italiani"

02 Ago 2025 - 16:42
 © Ansa

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"Le banche devono pagare le tasse e dare il loro contributo, ma con il loro coinvolgimento e non con una politica di minacce. Non dobbiamo spaventare gli investitori stranieri e nemmeno i mercati". Lo ha detto il vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine degli Stati Generali del Mezzogiorno a Reggio Calabria, sull'ipotesi di un contributo volontario delle banche "da redistribuire a tutti gli altri lavoratori e imprenditori italiani" di cui ha parlato Matteo Salvini. "Non è con la minaccia di tasse - ha aggiunto Tajani - che si ottengono le cose. Serve parlare e confrontarsi. Le banche devono fare la loro parte, ma non possono essere indicate come il nemico pubblico numero uno".

"Per principio sono contrario ad evocare la parola tassa. Le banche devono fare il loro dovere come tutti i cittadini e le imprese. Accanirsi contro le banche non ha alcun significato - ha proseguito Tajani -. Le banche raccolgono risparmi, erogano prestiti e devono rispettare le regole e pagare le tasse come tutti. Non dobbiamo spaventare gli investitori, cominciando a dire che aumentiamo le tasse. La Lega ha le sue opinioni, noi le nostre che sono completamente diverse".

Lega: banche cedano parte dei guadagni per la rottamazione

 "Ridurre le tasse a chi lavora è la priorità della Lega - si legge in una nota del Carroccio -. Mentre nel solo 2024 le banche hanno guadagnato oltre 46 miliardi di euro, milioni di italiani sono in difficoltà con cartelle esattoriali e debiti del passato. Pace fiscale e definitiva rottamazione delle cartelle, con arretrati da pagare in rate mensili uguali in dieci anni (senza sanzioni e interessi), sono priorità assolute, vantaggiose per lo Stato e per i cittadini. E se per arrivarci le banche dovranno cedere una minima parte dei loro giganteschi utili, per la Lega sarà giusto farlo". 

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