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Superbonus, il governo convoca le parti e apre a modifiche: FdI lancia la cartolarizzazione dei crediti

Mentre la maggioranza cerca un compromesso, le opposizioni attaccano: "Meloni diceva che avrebbe trovato una giusta soluzione, ma erano solo promesse elettorali". Tajani: "Miglioreremo il decreto in Parlamento"

Sul Superbonus il governo ha convocato per lunedì pomeriggio le categorie interessate dalle norme che bloccano la cessione dei crediti dei bonus edilizi.

"Valutiamo modifiche con gli alleati, tra i quali quelli della cartolarizzazione dei crediti", ha spiegato Alfredo Antoniozzi di FdI. In Forza Italia, Alessandro Cattaneo ha rilevato che "in questo momento non c'era altra scelta, ma il conto non possono pagarlo famiglie e imprese". Dal Terzo Polo Luigi Marattin, intanto, ha proposto di prorogare i termini della Cilas al 30 marzo e compensare i crediti delle banche. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiarito: "Con le nuove regole di Eurostat c'era il rischio che i conti pubblici saltassero, e il governo ha la responsabilità di impedirlo. Miglioreremo il testo del decreto in Parlamento".

 

"Molti hanno passato il cerino a quelli che venivano dopo, il governo Meloni ha dovuto scegliere, non si poteva rinviare", ha affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, FdI. "Alcune modifiche si potranno fare - ha aggiunto - ma il problema è gigantesco, non poteva essere accantonato. I conti pubblici sono minacciati da una voragine di 110 miliardi di debito generati dal Superbonus. Questa è una questione dolorosa che andava affrontata".

 

 

 

Convocato un tavolo con le parti

 E il governo proverà a farlo accogliendo lunedì i presidenti delle categorie interessate dalle norme che bloccano la cessione dei crediti dei bonus edilizia, tra cui il Superbonus. Il sottosegretario Mantovano ha convocato alle 17:15 i presidenti dell'Ance Brancaccio, di Confindustria Bonomi, di Confedilizia Spaziani Testa, di Confapi Camisa, dell'alleanza delle Cooperative Italiane Gardini, di Cna Costantini e di Confartigianato Granelli. Poco prima, alle 16:30, nella sede del governo arriveranno i vertici di Abi, Cdp e Sace.

 

Per il governo insieme a Mantovano ci saranno il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, quello delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, quello dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, il viceministro all'Economia Maurizio Leo, oltre al direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.

 

 

La maggioranza cerca un compromesso

 Nella maggioranza si cerca intanto - non senza fatica e addebitando ai precedenti governi le falle che oggi devono essere tappate - un compromesso che renda meno scivoloso il passaggio alle Camere. Dove sono in molti (e non solo nell'opposizione) a pensare, pur ammettendo la necessità di bloccare la discesa verso il default, che il decreto possa diventare un freno all'economia e all'edilizia.

 

Spunta l'ipotesi della cartolarizzazione dei crediti

 E' anche Forza Italia, con Giorgio Mulè, a definire "irrinunciabili" le modifiche. Intanto Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, ha introdotto per primo l'ipotesi della cartolarizzazione dei crediti ceduti, come base di confronto con le parti interessate: "Non possiamo mettere a rischio i conti pubblici ma siamo pronti a modifiche". Del resto, rimarcano gli esponenti del partito della premier di fronte all'allarme di imprese e sindacati, anche l'ex premeir Mario Draghi sapeva bene che si doveva intervenire ma "non ha potuto farlo per ragioni politiche".

 

Conte: "L'ennesima figuraccia del governo Meloni"

 Il M5s ha respinto al mittente ogni accusa: "Chiamiamo le cose con il loro nome: è un decreto vergogna. Il governo e la presidente del Consiglio hanno voltato le spalle a tutti gli italiani: l'ennesima figuraccia di chi non ha ancora capito che governare e fare campagna elettorale sono due cose distinte", avrebbe detto, il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, durante una riunione via zoom con i parlamentari pentastellati.

 

"Il governo vuole forzatamente convincere i cittadini che il Superbonus è una misura dannosa e non sostenibile. Noi non possiamo permettere che prevalga questa narrazione, che peraltro cerca con chirurgico depistaggio fuori da questa maggioranza la responsabilità di una decisione che azzoppa l'intero Paese. Vengono colpite migliaia di famiglie e imprese. Dobbiamo contrastare in ogni sede queste falsità: dobbiamo lavorare a una vera operazione-verità".

 

Infografica, tutti i numeri del Superbonus

 

Azione, Italia Viva e Pd: "Promesse elettorali non mantenute"

 Europa Verde-Avs, con Angelo Bonelli, ha chiesto alla Meloni di riferire in Aula, mentre Azione, Italia Viva e Pd sono andati all'attacco: quando la Meloni era all'opposizione diceva che avrebbe trovato una giusta soluzione, dalla parte delle imprese e proteggendo i bonus edilizi, solo promesse elettorali.

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