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"Stipendi diversi tra Nord e Sud", sulle parole di Sala esplode la polemica | Da M5s a FdI: i lavoratori hanno pari dignità

Secco no allʼidea del sindaco di Milano dai ministri Provenzano e Amendola: "Non è una scelta condivisa". Ferro (Fdi): "Proposta offensiva per i lavoratori del Sud"

Ha suscitato un vespaio di polemiche la proposta del sindaco di Milano Giuseppe Sala a proposito di stipendi diversi tra chi lavora al Nord e chi lavora al Sud. Le parole del primo cittadino hanno provocato un coro di no trasversale, con reazioni negative bipartisan che vanno dal Movimento 5 stelle a Fratelli d'Italia, da Italia Viva al Pd.
 

Provenzano: "Discussione arcaica" - La prima bocciatura a quella frase, pronunciata durante una diretta Facebook su giovani e lavoro, è arrivata dal ministro della Coesione territoriale Giuseppe Provenzano, che ha definito quella sulle gabbie salariali una "discussione arcaica". Intervenendo alla conferenza Pd di Napoli, senza nominare Sala, Provenzano ha detto: "Come facciamo a valutare la produttività di un lavoratore di Scampia oppure di un quartiere di Palermo, senza servizi? Questo lavoratore dovrebbe essere pagato il doppio per la socialità del suo lavoro".

Amendola: "Non è una scelta condivisa" - Un secco no alla proposta arriva anche dal ministro per gli Affari europei Enzo Amendola (Pd), che spiega: "Non voglio polemizzare con Sala, ma il problema non è quello delle gabbie salariali". E chiarisce: "La proposta che ho letto non è una scelta condivisa, non solo dalla politica, ma dai sindacati. La Pubblica amministrazione deve essere trasformata, e con il decreto semplificazioni stiamo lavorando per eliminare i ritardi, le burocrazie, ma è una responsabilità nazionale, non delle singole parti del Paese".

 

Magorno (Iv): "Tutti i lavoratori hanno pari dignità" - L'idea non piace neanche al senatore di Italia Viva Ernesto Magorno. "Spiace leggere queste dichiarazione del sindaco di Milano - dice -. I lavoratori calabresi hanno pari dignità di quelli lombardi e di tutti i lavoratori del Nord. E' davvero senza senso alimentare certe contrapposizioni: solo uniti riusciremo a superare questa difficile fase". 

 

Dieni (M5s): Parole allucinanti" - Non mancano pesanti critiche dal Movimento 5 stelle, con la deputata Federica Dieni che in una nota afferma: "Le ultime parole di Beppe Sala sono a dir poco allucinanti. Per il sindaco di Milano, che per giunta è un autorevole esponente del progressismo nazionale, dovrebbero esistere due Italie, in ognuna delle quali il lavoro dovrebbe avere un certo grado di dignità: alto al Nord, basso al Sud. E' inaccettabile che, nel 2020, si parli ancora di gabbie salariali, dietro cui si nasconde il solito complesso di superiorità della parte più sviluppata del nostro Paese. Le gabbie salariali, peraltro, laddove sono state istituite, non hanno prodotto alcun risultato. Sala, anziché blaterare in modo discriminatorio, dovrebbe accettare il fatto che, a parità di lavoro, spetta parità di retribuzione. Il lavoro dei milanesi non vale più di quello dei reggini". 

 

Ferro (FdI): "Ricetta simile a quelle della grande finanza" -."Il sindaco progressista propone in sostanza la reintroduzione delle gabbie salariali", attacca su Facebook la deputata di Fratelli d'Italia Wanda Ferro. E continua: "A parità di mansioni, secondo Sala, un lavoratore di Reggio Calabria dovrebbe avere una retribuzione minore rispetto a un lavoratore di Milano. Non ci meraviglia che da sinistra vengano proposte ricette economiche che coincidono con quelle che la grande finanza internazionale cerca di imporre all'Italia. Chissà se quella di Sala è una posizione condivisa dal governo. La riduzione del costo del lavoro è da affrontare per favorire il rilancio occupazionale al Sud, ma con strumenti di incentivazione per le imprese". 

 

 

 

 

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