Il Capo dello Stato alla consegna dei premi Alfieri della Repubblica: "Il nostro è un Paese che ha sempre coltivato la civiltà della condizione umana"
© Ansa
Sergio Mattarella torna sulla vicenda degli scontri fuori dal liceo Michelangiolo di Firenze. "Voi agite come fanno tante e tanti ragazze e ragazzi in Italia e in altri Paesi, praticando solidarietà, impegno comune. Tutto questo è un antidoto, una diga, anche contro la violenza e per questo vi ringrazio, perché indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza, sopraffazione, violenza", ha detto il Capo dello Stato alla consegna dei premi Alfieri della Repubblica. "La vediamo purtroppo sovente - ha proseguito -: violenza nelle famiglie, violenza nelle abitazioni, violenza contro le donne, violenza in tante circostanze per strada, nei giorni scorsi anche davanti a una scuola contro ragazzi".
"Vi sono episodi di violenza contro i quali la vera diga è fatta, oltre naturalmente dagli interventi delle pubblica autorità, in maniera prevalente soprattutto dai comportamenti positivi che si realizzano, vengono fuori, si manifestano, come quelli che voi avete messo in campo. Per questo vi ringrazio, il nostro è un Paese che ha sempre coltivato la civiltà della condizione umana", ha aggiunto il Capo dello Stato, seduto in prima fila vicino al ministro dell'Istruzione e merito Giuseppe Valditara.
"Sono state dette tante cose, ma io non ho annunziato sanzioni". Lo ha scritto su Twitter il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara a proposito della sua intervista a Mattino 5 in cui ha parlato anche della lettera aperta di una dirigente scolastica di un liceo di Firenze ai suoi allievi dopo gli scontri davanti all'istituto di Firenze. "Inviterei la preside a riflettere più attentamente sulla storia e sul presente", aveva detto in tv il ministro commentando la circolare della dirigente. "Sono iniziative strumentali, che esprimono una politicizzazione che auspico non abbia più un suo ruolo nelle scuole italiane. Se questo atteggiamento dovesse persistere, ci dovesse essere un comportamento che va al di là dei confini istituzionali, allora vedremo se sarà necessario prendere delle misure. Attualmente non ritengo sia necessario intervenire. Sono lettere ridicole, un atto demagogico di propaganda".
"Bene che il ministro abbia fatto retromarcia rispetto alla frase su eventuali provvedimenti disciplinari contro la dirigente scolastica, ma credo che bisogna continuare su questa strada: abbassare i toni attraverso un confronto vero e un'assunzione di responsabilità di tutte le istituzioni, e mi auguro che il ministro venga presto a Firenze a parlare con gli studenti perché credo che uno dei primi doveri del ministro dell'istruzione sia aprire un dialogo vero con gli studenti e invitarli alla non indifferenza, perché la sorella della violenza è l'indifferenza". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
Per Roberto Curtolo, dirigente scolastico regionale per la Toscana, "i presidi sono leader della loro istituzione scolastica, la rappresentano e hanno la responsabilità di questa rappresentazione giuridica, ma anche dal punto di vista educativo. Devono fare delle scelte e assumersi della responsabilità in relazione al contesto in cui vivono. Sono un amministratore e non do giudizi politici. Riporterei la cosa all'interno della scuola".