INCONTRO A PORTE CHIUSE

Sardine, a Roma la prima riunione nazionale tra i promotori: "Presentiamo un'alternativa alla bestia del sovranismo"

Dopo il successo delle manifestazioni in tutta Italia, si è tenuto un incontro "conoscitivo" a porte chiuse nello Spin Time Labs. Santori: "Obiettivo tornare subito nelle piazze"

15 Dic 2019 - 19:15
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Dopo il successo nelle piazze di tutta Italia, le sardine pensano al futuro del movimento, con la loro prima riunione nazionale, alla quale hanno partecipato circa 150 promotori delle iniziative locali. L'incontro, a porte chiuse, si è tenuto a Roma nello Spin Time Labs, una sorta di centro sociale a due passi da Piazza San Giovanni, dove vivono circa 150 famiglie. "Presentiamo un'alternativa alla bestia del sovranismo", hanno scritto su Facebook

All'ingresso, un grande striscione: "Viva le sardine, abbasso gli sgombri". Alcuni ragazzi alla porta riferiscono che si è trattato sostanzialmente di un primo contatto fisico tra chi in questo mese ha comunicato solo su Facebook. Una riunione, quindi, prettamente organizzativa, durante la quale si discute insieme per fare un primo bilancio sulle manifestazioni, su cosa ha funzionato di più e cosa di meno. Sempre le stesse fonti hanno sostenuto che non fosse all'ordine del giorno né la decisione né il dibattito sull'eventuale presentazione di liste alle prossime regionali.

La riunione delle sardine si svolge nello stabile in cui lo scorso maggio intervenne l'elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajevski, per riallacciare la corrente. "Tornare il prima possibile nelle piazze: questo è l'obiettivo di questa riunione in cui ci siamo conosciuti", ha dichiarato Mattia Santori al termine dell'incontro.

"Presentiamo un'alternativa alla bestia del sovranismo" "Continuare a presentare un'alternativa alla bestia del sovranismo e alle facili promesse del pensiero semplice". Così le Sardine sintetizzano su un post su Facebook i contenuti della loro prima riunione nazionale a Roma, durata oltre 4 ore. "Dialogo. Per riassumere in una parola cosa è successo nel primo 'congresso' delle Sardine basta una parola. Che passa dall'ascolto, dall'empatia, dalla non violenza, dall'accettazione delle diversità. E da un obiettivo comune: tornare sui territori subito". 

"Politica? Dateci tempo per trovare la nostra identità" "Nessuna discussione su temi politici specifici, che per definizione sono complessi e non possono essere affrontati in una mattinata in modo adeguato - spiegano ancora -. Negli ultimi 30 giorni le Sardine hanno scatenato una straordinaria energia, occorrerà molta pazienza per dare anche un'identità politica a questo fenomeno. E' la stessa pazienza che chiediamo al mondo dei media. Capiamo l'urgenza di avere risposte ma ribadiamo che queste, invece, possono maturare solo con il tempo, e con la costruzione di un percorso condiviso che continuerà a rafforzarsi nelle prossime settimane".

"Contro il populismo in Emilia-Romagna, saremo nelle periferie" "Il nostro prossimo passo è tornare sui territori da gennaio. Sarà dedicata particolare attenzione alle prossime elezioni in Calabria e, soprattutto, in Emilia Romagna". Si legge ancora sulla pagina Fb "6000 Sardine". Si annuncia "attenzione alle periferie, a piccole città e province. Uno degli obiettivi fino a fine gennaio sarà raggiungere il più possibile territori che, spesso perché in difficoltà, si sono rivelati più vulnerabili ai toni populisti": in E-R ci saranno iniziative "nella "bassa", nelle zone collinari e montane".

Santori: "Puntiamo a interessare oltre 25% italiani"  "Il nostro obiettivo è superiore a un italiano su 4". Lo afferma il leader delle Sardine, Mattia Santori, commentando a "Mezz'ora in piu'" su Rai 3, il sondaggio secondo cui un italiano su 4 potrebbe essere interessato al loro movimento.

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