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Salvini a "Il Giornale": "La Lega non lascia il governo ma non votiamo a scatola chiusa"

Dopo l'astensione del Carroccio sul decreto per le riaperture: "Draghi ha mediato, ma questa volta ha prevalso la linea della sinistra, dei 5 Stelle e di Speranza"

 salvini consultazioni
Ansa

Nessuno "scherzetto", la Lega non si appresta a lasciare il governo Draghi. Ad assicurarlo a "Il Giornale" è il leader del Carroccio Matteo Salvini. "Però - avvisa l'ex ministro dell'Interno - non votiamo i provvedimenti a scatola chiusa". Secondo il segretario della Lega sul decreto per le riaperture il presidente del Consglio Mario Draghi "ha mediato, ma questa volta ha prevalso la linea della sinistra, dei 5 Stelle, di Speranza.Hanno prevalso criteri ideologici, non scientifici".

Una giornata difficile, quella di mercoledì, segnata dalle polemiche sui provvedimenti approvati nel Cdm sulle riaperture. "Ho avuto cinque telefonate con il presidente Draghi", spiega Salvini a "Il Giornale". Telefonate in cui il leader leghista ha ribadito al premier che il suo partito non avrebbe votato il decreto. Ma guai a parlare di Lega di lotta e di governo: "Tutte le Regioni, tutte tutte, anche quelle di sinistra, chiedevano di rivedere queste norme, per esempio spostando l'orario del coprifuoco e concedendo alcune aperture in più".

 

 

 

"Abbiamo suggerito cinque cose - aggiunge Salvini - e ne abbiamo avute zero. Da lunedì si potrà andare in duecento al cinema ma perché - si chiede -non posso andare a mangiare una pizza al chiuso con mia moglie? Hanno prevalso criteri ideologici, non scientifici. Queste disposizioni sono illogiche".

 

A Draghi, che ha parlato di decisioni prese collegialmente dalla maggioranza che lo sostiene, replica: "Lui ha mediato, ma questa volta ha prevalso la linea della sinistra, dei 5 Stelle, di Speranza. Gli italiani hanno sopportato per quattordici mesi una compressione dei loro diritti. Blitz. Controlli. Droni. Limitazioni negli spostamenti. Basta. E lo dico non in modo temerario, sconsiderato, avventato. Anche il presidente Bonaccini, Pd, aveva fatto le sue osservazioni. Non ci hanno ascoltato."

 

Questo però non basta a farlo pentire nell'ingresso nel governo guidato dall'ex presidente della Bce o invidioso di Giorgia Meloni e dell'ascesa di Fratelli d'Italia, unica forza di opposizione, nei sondaggi: "Ho votato il decreto Sostegni con 40 miliardi per le imprese. Aiuti veri, ne sono orgoglioso: bollette, tasse, scadenze, mutui". Nel governo, spiega, "siamo entrati con convinzione, per il bene del Paese. 

 

 

 

Vaccini e tamponi -  "Ho avuto la certezza che all'estero possiamo acquistare almeno dieci milioni di dosi di vaccini", spiega il leader della Lega intervistato da "Il Giornale". "Quelle con cui siamo entrati in contatto sono persone serie, non i cinesi comparsi nell'inchiesta su Arcuri. Quindi, se l'Europa dorme, io dico che dobbiamo muoverci con le nostre gambe". Sul passaporto vaccinale in vista dell'estate Salvini sembra avere le idee chiare: "Spostamenti legati all'esito del tampone? Dovrà essere lo Stato a pagare quel tampone alle famiglie che partono per le vacanze".

 

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