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Covid, confermato il coprifuoco alle 22: i ministri della Lega si astengono dal votare il decreto legge in Cdm

L'Italia potrebbe in gran parte diventare gialla ma la road map delle riaperture fissata da Draghi non cambia. Salvini: "Abbiamo fiducia nel premier ma così il Paese non riparte"

milano coprifuoco
Italy Photo Press

Si va verso la conferma del coprifuoco alle ore 22 nel nuovo decreto Covid sulle riaperture. E' quanto trapela da fonti di governo, a seguito della riunione tra il premier Mario Draghi e i ministri che si è tenuta a Palazzo Chigi. La Lega, che da giorni chiede di posticipare l'inizio del coprifuoco alle 23, ha annunciato che si asterrà dal votare il decreto legge in Cdm.

Salvini: "Non possiamo votare questo dl, troppo restrittivo" Matteo Salvini ha ribadito al premier Mario Draghi la decisione di non votare il decreto Covid assicurando però fiducia nel capo del governo. "La Lega non può votare questo decreto - fa sapere il partito -. Al di là del coprifuoco, la zona gialla così come l'avete pensata non permette ad esempio di andare in un bar o in un ristorante al chiuso". E continua: Abbiamo fiducia in te, ma noi lavoriamo al prossimo decreto che entro metà maggio - se i dati continueranno a essere positivi - dovrà consentire il ritorno alla vita e al lavoro per milioni di italiani".

 

 

Draghi tira dritto sulle riaperture Mario Draghi tiene la sua linea: riaprire ma con gradualità è il ragionamento che il premier aveva fatto già alla cabina di regia della settimana scorsa quando si era deciso di dare luce verde ai ristoranti all'aperto anche a cena ma mantenendo, almeno per
un primo periodo, il coprifuoco alle 22. Per questo, quando alla riunione pre-Cdm la Lega torna in trincea sulle 23 sul tavolo scende il gelo. E Draghi - spiegano all'Ansa fonti ministeriali presenti all'incontro - manifesta apertamente la sua "irritazione" su un cambio di linea rispetto a decisioni prese "collegialmente" pochi giorni fa.  Il testo, sui nodi del coprifuoco e dei ristoranti al chiuso (accessibili la sera non prima dell'inizio di giugno), viene confermato. Ma le ferite, in maggioranza, restano.

 

 

Previsto un tagliando al dl a metà maggio Il decreto legge varato in serata da un Cdm-lampo (dalle 18:15 alle 18:43)  non modifica le linee essenziali già trapelate con la prima bozza. La finestra del dialogo con la Lega resta aperta sulla possibilità di un 'tagliando' al dl a metà maggio, per allentare le misure nel caso che i contagi calino ulteriormente. Ma Pd, M5s e Leu replicano al Carroccio: "C'è stato stato un susseguirsi di ultimatum che minano l'unità". E il ministro per le Autonomie Mariastella Gelmini, in quota Forza Italia, si dice "soddisfatta" del provvedimento anche se "si può migliorare rimediando a incongruenze su ristorazione, sport e wedding". Ma ci sono disposizioni che vanno oltre le questioni interne: gli Stati Uniti hanno infatti raccomandato ai connazionali di "non viaggiare" in Italia elevando a livello massimo - il 4 - il rischio Covid, così come fatto con l'80% dei Paesi mondiali.

 

Riaprono i ristoranti ma con regole ferree Il calendario per il Paese è ormai deciso: si ripartirà lunedì prossimo e tra i primi a farlo saranno i ristoratori: in zona gialla, fino a tutto il mese di maggio, sarà possibile pranzare o cenare solo nei locali che hanno tavoli all'aperto e dal primo giugno si mangia nei ristoranti al chiuso solo a pranzo. 

 

Cinema, musei, spettacoli e sport Contemporaneamente - sempre in area gialla - riapriranno con specifici protocolli teatri, cinema e spettacoli e i musei. Dal 15 maggio sarà consentita l'attività nelle piscine scoperte. Anche se fin dall'entrata in vigore del decreto saranno possibili gli sport all'aria aperta, sarà permesso frequentare le palestre al chiuso in zona gialla soltanto dal primo giugno, data in cui saranno aperte al pubblico anche le manifestazioni e gli eventi sportivi di interesse nazionale. Ma sarà possibile autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza anche prima, con l'eventuale possibilità di una deroga al numero massimo di spettatori, che e' fissato a mille per le strutture all'aperto.

 

A giugno riaprono fiere e parchi tematici Il 15 giugno ripartono le fiere e dal primo luglio sarà la volta di congressi e parchi tematici. Parallelamente, i ragazzi tornano in classe. 

 

La situazione scuola Fin dal 26 aprile in zona gialla e arancione tutti i ragazzi delle medie ed elementari saranno tra i banchi, in quelle superiori la presenza sarà almeno al 70% e fino al 100%. In zona rossa tutti presenti fino alla terza media, mentre alle superiori l'attività in classe si svolgerà almeno al 50%.

 

Spostamenti tra autocertificato e green pass Riguardo agli spostamenti, l'autocertificazione resta necessaria, laddove è gia' prevista, ma da subito gli italiani potranno girare più liberamente - anche tra regioni di colori diversi - avendo in tasca il certificato verde, che dovrà 
attestare la vaccinazione, l'esecuzione di un tampone negativo o l'avvenuta guarigione dal Covid. Chi avrà il pass potrà anche accedere a determinati eventi - culturali e sportivi.

 

Venerdì i dati del monitoraggio A stabilire quali saranno i territori che beneficeranno per primi delle nuove aperture sarà innanzitutto il monitoraggio di venerdì. Stando ai dati attuali, sono undici - Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto - oltre alle province di Trento e Bolzano a puntare alla zona gialla, avendo un Rt nel valore inferiore sotto l'1 e un rischio basso o moderato, compatibile con uno 'scenario 1'. In zona arancione resterebbero invece Calabria, Sicilia, Basilicata, Campania e Toscana, che hanno un Rt vicino a 1 e un'incidenza sopra 200. Niente da fare per Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta: hanno ancora numeri da rosso e per loro si parlerà di riaperture non prima di maggio. 

 

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