Analisi sui femminicidi

Roccella: "Nessun legame tra educazione sessuale e calo delle violenze" | Nordio: "Il maschio non accetta la parità, il suo codice genetico fa resistenza"

I ministri sono intervenuti alla conferenza internazionale dedicata alla lotta contro gli omicidi di donne

21 Nov 2025 - 14:46
 © Ansa

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Durante un incontro a Roma, in occasione della conferenza internazionale di alto livello dedicata al contrasto del femminicidio, il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha osservato che "Possiamo parlare di educazione sessuo-affettiva, ma lateralmente. Se vediamo i Paesi dove da molti anni è un fatto assodato, come per esempio la Svezia, notiamo che non c'è correlazione con la diminuzione di femminicidi. La Svezia ha più violenze e più femminicidi. Non voglio criminalizzare la Svezia, ma non c'è una correlazione fra l'educazione sessuale nella scuola e una diminuzione delle violenze contro le donne".

Roccella: "C'è piccola diminuizione di casi, strada governo è giusta"

 La ministra ha richiamato l'attenzione sulla necessità di valutare con precisione gli strumenti che possono incidere in modo concreto sulla riduzione dei reati: "Noi abbiamo bisogno di capire quali sono gli strumenti veramente efficaci se non vogliamo essere ideologici nei confronti della diminuzione della violenza contro le donne". Roccella ha poi fatto riferimento ai dati più recenti sul fenomeno nel nostro Paese, ricordando che "fra l'altro in Italia c'è stata una piccola diminuzione. Certo, ogni donna che viene uccisa è troppo, ma bisogna anche fare l'inverso. Ogni donna che non viene uccisa è un fatto positivo. Ogni donna che riusciamo a salvare dal ciclo della violenza è fondamentale". Secondo la ministra, questi segnali confermano che le azioni intraprese dal governo si stanno muovendo nella direzione corretta: "Quindi questa diminuzione indica che la strada che stiamo percorrendo e che abbiamo cominciato a percorrere fin dall'inizio è quella giusta ed è una strada condivisa".

Nordio: "Maschio non accetta parità, suo codice genetico fa resistenza"

 "Io mi sono sempre chiesto, da modesto studioso anche di storia, come mai siamo arrivati a questa prevaricazione continua, ininterrotta, secolare, millenaria, dell'uomo nei confronti della donna: è una risposta se vogliamo un po' darwiniana della legge del più forte. Nel senso che dai primordi l'unico criterio di forza era quello della forza fisica, della forza muscolare. E poiché la natura ha dotato i maschietti di una forza muscolare maggiore di quella delle femminucce dai primordi dei tempi, questo unico criterio di superiorità ha diciamo fondato il cosiddetto maschilismo. Se andiamo a guardare la storia dell'umanità, vediamo che purtroppo, salvo rare eccezioni, è un continuo dominio maschile". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel suo intervento alla Conferenza internazionale contro il femminicidio.

"Tutto questo - ha proseguito - ha comportato una sedimentazione anche nella mentalità dell'uomo, intendo proprio del maschio, che è difficile da rimuovere perché è una sedimentazione che si è formata in millenni di sopraffazione, di superiorità. Quindi anche se oggi l'uomo accetta, e deve accettare, questa assoluta parità formale e sostanziale nei confronti della donna, nel suo subconscio, nel suo codice genetico trova sempre una certa resistenza". "Ecco perché - ha aggiunto - secondo me è necessario intervenire con le leggi, con la repressione, con la prevenzione. Ma è soprattutto necessario intervenire sull'educazione. Un po' come fanno gli psicologi, gli ipnotisti, gli psicanalisti, quando trovano una specie di tara mentale che deriva da un trauma adolescenziale, noi dobbiamo cercare di rimuovere dalla mentalità dei maschietti questa sedimentazione millenaria di superiorità che continua a tradursi in questi atti di violenza".

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