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Rifiuti Roma, Virginia Raggi striglia la Regione: attendiamo ancora l'ordinanza | Nicola Zingaretti: vergogna, arrogante

Il sindaco accusa il governatore di immobilismo, lui replica che "venerdì sistemerò tutto". Ma lʼEnte regionale non ha ancora un piano per la gestione: quello in uso è quello del 2012 di Renata Polverini

Botta e risposta tra Virginia Raggi e Nicola Zingaretti sull'emergenza rifiuti a Roma.

Il primo attacco lo sferra il sidanco che accusa la Regione di immobilismo: "Siamo ancora in attesa di un'ordinanza, ossia quel documento che consente ad Ama di trovare impianti dove portare i rifiuti". "Questa situazione è cosi da giugno quando si è rotto uno stabilimento, la Regione poteva intervenire un mese fa ma ha dovuto attendere il ministro Costa", aggiunge.

L'intervento di Costa - Dopo le richieste alla Regione andate a vuoto, il Campidoglio ha chiesto al ministro dell'Ambiente Sergio Costa un intervento per la tutela ambientale per lo smaltimento di 600 tonnellate di rifiuti. Il tandem Raggi-Costa ha innescato l'acceleratore nella risposta della Regione che mercoledì ha assicurato la disponibilità di tutti gli impianti del Lazio e che per questo era pronta un'ordinanza.

Ordinanza che, lamenta la Raggi, ancora non è arrivata: "E' evidente che i rifiuti in terra non sono una priorità per la Regione", conclude il primo cittadino capitolino, nel video lanciato su Facebook.

Chi si deve occupare della gestione dei rifiuti - In effetti è la Regione Lazio a doversi occupare della gestione dei rifiuti con un piano che immagazina dati e trova le soluzioni ai problemi, che però a oggi non c'è: il presidente Nicola Zingaretti avrebbe dovuto approvarne uno entro il 2018, ma così non è stato. Il piano attualmente in uso è quello del 2012, dell'allora governatore Renata Polverini.

La replica di Zingaretti: "Vergogna, venerdì farò l'ordinanza" - Dopo le accuse della Raggi, la replica piccata del presidente della Regione Lazio non è tardata ad arrivare: "Mi domando se la Raggi non provi un po' di vergogna per la sua arroganza", osserva il governatore Nicola Zingaretti, aggiungendo: "Ha ridotto la città più bella del mondo in un disastro e su ogni problema fa lo scaricabarile non assumendosi mai le sue responsabilità". "Sta spargendo i rifiuti di Roma in tutto il Lazio, in molte Regioni italiane e addirittura in diversi Paesi europei. Ovviamente con i soldi dei cittadini romani. Invece di chiedere scusa, accusa e straparla", attacca Zingaretti che poi annuncia: "Venerdì attivando i poteri sostitutivi con un'ordinanza, cominciamo a rimettere le cose a posto".

La Raggi controreplica: "Da Zingaretti solite vecchie chiacchiere" - "Come sempre Zingaretti scappa", controbatte però Virginia Raggi. "Io ci metto la faccia - prosegue, sempre via Facebook, il sindaco -. Al di là delle solite vecchie chiacchiere, trovi gli impianti dove Ama potrà finalmente portare i rifiuti di Roma. Non gli è stato chiesto nulla di più. Io ce la metto tutta, come sempre, a risolvere i problemi e non mi vergogno di difendere la mia città. Zingaretti gira l'Italia con il Pd e vuole pontificare a distanza".

Salvini: "Quanlcuno ha dormito" - Anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, è intevenuto sull'emergenza rifiuti a Roma accusando sia il Campidoglio sia la Regione. "Non siamo interessati alle polemiche, vogliamo risolvere i problemi e tutelare la salute dei romani", ha detto. Secondo il vicepremier, se esistono solo tre impianti di trattamento rifiuti significa che "qualcuno in Regione Lazio e in Campidoglio ha dormito e non si è mosso per tempo". Per Salvini "gli unici che rischiano di fare affari sono i criminali"."In tutta Europa e in buona parte d'Italia i rifiuti sono una ricchezza e producono calore ed energia. Perché gli amministratori di Roma e della Regione Lazio non hanno seguito questo esempio negli anni passati? Come ministero dell'Interno seguiamo la vicenda con grande attenzione", ha aggiunto.